Il 15 marzo abbiamo appreso la notizia che il terrorista neonazista pluriergastolano Pierluigi Concutelli è morto nel proprio letto a casa sua.

Abbiamo conosciuto Concutelli quando dalla fine degli anni Sessanta era fra i principali mazzieri dei gruppi nazifascisti a Palermo. Pierluigi Concutelli partecipò alle principali azioni squadriste a Palermo, dietro tante sigle dell’eversione nera.

Ovviamente per mesi le indagini furono indirizzate esclusivamente verso gli ambienti anarchici e marxisti-leninisti. Dopo l’arresto dei principali esponenti dei gruppi neofascisti, presi con le mani nel sacco dopo una lunga stagione di bombe fasciste che avevano alzato la tensione in città, il nome di Pierluigi Concutelli venne alla ribalta il 24 ottobre 1969 quando subì il suo primo arresto e la sua prima condanna, a 14 mesi di reclusione da scontare nel carcere dell’Ucciardone (libero dopo 7 mesi), per possesso di armi da guerra con cui si  addestrava, assieme ad altri neofascisti (tra cui il futuro deputato missino Guido Lo Porto), sulla collina della frazione palermitana di Bellolampo. I carabinieri li bloccarono nei pressi di un poligono di tiro militare. La loro auto era carica di armi.

Da allora il nome di Concutelli sarebbe apparso sempre più spesso nelle cronache cittadine fra gli squadristi più violenti della città di Palermo.

Con Concutelli alla guida dei gruppi neofascisti riprende la stagione degli attentati e delle aggressioni agli studenti e ai militanti di sinistra.

Bombe al giornale L’Ora, alla caserma Scianna, all’Assessorato Regionale all’Agricoltura, al Municipio, all’Ente Minerario, all’Assessorato al Lavoro, a sedi di movimenti e Partiti di sinistra.

Concutelli viene nuovamente arrestato (con altri camerati come Mangiameli e Virzì) dopo un violento assalto alla Facoltà di Scienze, ma liberato dopo tre mesi. Verrà successivamente denunciato anche per aggressione verso gli studenti di un Liceo.

Vista la palese impunità di cui gode, la banda fascista guidata da Concutelli tenta più volte di impedire in modo violento a Magistero le lezioni sulla Resistenza del prof. Cortese. Nuovamente Concutelli viene scoperto in un campo di addestramento paramilitare, questa volta a Menfi, nella valle del Belice.

Sempre rimesso in libertà, Concutelli partecipa all’assalto alla Camera del Lavoro di Palermo e all’assalto alla sede del PCI dove viene lanciato un ordigno esplosivo. Dopo pochi giorni (ma è il 12 dicembre 1972) esplodono due bombe in due commissariati di Polizia. Chiara provocazione contro la manifestazione indetta nell’anniversario della strage di Piazza Fontana per la liberazione di Valpreda.

Per la nascita e la diffusione capillare dei comitati popolari e di lotta, dei circoli del proletariato giovanile e di una fitta rete di antifascismo militante, la presenza fascista in città si farà sempre meno evidente.

Questo coinciderà con lo sviluppo della carriera criminale di molti squadristi che cominceranno ad acquistare credito a livello nazionale.

Mentre diversi squadristi abbandonano il manganello e adottano il doppiopetto entrando nelle istituzioni elettive come membri del MSI o entrano nel sindacato neofascista CISNAL, Mangiameli e Concutelli cominciano ad essere referenti nazionali dell’eversione nera. Concutelli diviene il referente di Ordine Nuovo (fuorilegge), Mangiameli di Terza Posizione. Concutelli si incontra con Paolo Signorelli e Stefano Delle Chiaie, nel settembre 1975 ad Albano Laziale per sancire la fusione di Avanguardia Nazionale ed Ordine Nuovo e la nascita di un nuovo soggetto politico.

La carriera criminale di Concutelli ha un’impennata il 10 luglio 1976 con l’uccisione a Roma del giudice Vittorio Occorsio, responsabile ai suoi occhi di svolgere indagini sugli ambienti dell’estremismo di destra.

Concutelli viene arrestato il 13 febbraio 1977 a Roma.

 In carcere, Concutelli non rinnegò mai l’adesione alla lotta armata, rivendicando la paternità degli omicidi come esecutore e mandante militare, senza alcun pentimento. Nel corso degli anni di reclusione, tentò più volte di evadere senza mai riuscirvi. La sua storia personale e politica e le azioni compiute negli anni della lotta armata ne fecero uno degli esponenti di rilievo dell’estremismo di destra degli anni Settanta. Diventò un simbolo e un modello da imitare per tanti giovani estremisti di una nuova generazione, come Giusva Fioravanti, e per gli altri terroristi dei NAR, per i quali Concutelli rappresentava un vero e proprio archetipo del rivoluzionario fascista. Per questo motivo, i NAR stessi progettarono più volte la sua evasione, senza mai riuscire a metterla in opera.

In carcere Concutelli continuò ad uccidere. A Novara, istituto di massima sicurezza, durante l’ora d’aria mattutina del 13 aprile 1981, assieme al terrorista di destra toscano Mario Tuti, uccise Ermanno Buzzi, militante neofascista bresciano condannato in primo grado all’ergastolo per la strage di piazza della Loggia.

Il 10 agosto 1982 stessa sorte venne riservata da Concutelli anche a Carmine Palladino, strangolato con una rudimentale garrota perché accusato di essere un delatore. Paladino, luogotenente di Stefano Delle Chiaie in Avanguardia Nazionale, arrestato nell’ambito dell’indagine per la strage alla stazione di Bologna e anch’egli recluso nel carcere di Novara, aveva dato segni di disponibilità a collaborare con i magistrati.

Nel 2009 a Concutelli la misura detentiva venne commutata in arresti domiciliari, scontati a casa del fratello. Il 18 aprile 2011 gli fu riconosciuta (per gravi motivi di salute) la sospensione della pena detentiva per un periodo di due anni, fino al 2 marzo 2013. Sempre per gravi condizioni di salute, venne quindi trasferito in un appartamento sul litorale di Ostia, assistito da Emanuele Macchi, anche lui un militante del terrorismo di destra.

Pierluigi Concutelli, che è sempre stato un pericoloso squadrista neonazista sin dagli anni Sessanta, approdato al terrorismo nero nella prima metà degli anni Settanta, assassino dichiarato, pluriomicida, mai pentito, ha avuto un trattamento da parte della magistratura a dir poco di rispetto. Le sue entrate ed uscite dalle patrie galere si susseguono in modo ininterrotto dal 1969. La sua pericolosità è indubbia, il suo pentimento inesistente. Nonostante ciò, condannato a tre ergastoli, dal 2009 viene posto agli arresti domiciliari e dal 2011 gli viene sospesa la pena.

Libertà anticipata anche per i terroristi neri dei NAR come Giusva Fioravanti (105 omicidi) in libertà dal 2009 e Francesca Mambro (96 omicidi) in libertà dal 2008. Da ricordare che Giusva Fioravanti e suo fratello uccisero il neonazista Ciccio Mangiameli perché sapeva troppo sull’uccisione di Piersanti Mattarella e sulla strage di Bologna.

Trattamento alquanto diverso da quello riservato ai militanti anticapitalisti, comunisti e anarchici. Fra questi Alfredo Cospito: condannato a 10 anni per il ferimento di un dirigente dell’Ansaldo (pena già scontata per intero), è sepolto in galera in regime di 41bis e la Procura ha chiesto l’Ergastolo Ostativo (fine pena mai, nessuna possibilità di sconti o benefici ) con l’accusa (infondata, senza nessuna prova concreta) di avere messo di notte una bomba carta in una scuola dei carabinieri – bomba che non ha fatto né morti né feriti né danni materiali – rispolverando un articolo del vecchio codice fascista Rocco, “strage contro lo stato”. Alfredo Cospito viene perseguitato perché è anarchico e non rinuncia ai suoi principi e alla lotta contro lo stato di cose esistente e per mirare ad un Mondo senza servi e né padroni, un Mondo di liberi/e e uguali, quindi un individuo pericoloso da mettere sotto chiave a prescindere se ha o non ha commesso reati.

Mentre a Concutelli furono concessi giustamente i benefici di legge con la sospensione della pena per motivi di salute, non c’è nessuna preoccupazione per la vita di Cospito in sciopero della fame contro il regime di 41bis dall’ottobre 2022.

Questa è una gestione della giustizia con una visione a dir poco strabica.