Un gruppo determinato di attivisti per Julian Assange risponde all’ostracismo tedesco nei confronti dell’ex frontman dei Pink Floyd.

“La Germania ti rifiuta? L’Italia invece ti accoglie a braccia aperte”, dirà un gruppo di attivisti con lo striscione che esporranno lunedì sera, 27 marzo, al Mediolanum Forum di Milano, dove il cofondatore dei Pink Floyd Roger Waters terrà il primo di una serie di sette concerti di addio in Italia.

Gli attivisti si riferiscono alla decisione del Consiglio Comunale della città di Francoforte di annullare il concerto di Waters, previsto per il prossimo 28 maggio, accusandolo di “antisemitismo” per via delle sue critiche al comportamento dello Stato di Israele nei confronti dei palestinesi.  In risposta all’annullamento, Waters ha incaricato il suo manager, Mark Fenwick, di avviare una azione legale per far ripristinare il contratto “in nome della libertà di espressione.”

Niente polemiche in Italia, invece, dove i concerti di Waters segnano il tutto esaurito e, anzi, dove l’ex frontman dei Pink Floyd ha dovuto aggiungere una serata a Bologna.

Per la sua apparizione lunedì sera ad Assago (Milano), gli attivisti del Comitato per la Liberazione di Julian Assange – Italia chiederanno il permesso alla Direzione del Forum di appendere alla ringhiera sopra l’entrata uno striscione che recita: “WELCOME TO ITALY, ROGER – Free Julian Assange.”  Se ciò non dovesse essere possibile, otto componenti del gruppo terranno alzato lo striscione davanti all’ingresso, mentre gli altri attivisti distribuiranno volantini sul “Caso Assange” e codici QR per accedere all’account Instagram di Stella Moris Assange, moglie e avvocata del giornalista-editore australiano.

“Com’è noto, Waters dedica una parte importante del suo concerto alla difesa di Julian Assange,” spiegano gli attivisti; non solo, ma lo staff di Waters mette a nostra disposizione un tavolino dentro il Forum per distribuire i nostri volantini.  Si capisce, pertanto, perché siamo determinati a sostenere Roger in ogni maniera.”

“Anzi, troviamo il colmo dell’ironia che chi difende il diritto di Assange di far conoscere crimini di guerra secretati sia a sua volta ridotto al silenzio per impedirgli di far conoscere il dramma palestinese.  I concerti di Roger Waters sono inni alla libertà di espressione e vanno apprezzati come tali.  Non è necessario approvare tutto quello che dice, ma riteniamo necessario almeno ascoltarlo e consentirgli di dirlo.”

Comitato per la Liberazione di Julian Assange – Italia

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