A Villa Torlonia a Roma, un presidio di cittadine e cittadini ha parlato dalle 10 alle 18 di pace e di nonviolenza attiva, come mezzi per opporsi all’enorme pericolo di una guerra mondiale nucleare che incombe oggi su tutti noi.

La radice di ogni minaccia per la sopravvivenza dell’individuo si riconosce oggi nel sistema globale finanziario e capitalistico, strettamente collegato ai sistemi militare-industriale, che costituisce un centro di potere che spesso condiziona, soffoca, schiavizza e annienta popoli e nazioni, ricorrendo anche a provocare conflitti bellici ed esasperandoli fino alle estreme conseguenze. Oggi questa situazione è così grave che non solo è in pericolo una nazione, ma tutta l’umanità e tutta la civiltà”.

L’intento della campagna è quello di creare una maggiore consapevolezza e assunzione di responsabilità di quanto sta accadendo, spesso nell’indifferenza, certamente nel silenzio e nella sensazione di impotenza di molti. Crediamo che diffondere la cultura della nonviolenza attiva; la disobbedienza e il boicottaggio civile per convergere in momenti di auto-organizzazione civile, potrà arrivare a condizionare e ostacolare l’attuale direzione del sistema economico-politico che sembra volerci condurre ammutoliti in una guerra globale come se non ci fossero alternative possibili.

Nella prima giornata della campagna tutti noi abbiamo spento TV e social, come primo atto di boicottaggio pacifico nonviolento.

La giornata è stata caratterizzata dalla comunicazione diretta con le persone che passeggiavano nel parco per cercare di confrontarci su ciò che pensiamo e sentiamo. È stata anche caratterizzata da una serie di interventi delle organizzazioni promotrici per sensibilizzare ed informare sui tanti avvenimenti e notizie che i mezzi di comunicazione mainstream non raccontano.

Si è parlato delle tante guerre attualmente in corso, dell’economia di guerra e delle spese dedicate al riarmo globale a discapito di Educazione, Sanità, Servizi, Ambiente. Si è concordato di quanto l’Italia e l’Europa siano pienamente responsabili di questa guerra che rischia di diventare un incubo nucleare. Si è parlato anche di immigrazione e dei sistemi disumani con cui viene affrontata la questione, in primis i moderni campi di detenzione in Libia dove giornalmente avvengono stupri, mutilazioni, omicidi.

Sono state diffuse informazioni:

Ci sono stati momenti di poesia con Pilar Castel e di meditazione [https://www.pressenza.com/it/2023/04/2-aprile-roma-la-meditazione-per-la-pace-e-la-nonviolenza/].

Una giornata ricca della diversità con cui si può esprimere la propria scelta di camminare nella direzione della Pace e della Nonviolenza ma soprattutto un momento per ascoltare, ridare voce e fiducia nel futuro a chi si sente sempre più impotente.

Abbiamo raccolto le opinioni su un piccolo campione di persone di passaggio al nostro presidio e le abbiamo raccolte in un sondaggio ponendo loro 8 domande sotto forma di intervista. Le persone che hanno risposto in modo spontaneo e volontario sono state 29 e i risultati sono i seguenti:

1.Cosa pensi della partecipazione dell’Italia al conflitto Russia/Ucraina con l’invio delle armi letali?

contrari = 85,7% – Favorevoli = 14,2%

2.Cosa faresti se di nuovo imponessero la leva obbligatoria?

contrari: 88% (di cui 22% contrari alla leva ma favorevoli al servizio civile obbligatorio) – favorevoli: (11%)

3.Ti sembra che l’Obiezione di Coscienza potrebbe essere una soluzione per non mandare a combattere i nostri giovani in guerra?

Favorevoli (90,4%) – Contrari (9,6%)

4.Lo sai che esiste il “Movimento NON-Violento” che ha preparato un formulario per chiedere preventivamente di esercitare Obiezione di Coscienza?

Non sanno e vogliono informazioni: 70% – Non sanno e non sono interessati: 25%

Sono già a conoscenza: 5%

5.Cosa ne pensi delle spese militari maggiorate a danno della Sanità Pubblica, dell’Istruzione, di Servizi essenziali pubblici e della nostra economia?

Contrari .= 100%

6.Cosa pensi che il governo dovrebbe fare per la soluzione di questo conflitto?

Proporre mediazione e trattative (favorire colloqui soprattutto tra USA e Russia e ascoltare il popolo): 96% – Ultimatum militare: 4%

7.Ti sembra giusto di non parlare più di colpe, di vendetta e di vittoria ad ogni costo ma di responsabilità, di riconciliazione e di dialogo?

Si . 95% – No: 5%

8.Sei a conoscenza del Referendum per abolire il decreto di invio di armi , che è contrario alla nostra costituzione?

No e vuole documentazione: 84,2% (può aiutare 31%) -No e non è interessato: 10,5% – Si ed è favorevole : 5,2%

Conclusioni del sondaggio:

l’85% degli intervistati è contrario all’invio di armi ed è interessato al Referendum, mentre il 100% degli intervistati è assolutamente contrario all’aumento delle spese militari a danno di Sanità pubblica, Istruzione, Economia e servizi essenziali.

L’88% degli intervistati è contrario ad un ritorno alla leva obbligatoria e il 90% e’ favorevole all’Obiezione di Coscienza.

Il 94% degli intervistati vorrebbe che il governo italiano si attivasse per proporre mediazioni e trattative di pace, e il 95% vorrebbe si tornasse a parlare di dialogo e riconciliazione, e non più di “Vittoria ad ogni costo!”

Sono state molte le adesioni alla campagna e l’entusiasmo dimostrato ci fa ben sperare che il prossimo appuntamento a maggio, un numero maggiore di persone sceglierà di Prendere la Pace nelle proprie mani!

Dobbiamo essere un popolo sempre più grande e sempre più unito in Italia, in Europa e in tutto il mondo, che, opponendosi in modo nonviolento al condizionamento del sistema industriale-economico- finanziario, riuscirà a ridirezionare anche i vertici politici.

Ringraziamo per questa giornata i volontari della campagna Europeforpeace.eu, la Comunità per lo sviluppo Umano, il Comitato Pace e non più Guerra, Mondo senza guerre e senza violenza, Il Messaggio di Silo, WILPF-Italia, VAS – Roma, Energia per i Diritti Umani, Black Lives Matter – Italia, Rete No-War Roma, Pilar Castel e i tanti cittadini e cittadine che hanno partecipato.

Federica Fratini, Cristina Rinaldi