La Commissione ONU per i Diritti Umani contro le discriminazioni razziali (OHCHR) ha chiesto al governo tunisino di mettere fine alle repressioni contro i migranti di origine sub-sahariana, avvenute dopo le dichiarazioni del presidente Saied dello scorso marzo.

Saied aveva parlato di “migranti illegali che commettono reati e la loro presenza fa parte di un piano per la sostituzione etnica”. Immediatamente molti immigrati con i documenti di soggiorno scaduti sono stati licenziati o sfrattati. La polizia ha compiuto arresti di centinaia di migranti senza documenti. Il discorso dell’odio fomentato dal presidente tunisino è stato respinto dalla società civile che è scesa in piazza con grandi manifestazioni antirazziste.

L’intervento della commissione ONU sulla situazione in Tunisia è giusto e doveroso, ma preoccupa il suo silenzio nei confronti delle leggi discriminatorie emanate dai paesi industrializzati oppure i discorsi dell’odio dei populisti di estrema destra nei paesi ricchi.