In vista della Giornata internazionale di preghiera e riflessione contro la tratta, che si celebra l’8 febbraio, a Roma oggi e domani sono previsti due momenti di preghiera sul tema “Camminare per la dignità”. La veglia di preghiera ufficiale, organizzata da Talitha Kum, la Rete internazionale della vita consacrata contro la tratta di persone, si terrà oggi 6 febbraio alle ore 19:15 nella parrocchia Santa Lucia (quartiere Prati – Via di Santa Lucia 5). Un secondo momento di preghiera si terrà martedì domani 7 febbraio alle ore 21 nella parrocchia di San Gabriele dell’Addolorata, al Tuscolano, ed è promossa dalla stessa parrocchia, da Casa del Magnificat e dal Gruppo Sorelle e fratelli tutti. Mercoledì 8 febbraio invece prenderà il via un pellegrinaggio online di preghiera, dalle 9.30 alle 16.30, coinvolgendo diversi Paesi con testimonianze di impegno concreto. Si partirà dall’Oceania, l’Asia e il Medio Oriente, per poi passare in Africa, Europa, Sud America e concludersi con il Nord America. Sarà trasmessa in diretta streaming in cinque lingue (francese, inglese, italiano, portoghese, spagnolo) sul sito della giornata www.preghieracontrotratta.org. Durante la diretta verrà trasmesso un messaggio di Papa Francesco. Mentre domenica 12 febbraio l’appuntamento infine sarà in piazza San Pietro, alle ore 12, per partecipare alla preghiera dell’Angelus con Papa Francesco. Da anni Caritas di Roma è impegnata nel contrasto alla tratta di esseri umani, operando attraverso la Cooperativa Roma Solidarietà (ente gestore) nell’ambito del Piano Regionale Anti Tratta Lazio, promosso dalla Regione Lazio, mettendo a disposizione, alcuni posti di pronta accoglienza e in semi autonomia. Il progetto copre l’intero territorio laziale e consente di fornire risposte e opportunità ai bisogni delle vittime di differenti tipologie di tratta e sfruttamento (sessuale, lavorativa, accattonaggio, economie illegali, relazioni e matrimoni forzati) di qualunque genere, nazionalità ed età.

Sono circa 50.000 le vittime di tratta individuate e segnalate nel 2018, di cui quasi 800 in Italia: questo è quanto rileva il V rapporto globale sulla tratta di esseri umani, realizzato dall’Ufficio delle Nazioni Unite sulla Droga e il Crimine UNODC presentato lo scorso gennaio. Sono ancora le donne e le ragazze ad essere gli obiettivi primari della tratta di persone: per ogni 10 vittime rilevate a livello globale nel 2018, circa cinque erano donne adulte e due erano giovani ragazze. Nel complesso, il 50% del traffico di persone aveva come scopo lo sfruttamento sessuale, mentre il 38% sono state sfruttate per il lavoro forzato, il sei% sottoposte ad attività criminali forzate, mentre l’1% è stato costretto all’accattonaggio e infine un numero minore a matrimoni forzati, prelievo di organi e altri scopi. La quota di vittime per il lavoro forzato è aumentata costantemente per oltre un decennio. Queste persone sono sfruttate in una vasta gamma di settori economici, in particolare in quelli in cui il lavoro è svolto in circostanze isolate, tra cui l’agricoltura, l’edilizia,la pesca, le miniere e il lavoro domestico.

Il Rapporto globale sul traffico di persone è prodotto dall’UNODC ogni due anni, per fornire una risposta efficace a questo crimine e collocarlo nel contesto dell’Agenda dello sviluppo sostenibile delle Nazioni Unite.

L’edizione 2020 copre i dati del più grande database del mondo sulle vittime della tratta, compilando cifre da fonti ufficiali in 148 paesi. Analizza anche 489 casi giudiziari da 71 paesi, fornendo informazioni di qualità sui colpevoli e sulle caratteristiche di questo crimine. Il Rapporto Globale 2020 dell’UNODC sul traffico degli esseri umani (Global Report on Trafficking in Persons) è il quinto del suo genere, commissionato dall’Assemblea Generale ONU attraverso il Piano d’azione globale del 2010 delle Nazioni Unite per la lotta alla tratta di persone. Coinvolge 148 Paesi e fornisce una panoramica dei modelli e dei flussi della tratta degli esseri umani a livello globale, regionale e nazionale, basandosi principalmente sui casi di tratta rilevati tra il 2016 e il 2019. Poiché l’UNODC raccoglie sistematicamente dati su questo fenomeno da oltre un decennio, vengono presentate informazioni sulle tendenze per un’ampia gamma di indicatori.

Come negli anni precedenti, questa edizione del Rapporto globale presenta un quadro globale dei modelli e dei flussi del traffico di persone (Capitolo 1), oltre ad analisi regionali dettagliate (Capitolo 6) e profili dei Paesi. Il Rapporto contiene inoltre quattro capitoli tematici. Il Capitolo 2 del Rapporto esamina come le cattive condizioni socioeconomiche siano utilizzate dai trafficanti per reclutare e sfruttare le vittime. Il Capitolo 3 approfondisce i modelli di traffico di persone minorenni e il ruolo che l’estrema povertà, le norme sociali e il contesto familiare giocano in questa forma di tratta. Il Capitolo 4 si sofferma sul traffico umano a scopo di lavoro forzato ed esplora i settori economici specifici che ne sono più vulnerabili e soggetti. Infine, il Capitolo 5 presenta i modelli emergenti sulle tecnologie Internet utilizzate dai trafficanti per facilitare il reclutamento e lo sfruttamento. Qui il Rapporto completo: https://www.unodc.org/documents/data-and-analysis/tip/2021/GLOTiP_2020_15jan_web.pdf.