Da oggi 5 aprile è possibile firmare la petizione alla Commissione Europea finalizzata all’adozione di una direttiva che imponga di « rendere disponibile l’alternativa vegana in tutti i luoghi privati e pubblici [ bar, ristoranti, mense, etc, NdR] che vendono alimenti e bevande in Europa » [1] [2].

L’iniziativa dei cittadini europei promossa da Paola Sgarbazzini e Nora Paglionico del Partito Vegano – che s’inserisce nell’ambito del diritto alla partecipazione previsto dai Trattati Europei – dovrà tuttavia raggiungere ben un milione di firme in Europa per poter essere esaminata nel merito dalla Commissione.

Tre ragioni per sostenere un’Alternativa Vegana

I promotori, sostenitori della « dieta vegana cruelty-free (esente da crudeltà) », spiegano che l’iniziativa « risponde alla nuova consapevolezza collettiva dei diritti degli animali in quanto non ne prevede né lo sfruttamento né l’uccisione ».

Allo stesso tempo, l’iniziativa rappresenta un modo per « intervenire contro i cambiamenti climatici ». Secondo gli organizzatori, infatti « agevolare la disponibilità di cibi vegani significa ridurre l’inquinamento da emissioni di CO2, la contaminazione ambientale, il consumo di acqua ».

« Più animali significano più raccolti per nutrirli: il pianeta non può nutrire sia la crescente popolazione umana che quella di animali da allevamento », avvisa la Vegan Society [3]. Quest’organizzazione punta il dito soprattutto sul consumo di acqua: « a livello globale, l’agricoltura utilizza circa il 70% dell’acqua dolce accessibile del pianeta », e « la domanda di mangimi per animali è una delle ragioni principali alla base dell’intensificazione della produzione agricola ».

Sul lato della tutela della salute, sono molti gli studi che evidenziano i benefici di una dieta vegana.

L’ultimo, pubblicato dal Journal of the Academy of Nutrition and Dietetictis [4], conclude come « una dieta vegana a basso contenuto di grassi è associata ad una diminuzione del peso corporeo e alla perdita di grasso, e può migliorare le misure della qualità della dieta e della salute metabolica ».

Un successo il mese internazionale dell’Alternativa Vegana

A riprova delle proprie ragioni, gli organizzatore dell’Alternativa Vegana portano l’esempio dell’evento denominato Veganuary.

L’edizione 2022 « ha ispirato e incoraggiato oltre 620.000 persone in oltre 200 paesi a provare l’alimentazione vegana » [5]. Quindi, se tali alimenti fossero più frequentemente disponibili sarebbero ben accolti dai consumatori.

Con un eventuale successo della petizione (ICE) alla Commissione Europea, l”offerta costante di un’Alternativa Vegana nei locali di consumo di alimenti potrebbe divertare una realtà.

Ma ecco, in concreto, come firmare la petizione. E’ molto semplice:

  1. Recarsi alla pagina dell’Unione Europea destinata a questa ICE (Iniziativa dei Cittadini Europei), cliccando sul link evidenziato;
  2. Selezionare il Paese ( Italia ) dall’apposita finestra;

3. Accettare i permessi privacy e confermare l’intenzione di firmare la petizione, spuntando le due caselle e quindi cliccare sul “bottone” COMPILA IL MODULO.

4. Inserire nelle apposite caselle: il solo numero di carta d’identità, il proprio nome completo, il proprio cognome, il codice di controllo, la spunta nella casella prevista e, infine, cliccare sul bottone “SOSTIENI”. Finito.

Buona … Alternativa Vegana!

Fonti e Note:

Credits: Foto di Monika Grabkowska su Unsplash

[1] Commissione Europea, “Iniziativa dei cittadini europei per un’alternativa vegana”.

[2] Commissione Europea, 18 ottobre 2022, Decisione di registrazione dell’ICE.

[3] Vegan Society, “How your diet could change the world”.

[4] Journal of the Academy of Nutrition and Dietetictis, 19 aprile 2022, Lelia Crosby, Emilie Rembert et al.“Changes in Food and Nutrient Intake and Diet Quality on a Low-Fat Vegan Diet Are Associated with Changes in Body Weight, Body Composition, and Insulin Sensitivity in Overweight Adults: A Randomized Clinical Trial”.

[5] Veganuary (PDF, EN),

L’articolo originale può essere letto qui