Oggi è la giornata mondiale contro l’omolesbobitransfobia. Nell’ultimo anno una persona ogni due giorni è stata colpita, mentre l’Italia si conferma tra gli ultimi posti in Europa per le leggi a tutela dell’uguaglianza delle persone LGBT+, peggio dello scorso anno.

Abbiamo bisogno di te per reagire contro le leggi anti-LGBT del governo, che blocca i fondi europei per le case rifugio e ignora gli impegni presi dalla precedente amministrazione con la Strategia nazionale LGBT+.

Secondo ILGA Europe, tra i principali riferimenti UE,  l’Italia si trova al 34esimo posto su 49 Paesi tra Europa e Asia, ultima tra i fondatori dell’Unione, sulle leggi a tutela dell’uguaglianza delle persone LGBTI, superata dalla maggior parte dei Paesi dell’est (Moldavia, Kosovo, Bosnia, Croazia, Slovenia, Grecia, Ungheria e molti altri). Nell’ultimo anno si sono registrate 115 denunce penalmente rilevanti per violenza omotransfobica verbale e fisica: sono state coinvolge 165 persone  in 62 località diverse, quasi una ogni due giorni. Le aggressioni fisiche e gli omicidi (50% del totale), superano la media degli ultimi dieci anni. A testimonianza delle responsabilità della politica Il picco di aggressioni più rilevante nel febbraio 2023, in corrispondenza con la disinformazione sul cosiddetto “utero in affitto”.

Intanto, prosegue la discussione in Parlamento delle leggi contro le famiglie arcobaleno e le persone migranti LGBT.

Grazie al tuo aiuto, siamo riusciti a sensibilizzare il Parlamento e a far discutere  una mozione congiunta sulla decriminalizzazione dell’omosessualità nel mondo. Ma non basta.

Abbiamo bisogno di tutto l’aiuto possibile nelle prossime settimane per fermare le leggi vergogna frutto della retorica anti LGBT+ e sbloccare i fondi europei per le case rifugio, che attualmente rischiano di chiudere.

 

Ufficio stampa Gaynet