Sabato pomeriggio in piazza Montale si è tenuta un’assemblea pubblica indetta dal comitato Teleriscaldati Torino

Un’assemblea in cui il carobollette del teleriscaldamento è stato trattato in modo approfondito, anche grazie all’ausilio di Sandro Busso, docente di sociologia politica dell’UniTO e di Sandro Moiso, docente di storia e letteratura negli istituti statali di istruzione superiore.

Nonostante le numerose proteste i Teleriscaldati non sono stati ascoltati, sono stati esclusi da un primo tavolo di contrattazione tra Comune e Iren, ora chiedono di poter essere parte attiva nella contrattazione, che venga convocato un altro tavolo al quale siano presenti. L’unica “calmierazione” che Comune e Iren, in base agli accordi presi, hanno concesso ai cittadini è un bonus che inizialmente aveva un tetto ISEE di 12.000 euro e che poi è stato innalzato a 25.000, ma il comitato accusa Iren di non aver adeguatamente informato gli utenti.

E’ stato approfondito quanto la guerra abbia ricadute sull’economia andando a colpire la fascia dei redditi più bassi, il Sole 24 Ore ha pubblicato un dato allarmante: il 53% degli italiani è in condizione di morosità nel pagamento delle bollette.

Le povertà in Italia superano il 20% della popolazione: secondo i dati Istat i poveri assoluti sono il 9,4% e i poveri relativi (quando una famiglia o un individuo non si possono concedere servizi o prodotti di cui normalmente usufruisce chi ha uno stile di vita nella media) sono l’11,1%: 2,9 milioni di famiglie. In totale il numero delle povertà supera il numero dei minorenni: abbiamo più poveri che ragazzi sotto i 18 anni.

E’ stata approfonditamente trattata anche la questione attinente al sostegno al reddito, la fine, nel 2024, del reddito di cittadinanza così come lo conosciamo. La diminuzione degli importi del MIA, la nuova misura di “sostegno” al reddito, favorirà il dumping salariale, dando agio all’imprenditoria di ricattare con bassissimi salari ed estrema precarietà i lavoratori.

In questo contesto i Teleriscaldati accusano Iren di fare speculazione applicando in primo luogo il prezzo del gas della borsa di Amsterdam invece che applicare i costi effettivi dei contratti di acquisto del gas, inoltre accusa Iren di applicare il prezzo del gas al 100% della produzione di vapore immesso nel teleriscaldamento, invece del 7,44% effettivamente usato, secondo il comitato, per scaldare direttamente il vapore immesso. Hanno ricordato che la stragrande maggioranza del vapore immesso nella rete del teleriscaldamento proviene dalle turbine delle centrali per produrre energia elettrica, si tratta quindi di materiale di scarto ad altissima temperatura che, tra l’altro, costerebbe smaltire. Tariffe applicate da Iren sulle quali anche ARERA, Autorità di regolazione, ha espresso delle eccezioni.

In questo scenario storico, geopolitico e socio-economico, le multiutility dell’energia hanno generato ingenti extra profitti grazie agli aumenti sull’energia, che hanno tra l’altro innescato una notevole inflazione, che penalizza in particolare i bassi redditi.

Forte l’appello alla cittadinanza per una mobilitazione contro il caro-teleriscaldamanto e il carobollette, il 22 maggio prossimo al Lingotto.

Le dichiarazioni di Sergio Ferrero (comitato Teleriscaldati Torino):