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25 maggio 2023 Save the date. A Cagliari proiezione di Chemical Bros: docufilm sui danni alla salute causati della filiera del fluoro

Al Massimo tre proiezioni gratuite del docufilm di Massimiliano Mazzotta sui gravi danni provocati dalla filiera del fluoro alla salute e all’ambiente in Sardegna, da Silius ad Assemini, passando per Santa Gilla, come in Veneto e in Gran Bretagna. Il docufilm, insignito del Premio Ambiente e società” al 25° Festival Cinemambiente di Torino, è coprodotto da Medicina Democratica e LIFE AFTER OIL Associazione Culturale, con il sostegno della Fondazione Film Commission Sardegna. Alla proiezione delle ore 10.00, per le scuole, inoltre, parteciperanno circa 200 studenti rappresentanti di diverse scuole superiori della Sardegna per presentare lavori di Educazione ambientale sugli argomenti. Chemical Bros arriva in sala a Cagliari proprio nel momento in cui si riaccendono i riflettori sulla vicenda della Fluorsid S.P.A , condannata con patteggiamento nel 2019 a effettuare le bonifiche, per22 milioni di euro, dei siti inquinati dalla propria attività nell’area industriale di Cagliari – Macchiareddu nella zona umida di Santa Gillasito di importanza internazionale IL Corpo Forestale e di vigilanza ambientale di Cagliari ha infatti informato nei giorni scorsi il Ministero dell’Ambiente e i comuni interessati, Assemini, Uta, Monastir e città metropolitana di Cagliari, del mancato avvio della bonifica a tre anni dalla sentenza del Tribunale di Cagliari. Il docufilm CHEMICAL BROS, aiuta a inquadrare meglio il problema. L’iniziativa è promossa da Medicina Democratica con la collaborazione di FICC (Federazione Italiana Circoli del Cinema) Sardegna e Italia, Società Umanitaria – Cineteca sarda, A.N.P.I. , A.I.E.A (Associazione Italiana Esposti Amianto, I.S.D.E. (Medici per l’Ambiente). “IL docufilm è la drammatica rappresentazione, attraverso immagini e testimonianze, del percorso della fluorite dall’estrazione fino ai polimeri fluorurati e ai PFAS per svelare quanti rischi porta nella nostra vita”, ha detto Marco Caldiroli, presidente nazionale di Medicina Democratica. “Vi sono anche impatti diretti che accomunano la zona di Assemini e arrivano fino a Vicenza e anche località in Gran Bretagna”- ha sottolineato Francesco Carta, medico ed esponente di Medicina Democratica- per questo si da voce ai lavoratori e alle popolazione esposte che hanno approfondito le conoscenze scientifiche e le sofferenze individuali e collettive a partire dagli effetti sul sistema endocrino umano. “Informare è già prevenire, è uno slogan attuale delle lotte operaie e ambientaliste degli anni’70, espressione di quella scienza popolare che cerca alternative alle nocività – ha proseguito Marco Caldiroli – un film come questo può spostare quel sassolino che rotolando tra altre pietre può produrre una valanga che travolge i muri di silenzio, la negazione dell’evidenza e la compressione della voce di chi vive sulla sua pelle direttamente ed immediatamente gli “effetti collaterali” di produzioni nocive”.

Sono previste tre proiezioni con ingresso gratuito, al Teatro Massimo, Sala M2, alle ore 10.00 per le scuole, alle ore 18.00 e alle 21.00 per il pubblicoSi consiglia la prenotazione su Eventbrite cliccando sul seguente link: https://www.eventbrite.com/e/biglietti-chemical-bros-25-maggio-2023-cagliari-teatro-massimo-sala-m2-608119761577 Per info. Carmìna Conte, cell. 393 1377616 [Medicina democratica]

 

“Stanno deportando 27 persone in Libia. Autorità italiane complici”. Appello di Mediterranea: “Fermatevi!”

“In queste ore la nave mercantile P. LONG BEACH sta deportando di nuovo nell’inferno dei campi di detenzione della Libia 27 persone, recuperate in acque internazionali nel Mediterraneo centrale nella notte appena trascorsa.” Lo denuncia Luca Casarini, capomissione di Mediterranea Saving Humans. “Ieri, queste persone, in fuga da Bengasi a bordo di una piccola e sovraffollata imbarcazione in vetroresina, si erano messe in contatto con Alarm Phone chiedendo aiuto. AP aveva immediatamente rilanciato l’SOS alle Autorità europee, Italia e Malta, chiedendo un tempestivo intervento di soccorso. Successivamente la barca in pericolo è stata anche individuata dall’osservazione aerea del velivolo Seabird di Sea-Watch, che ne ha, a sua volta, fornito la posizione alle Autorità. Ci risulta che il Centro di coordinamento del soccorso marittimo (IT MRCC) di Roma abbia assunto il coordinamento del caso e abbia diretto sulla posizione indicata più di una nave mercantile. Tra queste la P. LONG BEACH, petroliera battente bandiera delle Isole Marshall, gestita da armatori greci e proveniente dal porto di Trieste.” “Risulta anche che, nella notte appena trascorsa, la nave abbia operato il recupero in mare delle 27 persone. – prosegue il capomissione di Mediterranea – Secondo la nostra attività di monitoraggio, in questo momento la petroliera è diretta verso il porto libico di Marsa Brega. Si tratta di un respingimento verso un Paese dove l’incolumità e i diritti fondamentali delle 27 persone a bordo sono a rischio. Una gravissima violazione del diritto internazionale, a partire dalle Convenzioni di Amburgo e Ginevra. Una vera e propria deportazione che sta avvenendo con la diretta complicità delle Autorità italiane.” “Chiediamo – conclude Casarini a nome di Mediterranea Saving Humans – che l’MRCC di Roma, nel suo ruolo di coordinamento, ordini immediatamente alla P. LONG BEACH di invertire la rotta e di sbarcare le persone in un porto sicuro europeo. Chiediamo in ogni caso che il Comandante e l’Armatore della petroliera non si rendano responsabili di un crimine contro queste 27 vite. Siamo già pronti a qualsiasi azione legale a difesa dei diritti di queste 27 persone.”

Mediterranea Rescue

 

Attivisti del csa “Officina Rebelde” e di altre realtà sociali di Catania sono colpiti da denunce per le mobilitazioni a sostegno della lotta contro il 41bis e in solidarietà ad Alfredo Cospito in sciopero della fame

Nelle scorse settimane, ad alcun@ attivist@ e frequentator@ del C.s.a. Officina Rebelde, oltre che di altre realtà, sono state notificate delle denunce per avere “disobbedito agli ordini delle autorità”. I fatti contestati riguarderebbero le mobilitazioni a sostegno della lotta contro il 41-bis ed intraprese in solidarietà ad Alfredo Cospito ed al suo sciopero della fame, in particolare un corteo non autorizzato che avrebbe sfilato per le strade della città. Come collettivo politico abbiamo deciso di sostenere la lotta di Alfredo perché lottiamo contro le ingiustizie carcerarie: dentro questo assetto sociale neoliberista ed autoritario, il carcere opprime soprattutto gli appartenenti alle classi popolari ed il carcere duro è stato spesso usato per piegare i prigionieri “politici” come Alfredo. La repressione non ci fermerà: non l’ha fatto in passato e non lo farà oggi, queste denunce ci rafforzano soltanto nella convinzione di essere nel giusto e sono una grande dimostrazione di debolezza da parte di istituzioni che non sono più abituate a fronteggiare il dissenso. Noi proseguiremo nelle nostre lotte a fianco di chi è ingiustamente carcerato, vittima di discriminazioni razziali o di genere, per il reddito, contro il futuro di sfruttamento, guerra e devastazioni ambientali che le élite globali vorrebbero imporci.

comunicato Centro Sociale Autogestito Officina Rebelde

 

Appello dei “Comitati in difesa del reddito” – Roma per il RdC: il diritto all’esistenza senza condizioni. Sabato 27\5 manifestazione a Roma per rivendicare un reddito universale e un salario dignitoso. Una piazza che denuncia le condizioni lavorative in Italia, che non prevedono miglioramenti a seguito del Decreto Lavoro presentato il primo maggio dal Governo Meloni

Alle precarie e ai precari, a chi percepiva il reddito di cittadinanza e ora si ritrova senza sussidio, ai disoccupati e alle disoccupate, a chi è in emergenza abitativa, a chi fatica ad arrivare alla fine del mese a causa dei bassi salari, a chi è discriminato, marginalizzato, stigmatizzato, ai poveri e alle povere di questo paese, alle realtà di base, associazioni, sindacati indipendenti, collettivi autorganizzati, gruppi informali, alle e agli studenti delle scuole e delle università, alla marea femminista, a chi pensa che lottare per una vita degna sia ancora possibile, che sia ancora possibile aprire spazi di contestazione alle politiche sciagurate del governo Meloni, a tutti quelli e tutte quelle che non ce la fanno più a vivere sacrificando tempo, affetti, passioni, dignità. Abbiamo deciso di scommettere fin dall’inizio sulla costruzione di un percorso largo, che potesse dare spazio e voce a tanti e diversi, lo abbiamo fatto costituendo i Comitati in difesa del Reddito di Cittadinanza, dopo i ripetuti attacchi del governo a questa misura e più in generale alla povertà e alla marginalità, additate come colpe e non come condizioni strutturali, mistificate come scelte individuali di non attivarsi nel mondo del lavoro. Lo scorso Primo Maggio, con una provocazione quasi senza precedenti, Meloni ha presentato il cosiddetto Decreto Lavoro, che cancella il reddito di cittadinanza, apre alla definitiva liberalizzazione dei contratti a termine e reintroduce i voucher nei settori tipicamente stagionali, quelli a più alto sfruttamento, deroga alla contribuzione dei datori di lavoro, che potranno usufruire delle nostre prestazioni lavorative senza versare alcunché alla previdenza sociale. Un attacco diretto a chi già lavora sottopagato, nel paese (unico caso in Europa) dove i salari sono al palo da 30 anni, complice la debolezza strutturale della contrattazione collettiva. Un paese dove l’inflazione complessiva ha raggiunto l’8,3%, toccando il 12% per i beni di prima necessità, mentre i grandi colossi del fossile e dell’energia, condannati a pagare 11 miliardi di tasse sugli extraprofitti, evadono alla luce del sole queste disposizioni. E nessuno dice nulla. Qualche imprenditore con buoni contatti nei giornali che contano, invece, inizia a versare fiumi di lacrime perché non trova personale, esponenti politici continuano a ripetere incessantemente che bisogna fare sacrifici, alzarsi dal divano e lavorare, formarsi senza sosta per un mercato del lavoro, quello italiano, che fatica ad assorbire lavoratrici e lavoratori ben formati. Viviamo in una società fondata sulla disuguaglianza, dove i profitti dei pochi raggiungono livelli mai visti prima, a discapito dei molti, dei troppi che non riescono a pianificare nulla, non riescono a vivere il presente e immaginare il futuro. Le grandi corporations, i colossi del digitale, del fossile, dell’industria bellica, i grandi marchi del lusso vedono crescere i loro patrimoni senza sosta, mentre chi lavora 40/50 ore a settimana, a volte anche di più, può solo sperare di sopravvivere e di non finire nel baratro della povertà assoluta. Dal 27 maggio vogliamo immaginare insieme qualcosa di diverso e costruirlo pezzo dopo pezzo per renderlo possibile, dentro una manifestazione che per noi è solo una tappa di un lungo percorso che ci porterà fino al prossimo autunno. Abbiamo diritto a un salario degno, a un reddito universale e incondizionato, vogliamo una radicale riduzione dell’orario di lavoro alzando i salari. È tempo di farla finita con forme di lavoro nocivo che avvelenano la nostra salute fisica e mentale, che non ci permettono di conciliare tempi di vita e di lavoro e che non hanno alcuna utilità sociale, ma servono esclusivamente ad ingrassare le tasche di padroni e padroncini. Per queste ragioni, per iniziare a far pesare le voci che non trovano spazio nel racconto mediatico e per mostrare che esiste un pezzo di società che non vuole abbassare la testa, invitiamo a partecipare ad uno spezzone autonomo in cui dare spazio a singoli e realtà che desiderano organizzarsi e rappresentare i propri percorsi, e per iniziare a incontrarci e riconoscerci anche in vista delle necessarie battaglie che ci vedranno protagonisti nei prossimi mesi

Comitati in difesa del reddito – Roma

 

Raccolte circa 106mila firme per la Proposta di Legge di legge popolare contro l’autonomia differenziata: immensa la risposta dei calabresi

Il Coordinamento per la Democrazia Costituzionale della Calabria comunica che l’ambizioso traguardo per presentare in Parlamento la legge di iniziativa popolare contro l’autonomia differenziata e per garantire Uguali Diritti da Nord a Sud, è stato raggiunto ed ampiamente superato. Grazie ai nuovi regolamenti parlamentari la LIP sarà obbligatoriamente calendarizzata e discussa in Senato. Sono state infatti raccolte 105.937 sottoscrizioni, più del doppio della soglia necessaria (50mila) e i residenti calabresi ad aver sottoscritto la proposta sono quasi 8.400, la Calabria e la provincia di Cosenza sono tra i primi posti per sottoscrizioni in rapporto alla popolazione. Dunque il CDC Calabria ringrazia molto calorosamente tutti i calabresi che hanno elargito il loro prezioso e fragoroso consenso all’iniziativa e si impegna a una serratissima mobilitazione per valorizzare al massimo il peso di tale risultato. Nel frattempo, i tecnici del Senato hanno stroncato il contenuto del Ddl Calderoli, ovvero la legge quadro che dovrebbe regolare le concessioni di maggiori autonomie nelle materie richieste da determinate Regioni, tra cui Sanità, Istruzione, Lavoro, Mobilità, Energia, in quanto aumenterebbe le diseguaglianze tra i cittadini. In particolare, consentirà ad alcune regioni l’autonomia su queste materie senza alcun monitoraggio da parte del Parlamento, senza il rispetto dei criteri dell’interesse nazionale e senza l’obbligo di dichiarare le dovute motivazioni di tali istanze. Con il trasferimento delle funzioni richieste dallo Stato alle Regioni, maggiori risorse finanziarie saranno drenate verso le Regioni economicamente più forti, favorite dalla spesa storica, e sempre minori finanziamenti alle Regioni del Sud, con conseguente aumento dei divari tra Nord e Sud, come anche denunciato dalla SVIMEZ, che diventeranno definitivamente irriducibili. Se il Ddl Calderoli sarà legge, il principio di perseguire costituzionalmente lo sviluppo del Meridione e delle Isole propugnato dai nostri Padri costituenti sarà definitivamente seppellito e si concretizzerà una vera e propria legittimazione istituzionale delle diseguaglianze tra i cittadini nel godimento dei servizi e dei diritti essenziali. Noi sappiamo che in realtà una crescita armonica di tutte le regioni del Paese sia la formula giusta per pensare al futuro del nostro Paese e di tutti i cittadini. La nostra legge di iniziativa popolare metterà in sicurezza i diritti dei cittadini a prescindere dalla loro residenza e le iniziative di raccolta sviluppate sul territorio regionale in questi mesi di campagna hanno contribuito inoltre ad informare in maniera chiara i cittadini calabresi di questo progetto di frammentazione del Paese che altrimenti sarebbe stato portato avanti nel più assoluto oscurantismo, e in seguito saranno organizzate varie mobilitazioni per sostenere il consenso all’approvazione della nostra legge d’iniziativa popolare per uguali diritti da nord a sud. Al termine di questa prima fase, il CDC Calabria ringrazia i sindaci, i consiglieri comunali, i docenti universitari e scolastici, i singoli attivisti e tutti i soggetti che hanno messo a disposizione il loro operato per campagna della raccolta delle firme:

AMPA venticinqueaprile, ANPI Calabria, ARCI Calabria, Biblioteca delle Donne Bruzie, Fiom – Flc e Spi della CGIL Calabria, Comitato Trebisacce, Città Futurà (Casali del Manco) Cosenza Cresce Insieme, Cosenza In Comune, CSV Area Vasta, ass. Donne e Diritti, ass. G. Dossetti (Cosenza), Etika Laboratorio di Idee, ass. Futura (Belvedere), L’Italia del Meridione, Lamezia Bene Comune, Fondazione R. Lanzino, i circoli Movimento 5 Stelle di Amantea, Luzzi e Paola, mov. “Orizzonte”, mov. 14 Luglio (Nicotera), Partito Comunista Calabria, Partito della Rifondazione Comunista Calabria, i circoli Partito Democratico di Amantea, Belvedere, Crotone, Dipignano, Longobucco, Paola, Paterno Calabro, Rovito e Zumpano, Primavera della Calabria, Progetto Meridiano, ass. Prometeo88, ass. Sguardi Ecologici, Sinistra Italiana Calabria, Tesoro Calabria, UIL Scuola Calabria, circ. T Cornelio (Rovito), Un’Altra Italia, Unità Popolare (Amendolara),  Unione Popolare del Pollino, ass. ViboResistenti, WWF Calabria Citra. A breve, nuove informazioni sul prosieguo della campagna.
CDC Calabria – Campagna LIP contro l’autonomia differenziata  [comunicato]