Ucraina. Bologna marcia per la Pace. 55 Realta’ a corteo Venerdi’, discorsi di Lepore, Zuppi in piazza
(Dire) Bologna, 21 Feb.
Saranno presumibilmente migliaia le persone in marcia per la pace nel centro di Bologna venerdì prossimo, 24 febbraio.
Il corteo organizzato dal comitato ‘Bologna Europe for peace’ partirà alle 18 da piazza XX settembre, dopo un primo intervento di Cgil, Cisl e Uil, per concludersi in piazza Nettuno, dove un’ora dopo prenderanno la parola il sindaco Lepore, il cardinale Zuppi, Giulio Marcon , con un contributo artistico di Alessandro Bergonzoni.
Al termine degli interventi, un minuto di silenzio per le vittime delle guerre scandito dalle campane dell’Arengo (la campana medievale di chiamata a raccolta della città) e del Duomo, e un flash mob ‘luminoso’ in piazza Maggiore, a comporre la parola “Peace”.
Le realtà aderenti al momento sono 55 e si attende una risposta dalla comunità ucraina, comunque informata.
Un anno dopo la prima manifestazione bolognese contro la guerra, torna a porsi con forza il tema dell’invio di armi all’Ucraina.
“Con l’invio delle nuove armi stiamo tenendo in piedi l’Ucraina o stiamo prolungando la guerra?”, si chiede la vicesindaca Emily Clancy. “E’ giusto- sottolinea Clancy- porsi questa domanda ad un anno dallo scoppio del conflitto. Credo che nostra parte vada fatta in modo diverso”.
La manifestazione di venerdì, in ogni caso “ribadisce una posizione di Bologna- secondo la vicesindaca- per la pace, i diritti umani e la legalità internazionale”.
Alla presentazione ufficiale della manifestazione c’è anche il neo-segretario della Cgil Michele Bulgarelli. “Credo che il ripudio della guerra – dice anche a nome delle altre organizzazioni sindacali – sia la condizione per evitare l’estensione anche geografica del conflitto”.
Per Giulio Marcon di ‘Europe for peace’, che interverrà in piazza Nettuno, “l’unica strada possibile è il cessate il fuoco. Quella in Ucraina è una guerra che non si può vincere, il rischio è che possa diventare una guerra globale”.
Certo se prevalesse il negoziato “sarebbe una pace di compromesso, ma meglio una pace ingiusta che una guerra giusta. La pace è l’unica vittoria di cui abbiamo bisogno”.
A nome delle associazioni (aderiscono tra le altre anche Anpi e Acli) Rossella Vigneri di Arci lancia un vero e proprio appello alla partecipazione. E’, dice, “fondamentale uno sforzo collettivo, una mobilitazione la più ampia possibile al di là dei punti di vista differenti. Perchè la voce dei pacifisti non ha avuto il giusto spazio in questo anno”.
Ci saranno anche gli studenti medi e universitari. “Lo scorso anno lo Stato italiano ha speso 26 miliardi per gli armamenti- ricorda- Quei soldi devono essere spesi per scuole, università, sanità e gli altri servizi pubblici”. (Dire)