C’è ancora domani. Vero, ma domani rischia di arrivare tra 131 anni. La stima è del Global Gender Gap Report 2023 realizzato dal World Economic Forum: continuando di questo passo ci vorranno circa 131 anni per raggiungere la piena parità di genere a livello globale. Infatti il livello di disparità di genere nel mondo è passato da 68,1% del 2022 a 68,4% del 2023.

In realtà ancora nessun Paese del pianeta ha raggiunto la piena parità di genere. L’Islanda risulta essere la nazione con il punteggio migliore (con il 91,2%), ma sopra l’80% di divario ci sono soltanto altri 7 Stati: Norvegia, Finlandia, Nuova Zelanda, Svezia, Germania, Nicaragua e Namibia.

L’Italia si trova poco sopra la media con il 70,5%, che corrisponde al 79° posto nella classifica delle nazioni nel 2023. Con un’aggravante: nel 2022 eravamo al 63° posto con un punteggio del 72,0%. Nell’ultimo anno siamo riusciti persino a peggiorare una situazione già non invidiabile.

Peggio dell’Italia tra gli Stati europei ci sono soltanto Romania (69,7%, 88° posto in classifica), Grecia (69,3%, 93° posto) e Ungheria (68,9%, 99° posto). All’ultimo posto (146°) dei Paesi inseriti nella classifica 2023 troviamo – senza sorprese – l’Afghanistan, con il 40,5%.

Tornando all’Italia, considerando le classifiche specifiche, riscontriamo che per opportunità e partecipazione economica siamo addirittura al 104° posto con 61,8% di divario, anche se in questo caso si tratta di un lieve miglioramento rispetto al 2022 (110° posto con 60,3%). Inguardabile la disparità nella partecipazione delle donne nella politica italiana: dal 31,9% del 2022 (40° posto), siamo scesi nel 2023 al 24,1% (64° posto).

I dati del Report non lasciano molto spazio alle scuse e il problema dovrebbe riguardare anzitutto gli uomini. Sicuramente vale la frase di un cantautore: “Se gli uomini si preoccupassero dei diritti delle donne, il mondo sarebbe un posto migliore”. Ma 131 anni sembrano davvero troppi.

Report: https://www.improntaetica.org/wp-content/uploads/2023/07/WEF_GGGR_2023.pdf