Stamattina a Torino, in piazza Carignano, si è tenuta la sessantesima presenza di pace, il momento settimanale di riunione e riflessione sulla pace e la nonviolenza promosso dal coordinamento AGITE[1] ed attivo a partire dall’inizio del conflitto in Ucraina.

All’incontro di oggi è intervenuta da Atene Alexia Tsouni, presidente dell’European Bureau for Conscientious Objection (EBCO), sottolineando l’importanza di appoggiare gli sforzi degli obiettori di coscienza ucraini e russi, veri protagonisti di una pace possibile, che subiscono la repressione giudiziaria e lo stigma sociale da parte dei governi dei rispettivi paesi. Tra il 13 ed i 17 aprile scorsi, alcuni rappresentanti dell’ECBO, con il supporto del Movimento Pacifista Ucraino, sono stati in Ucraina per dare supporto agli obiettori di coscienza locali e visitare in carcere l’obiettore Vitaly Alekseenko. Purtroppo, non è stata possibile una visita simile all’interno della Federazione Russa o nei territori ucraini controllati dai russi.

Diverse cose sono successe in questi mesi del 2023 all’interno delle presenze settimanali: innanzitutto il presidio per la pace è diventato presenza di pace per abbandonare, anche nelle parole, qualsiasi riferimento al militarismo ed alla cultura della guerra.

La presenza di pace del 14 febbraio è stata dedicata al giornalista Julian Assange con l’adesione alla campagna internazionale Global Carnival for Assange.

Nel fine settimana del 24 e 25 febbraio, ad un anno esatto dall’inizio della guerra in Ucraina,  il coordinamento Agite ha collaborato all’organizzazione della fiaccolata per la pace  e della manifestazione no alla guerra ed al militarismo

Durante le presenze di pace del 25 marzo e del primo aprile è stato effettuato un collegamento con Cutro per ricordare i migranti morti nel naufragio del 26 febbraio ed evidenziare lo stretto collegamento tra conflitti armati, questioni climatiche e migrazioni.

Ciascun appuntamento poi è stato occasione per approfondire fatti di attualità, chiarire le motivazioni personali dei partecipanti, leggere ed segnalare testi ispiranti, diffondere gli appuntamenti di approfondimento sul tema della pace e della nonviolenza, dedicare un minuto di silenzio e raccoglimento alle vittime, civili e militari, delle guerre.

L’utilità delle Presenze di pace

A cosa servono attività a bassa intensità come le presenze di pace? Non sarebbe più opportuno impegnare tutte le energie per organizzare delle manifestazioni più grandi e partecipate come ad esempio la manifestazione nazionale del 5 novembre 2022 a Roma o la fiaccolata del 24 febbraio 2023 a Torino?

Benché siano circoscritte sia in termini di partecipanti che in termini di fascia di età, le presenze di pace sono efficaci nel mantenere viva l’attenzione sul tema della guerra in generale e sui pericoli di escalation della guerra in Ucraina in particolare, almeno tra coloro che vi partecipano saltuariamente od in maniera continuativa.

Servono per creare una comunità pacifista e nonviolenta consapevole e preparata, tessendo relazioni utilissime per far crescere progressivamente il movimento contro la guerra ed il riarmo, nucleare e convenzionale.

Servono come riferimento a chi non si riconosce nella propaganda bellicista trasmessa ormai a reti unificate, a far convergere, conoscere e rafforzare le poche voci dissonanti nel panorama dei media ai vari livelli.

Servono, in ultima analisi, a creare coscienza dei pericoli che stiamo vivendo e trovare idee e punti di vista risolutivi nella speranza di creare un movimento pacifista e nonviolento di massa in grado di interrompere ed invertire l’attuale e pericolosa tendenza all’autodistruzione.

[1] Altri articoli pubblicati da Pressenza relativi al Coordinamento AGITE si possono trovare qui https://www.pressenza.com/it/tag/coordinamento-agite/