Un’altra Pasqua di guerra

Anzi di guerre

– Isteriliscono gli ulivi saraceni

Come si sfogliano le vigne d’Israele –

S’incendiano le isbe nella taiga

Vuote di canti o di bisbigli nuovi

E gozzi – quasi gusci –

Espongono al marrobbio

Chiglie chiare – ventre di pesci

Squarciati alla deriva –

Tacciono api e rondini impietrite

Smarrite dal subbuglio di stagioni –

Stridono altrove

Assordate dalle bombe.

“A che i poeti in questi tempi bui?”