Il 21 aprile Extinction Rebellion del Regno Unito (XRUK) terrà una grande manifestazione davanti al Parlamento di Londra. Denominato “The Big One”, l’evento verrà organizzato “per chiedere una società equa e la fine dell’era dei combustibili fossili, guidata dai cittadini”.

La manifestazione sarà la prima grande azione dopo la dichiarazione “We Quit” di Extinction Rebellion all’inizio di quest’anno, in cui è stato annunciato un cambiamento significativo nelle tattiche di protesta. A partire dal 2023, XRUK darà “priorità alla partecipazione rispetto agli arresti e alle relazioni rispetto ai blocchi stradali”.

Si spera che il Big One diventi la vetrina di questo nuovo orientamento. Finora circa 10.000 persone hanno manifestato il loro interesse per l’evento sul sito web dell’organizzazione. Tuttavia, il gruppo spera che la partecipazione effettiva sia molto più numerosa.

Si prevede che circa 100.000 attivisti si uniranno alla manifestazione. Si tratta del numero di firmatari necessario affinché una petizione possa essere discussa in Parlamento. Per raggiungere questo obiettivo, il gruppo scommette sul sostegno di una serie di altri movimenti di protesta. “Il conto alla rovescia per il Big One comporterà milioni di conversazioni con amici, familiari, colleghi e sconosciuti, oltre che con organizzazioni partner dentro e fuori dalla sfera ambientalista”.

Questo tipo di sensibilizzazione farà appello alla convinzione che “dalla crisi climatica dipendono tutti i nostri problemi sociali”. Extinction Rebellion UK sta quindi ampliando il proprio raggio d’azione sostenendo, ad esempio, che il cambiamento climatico è collegato a proteste più ampie, come la crisi del costo della vita.

Alla protesta dovrebbero partecipare anche attivisti dei movimenti pacifisti e antimilitaristi. XR Peace ha recentemente contattato i suoi partner internazionali con l’obbiettivo di generare sostegno. Se Extinction Rebellion UK lo otterrà, The Big One sarà la più grande azione di protesta che abbia mai organizzato. E se ciò avverrà, segnerà un passo significativo nel ritrovato entusiasmo del gruppo per la “costruzione di ponti”.

Traduzione dall’inglese di Thomas Schmid.

Revisione di Daniela Bezzi