Dopo aver effettuato tre salvataggi, contravvenendo al disumano decreto Piantedosi ma rispettando il diritto marittimo internazionale, che impone il soccorso in mare di una imbarcazione in difficoltà a qualsiasi nave si trovi nei paraggi, la Geo Barents di Medici senza Frontiere si sta dirigendo verso La Spezia, dove dovrebbe arrivare sabato pomeriggio.

I 237 migranti salvati, tra cui 87 minori, 74 dei quali non accompagnati, provengono da Bangladesh, Benin, Burkina Faso, Ciad, Costa d’Avorio, Egitto, Eritrea, Etiopia, Gambia, Ghana, Guinea-Bissau, Guinea-Conakry, Libia, Mali, Marocco, Niger, Nigeria, Senegal, Sierra Leone, Sud Sudan, Sudan e Togo.

La Ong tedesca Sea Watch esprime così la sua solidarietà: “Dopo giorni nel Mediterraneo, le autorità italiane costringono le persone ad altre decine e decine di ore di viaggio, in mare, con il rischio di peggioramenti meteorologici e l’unico vile obiettivo di infliggere altre sofferenze, tenendo le navi delle ONG lontane dalle zone SAR.

Il risultato? Un Mediterraneo sempre più deserto e senza soccorsi, con più respingimenti e morti.

La nostra solidarietà alle persone soccorse da Medici Senza Frontiere e all’equipaggio di Geo Barents, costretti a subire i soprusi di una politica senza umanità”.