Come Wokeness  (stare all’erta nei confronti delle ingiustizie sociali o razziali, N.d.R) può essere usato dai governanti per criminalizzare le proteste sociali.

In Irlanda, in questi giorni, è stata approvata una legge che, a prima vista, dovrebbe essere accolta senza riserve da qualsiasi persona progressista. La Legge sull’incitamento alla violenza o all’odio (“Incitement to Violence or Hatred-Bill”)  stabilisce che chiunque incita all’odio e alla violenza nei confronti di persone con “caratteristiche protette” può essere condannato a una pena detentiva fino a cinque anni. Le caratteristiche protette sono la “razza”, l’appartenenza a una religione, l’orientamento sessuale, eventuali disabilità, l’appartenenza a un gruppo etnico o anche una discendenza dalla stessa, nonché le caratteristiche particolari derivanti dall’appartenenza a un determinato sesso. Quindi chi in Irlanda usa la parola negro, aizza contro i musulmani, rimprovera a qualcuno la sua origine ebraica, si esprime in modo omofobo o attesta a una donna “tette potenti”, può essere condannato sulla base della nuova legge.

Se la legge venisse interpretata in modo del tutto conforme all’interpretazione fornita dal governo irlandese, non ci sarebbe nulla da obiettare. Se qualcuno è così stupido da ostentare pubblicamente la propria limitatezza mentale, allora ne paghi le conseguenze. Ma attenzione, la cosa diabolica sta nel dettaglio di questa legge.

Interessanti sono i paragrafi 8 e 13 della nuova legge. Il paragrafo 8 disciplina la relativizzazione del genocidio o dei crimini di guerra. In apparenza, la legge è diretta contro i nazisti incorreggibili e i nazionalisti sordi che esprimono ad alta voce la loro cruda visione del mondo. Tuttavia, le note esplicative di questa sezione definiscono che gli atti da discriminare devono essere determinati conformemente alle disposizioni della Corte penale internazionale dell’Aia. Quindi, se l’esecutivo irlandese interpreta questo paragrafo in modo implicito, qualsiasi persona che indichi, ad esempio, che l’attuale conflitto in Ucraina ha una storia pregressa o giustifica l’annessione della Crimea, può essere punita con questo paragrafo, poiché il presidente russo è ricercato dalla Corte penale internazionale come criminale di guerra. La nuova legge permette quindi, ogni volta che lo si desidera, di mettere a tacere l’opposizione alle politiche di guerra della NATO e dell’UE, mettendo la loro resistenza nello stesso calderone dei negazionisti dell’Olocausto o dei glorificatori del terrorismo.

Preoccupante anche il paragrafo 13. Questo stabilisce che ogni organizzazione è responsabile per i suoi “rappresentanti”. Quindi, se qualcuno che è “attribuibile” a questa organizzazione viola la nuova legge, la sua organizzazione ne è responsabile. Nel paragrafo 13, comma 1, si afferma che si tratta dei seguenti gruppi di persone: presidenti, amministratori delegati, membri del consiglio di amministrazione e, dettaglio cruciale, “qualsiasi persona che dichiara di agire nell’interesse dell’organizzazione”. Ancora una volta, quindi, dipende dall’interpretazione. Ad esempio, se si organizza una manifestazione contro la guerra – come hanno recentemente fatto Sahra Wagenknecht (politica di sinistra) e Alice Schwarzer (scrittrice e giornalista) a Berlino – e si infiltrano provocatori di destra in questa manifestazione, lo Stato irlandese ha ora un mezzo legale per sciogliere la manifestazione proprio a causa di questa presenza e procedere legalmente contro gli organizzatori della manifestazione.

Ma c’è di più. Il paragrafo 15 stabilisce che un’indicazione da parte del pubblico è sufficiente per effettuare una perquisizione domiciliare di una persona sospettata. Se in tale persona viene effettivamente trovato materiale idoneo a soddisfare le intenzioni della nuova legge, la persona deve dimostrare di possedere tale materiale non a scopo di incitamento alla violenza o all’odio. In netto contrasto con la precedente concezione giuridica, da subito si applica la “presunzione di colpevolezza”.

Per illustrare questo paragrafo 15, facciamo un’ipotesi concreta. Supponiamo che il signor Höcke dell’AfD (politico tedesco di estrema destra) si diverta e denunci Sahra Wagenknecht al tribunale distrettuale, accusandola di incitamento all’odio e alla violenza. Allora la polizia può presentarsi alla sua casa la mattina presto e frugare legalmente tra i suoi computer, laptop, quaderni, ecc.. E se la Wagenknecht avesse memorizzato da qualche parte alcuni vecchi discorsi di Hitler, ad esempio perché sta progettando un libro sul nazionalsocialismo, allora deve dimostrare alla Corte di aver raccolto questi testi per scopi scientifici, mentre la pratica legale corrente era finora progettata in modo tale che l’autorità penale doveva dimostrarle che non era così.

Di fronte alla devastante situazione economica in cui versa tutta l’Europa a causa della politica fatale dell’Unione Europea, una legge che pretende di proteggere le persone transgender o i musulmani credenti dall’essere attaccati in pubblico offre un modo estremamente efficace per soffocare sul nascere qualsiasi protesta sociale. Alla luce di questa legge, le manifestazioni del movimento per la pace sarebbero altrettanto impossibili quanto le azioni dei gilet gialli in Francia o anche un articolo critico contro qualsiasi amministratore delegato di una multinazionale, se per caso fosse omosessuale, di origine ebraica o di pelle scura.

Non c’è da stupirsi, quindi, che la sinistra irlandese, in particolare il gruppo “People before profit”, si sia opposta con forza alla legge. I suoi deputati hanno giustamente sottolineato che la legge è formulata in modo così ambiguo da poter essere utilizzata in qualsiasi contesto. Il governo borghese irlandese non ha fatto una piega e ha approvato il disegno di legge così com’è. Avranno avuto dei buoni motivi per farlo.

Attualmente, questa legge riguarda solo un piccolo paese nella periferia occidentale dell’UE, che è considerato un alleato particolarmente stretto degli Stati Uniti. La sinistra europea deve però stare attenta. Se questa legge dovesse fare scuola in Europa, la democrazia e i diritti politici dei lavoratori sarebbero gravemente minacciati, contrariamente a quanto pretendono i governanti. Bisogna essere vigili, per il bene di tutti noi.

Traduzione dal tedesco di Filomena Santoro. Revisione di Thomas Schmid.

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