Sabato 1 aprile, si è svolta in piazza Carignano a Torino la cinquantasettesima presenza consecutiva per la Pace. Un’altra presenza per testimoniare contro l’uso delle armi, per manifestare contro l’obbrobrio della guerra e della violenza che da oltre un anno si sostanza in Ucraina, dopo l’invasione russa.

La testimonianza è di pochi. La loro denuncia raggiunge i trafficanti di armi che si arricchiscono distribuendo lauti dividenti ai loro complici, un bottino che si ingrossa in misura direttamente proporzionale ai morti e ai feriti che lasciano in terra i conflitti. Ma sono molti, tuttavia, coloro che attraversando la piazza si fermano, abbozzano a un sorriso non di circostanza, ma di evidente adesione, altri si fermano per un minuto, leggono i manifesti, osservano con curiosità quei “resistenti” che magari hanno visto in altri sabati o scoprono, come sabato scorso, bambini che con i loro gessetti colorati gridano in silenzio il loro no alla guerra, il loro no all’idea che un essere umano possa impugnare un fucile per uccidere.

La testimonianza è di 30, 40 al massimo 50 persone che rifiutano l’assuefazione alla guerra che si sta impossessando della nostra società, quasi tutti adulti in età maturi, qualche famiglia, qualche bambino o giovane ragazzino con il desiderio di condividere un pensiero contro corrente, quell’essere “contro la guerra” che sembra impossibile per chi sostiene, spesso comodamente seduto sulla propria poltrona, che è doveroso invece combattere, uccidere e farsi uccidere.

Per paradosso, forse è il naturale atteggiamento di chi ha perduto la cognizione del tempo e della memoria. Di chi ha dimenticato che dal 1945 vive in pace e ha avuto l’opportunità di costruire un futuro per sé, i propri figli, nipoti, e ha visto crescere il proprio Paese e l’Europa. Sì, soprattutto l’Europa che in passato è stata un pilastro nella difesa e nella realizzazione della Pace tra i popoli, ma che ora sembra aver perduto quelle capacità diplomatiche così utili in tanti teatri di guerra per far cessare il suono delle armi.

La porta di Vetro

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