Dallo scorso dicembre gli Stati Uniti hanno cominciato a sostituire i loro armamenti nucleari situati su suolo europeo con altri più moderni. Stanno rimpiazzando le bombe termonucleari B61-3, B61-4 e B61-7 con le B61-12, modello che è diventato la principale arma nucleare aerea degli Stati Uniti e della NATO. Si tratta di una bomba a caduta libera dotata di sistemi di navigazione di ultima generazione e di una testata nucleare versatile configurabile in quattro potenze – 0,3 chiloton (kt), 1,5 kt, 10 kt o 50 kt – a seconda dell’obiettivo, rendendola un’arma a basso o medio potenziale.

Questo tipo di armi viene denominato «di primo colpo». Disporre di un’arma nucleare tattica a maggiore precisione e minor potenza potrebbe far sì che i politici siano meno reticenti al loro utilizzo in operazioni convenzionali e ci porrebbe in prima linea, ogni volta più pericolosa, nei conflitti tra NATO e Russia.

Le nuove armi nucleari sostituiranno quelle esistenti sul suolo belga, olandese, italiano, tedesco e turco. Però Washington ha annunciato che le installerà anche nel Regno Unito. In questo caso, non si tratta di sostituirle ad altre più obsolete, dato che nel 2008 aveva dichiarato che le proprie armi nucleari erano state ritirate dalla RAF; ora pare che vogliano tornare a collocare nuove armi nucleari nei bunker vuoti di Lakenheath.

Tutto questo spiegamento di armi nucleari rappresenta una violazione del Trattato di non proliferazione (TNP). Il TNP proibisce il trasferimento di armi nucleari da parte degli Stati nucleari ad altri e proibisce agli Stati non nucleari di ricevere armi di questo tipo, oltre a fabbricarle o acquisirle.

A 53 anni dall’entrata in vigore del TNP, osserviamo che non è servito a raggiungere il disarmo nucleare. Da due anni precisi, nel gennaio 2021, è entrato in vigore il Trattato per la proibizione delle armi nucleari (TPAN). Il TPAN rende illegali le armi nucleari e, per gli Stati che firmano questo Trattato, presuppone che sia illegale possedere, sviluppare, spiegare, testare, usare le armi nucleari o minacciarne l’uso.

Tuttavia, per il governo spagnolo il TNP continua ad essere la «pietra angolare del regime internazionale di non proliferazione e disarmo nucleare», tenendo conto che questo trattato è uno strumento adeguato e sufficiente. Perciò, dato che esiste il TNP, considera che il TPAN non sia necessario.

Però la posizione del governo spagnolo non è sostenuta dai fatti. Oltre allo spiegamento di ulteriori armi in Europa, il nuovo concetto strategico della NATO 2022, approvato a Madrid la scorsa estate, prospetta che «la posizione di dissuasione e difesa della NATO si basa su una combinazione adeguata di mezzi di difesa nucleare, convenzionale e antimissilistica […] e che compirà tutti i passaggi necessari per garantire la credibilità, efficacia, integrità e sicurezza della missione di dissuasione nucleare».

In definitiva, sembra che si difenda il TNP solo quando si tratta di imporre restrizioni all’armamento nucleare dei Paesi fuori dall’orbita della NATO (“gli altri”) e che il rispetto del TNP non sia applicabile né agli Stati Uniti né alla NATO, mentre entrambi enfatizzano di nuovo la dissuasione e la minaccia nucleari. Al contrario, la posizione più sicura, la posizione che raccoglierebbe meglio le aspirazioni della cittadinanza di distruggere completamente le armi nucleari, è che la Spagna decida di aderire al TPAN, che il governo spagnolo assista alle riunioni degli Stati parte del TPAN, e che dimostri di sostenere veramente la denuclearizzazione.

Di Tica Font, membro del Centro Delàs per gli studi sulla pace e di WILPF Spagna

Questa pubblicazione fa parte di una campagna di Alleanza per il Disarmo Nucleare, che unisce organizzazioni della società civile a livello statale e di cui Pressenza fa parte, con l’obiettivo che la Spagna aderisca al Trattato per la proibizione delle armi nucleari (TPAN), entrato in vigore il 22 gennaio 2021.

Traduzione dallo spagnolo di Mariasole Cailotto. Revisione di Thomas Schmid.