Dopo la preapertura nell’Auditorium Santa Margherita, con la cerimonia di consegna dei diplomi agli studenti del Master in Fine Arts in Filmmaking di Ca’ Foscari, Ca’ Foscari Short Film Festival si inaugura mercoledì 22 marzo, con una ricca serie di cortometraggi, ospiti e programmi speciali che accompagneranno gli spettatori nelle sei sedi veneziane fino alla cerimonia di chiusura di sabato 25.

Primo festival in Europa interamente concepito, organizzato e gestito da un ateneo, con il coordinamento del direttore artistico e organizzativo Roberta Novielli, specializzata in Cinema presso la Nihon University di Tokyo, insegna discipline legate al cinema e alla letteratura giapponese, oltre che ai processi multimediali asiatici, presso l’Università Ca’ Foscari di Venezia. È curatrice del sito AsiaMedia. Ha collaborato a varie attività cinematografiche presso festival internazionali (Venezia, Tokyo, Locarno, tra gli altri), dove in molti casi ha organizzato rassegne filmiche.  E’ autrice di molti libri sul cinema.

Ca’ Foscari Short Film Festival anche quest’anno offre una selezione di altissima qualità nelle trenta opere che costituiscono il Concorso Internazionale, con cortometraggi di studenti di università e scuole di cinema da 28 Paesi e si prepara a ospitare a Venezia personalità come il regista israeliano Amos Gitai, la Palma d’oro Hirokazu Koreeda, il padre dell’animazione italiana Bruno Bozzetto e il nuovo talento dell’horror Rob Savage.

Mercoledì 22 alle 14.00 si inizia con un programma dedicato ad aspiranti registi che studiano a Venezia: 25 studenti internazionali che hanno frequentato la quarta edizione della summer school della Venice International Unviersity, la quale si prefigge di combinare teoria e pratica cinematografica applicandoli alle rappresentazioni di Venezia, con la proiezione dei sei cortometraggi realizzati dagli studenti durante questa esperienza.

Alle 15.00 il primo dei programmi speciali che da anni accompagnano il festival e che fanno ormai parte della sua identità, ovvero East Asia Now, come sempre a cura di Stefano Locati, che condurrà gli spettatori in un viaggio alla scoperta delle ultime tendenze provenienti dall’Asia Orientale. Quest’anno i tre cortometraggi selezionati ragionano sul tema della crisi da una prospettiva femminile, ma lo fanno partendo da presupposti molto diversi fra loro: si va infatti dall’animazione di The Sea on the Day When the Magic Returns di Han Jiwon (Corea del Sud) al surrealismo di Bird Woman di Oohara Tokio (Giappone), passando per i meccanismi metanarrativi di Aunt Lotus & Her Dream Bicycle di Kew Lin da Singapore.

A seguire l’inaugurazione ufficiale della tredicesima edizione (alle 17.00) con i saluti istituzionali di rito, sarà già il momento di accogliere in Auditorium uno dei grandi ospiti del festival, Rob Savage, che terrà una masterclass in compagnia del docente e critico cinematografico John Bleasdale (alle 17.30). Rob, infatti, nonostante abbia da poco compiuto trent’anni, ha già all’attivo tre lungometraggi – oltre a corti, serie tv e pubblicità – tra cui il recente Dashcam (2021) che aggiorna ai tempi dei social il sottogenere del found footage, ed è tra i registi più promettenti del panorama dell’horror contemporaneo, come testimonia la collaborazione da poco annunciata con il guru del genere Sam Raimi e con un prossimo film in uscita, The Boogeyman, tratto direttamente da uno dei padri dell’horror letterario, Stephen King. Durante la masterclass saranno proiettati anche alcuni dei corti del regista, tra cui il pluripremiato Dawn of the Deaf.

A chiudere la prima giornata alle 20.00 ci sarà l’appuntamento con le prime sei opere del Concorso Internazionale, dove quest’anno risaltano in particolar modo le tematiche legate ai migranti e alla loro condizione, come nell’iraniano Bloody Gravel di Hojat Hosseini, dove una coppia cerca di passare la frontiera tra Afghanistan e Iran per poter vivere il proprio amore. Ma la selezione è molto variegata, come testimoniano le altre opere in programma domani: si va infatti dall’animazione francese di Tear Off al documentario spagnolo su due sorelle anarchiche As duas en punto, dal black humor tipicamente inglese di Not for Sale al post-apocalittico polacco Rozkwit Zimowy, per concludere con Runaway, sui difficili compromessi che deve accettare una famiglia georgiana in Russia. Saranno queste le opere che apriranno un concorso che conferma lo Short come osservatorio d’eccezione del cinema giovane, con una giuria di prestigio composta da Mika Johnson, artista multimediale specializzato in realtà virtuale, Robb Pratt, storico animatore della Disney e Roberto Citran, che dagli anni Ottanta frequenta abitualmente il grande e il piccolo schermo nostrano. I tre saranno chiamati ad assegnare i premi principali, offerti anche quest’anno da Promovetro, a cui si va ad aggiungere un’opera d’arte in vetro dell’artista Cosima Montavoci, protagonista del progetto Mollified insieme a Lorenzo Passi.