La Commissione Roma Capitale ha votato questa mattina il parere positivo, comprensivo del via libera da parte degli atenei romani, alla proposta di delibera per l’attribuzione della cittadinanza onoraria di Roma a Julian Assange. Nell’ottobre scorso già si era pronunciata l’Assemblea capitolina, dando inizio alla procedura formale. L’approdo conclusivo dell’iter avverrà nell’aula Giulio Cesare, auspicabilmente entro la fine di gennaio.

Su iniziativa del presidente della Commissione Riccardo Corbucci e della vice Antonella Melito, nonché di Virginia Raggi e di Alessandro Luparelli si sta dipanando una complessa matassa politica e procedurale. Con un bel segnale unitario: partito democratico, 5Stelle e sinistra civica ecologista insieme.

È fondamentale che il riconoscimento verso il fondatore di WikiLeaks avvenga prima delle udienze definitive -sui ricorsi del collegio difensivo- previste presso le Corti del Regno Unito nei prossimi 20 e 21 febbraio.

Se Assange venisse estradato negli Stati Uniti, lo attenderebbe una possibile condanna a 175 anni di carcere.

Sarebbe colpita una figura straordinaria di cronista coraggioso cui in Italia è stata consegnata la tessera dell’Ordine dei giornalisti insieme al riconoscimento della Federazione della stampa.

Ne andrebbe, in generale, anche del futuro del diritto ad informare e ad essere informati.

Dopo tante città, si aggiunge ora Roma con il suo grande valore simbolico.

Articolo21 ribadisce ulteriormente l’impegno per una causa tanto importante e non farà mancare l’appoggio costante e fattivo insieme a FreeAssange Italia.

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