30 novembre 2022. Durante lo svolgimento del primo incontro del Comitato di negoziazione intergovernativa (INC1) volto a sviluppare strumenti giuridicamente vincolanti sulle plastiche, l’osservatorio sulle sostanze tossiche denominato Coalizione EcoWaste ha sostenuto l’immediata necessità di proteggere gli esseri umani e viventi dalle sostanze chimiche della plastica e dall’inquinamento dovuto ai rifiuti.

EcoWaste, gruppo di pressione per una società senza rifiuti e atossica, ha ribadito in un comunicato stampa l’importanza di un accordo globale sulla salute che impedisca i danni alle popolazioni e agli ecosistemi causati dalle plastiche e dai dannosi componenti chimici del loro ciclo di vita, compresi i processi di gestione dei rifiuti.

«Mentre si avvia l’INC1, facciamo pressione sui governi affinché elaborino un piano d’azione per i negoziati che risulti nell’adozione di un trattato solido per mettere al bando le sostanze tossiche presenti nella plastica, imporre un limite sulla produzione sfrenata delle plastiche e dei loro additivi, mettere al bando la combustione di rifiuti plastici in fornaci e inceneritori (comprese le strutture di conversione energetica) e vietare le esportazioni di rifiuti plastici per impedire l’inquinamento da sostanze tossiche e l’ingiustizia ambientale». Questa la dichiarazione di Aileen Lucero, Coordinatrice nazionale della Coalizione EcoWaste. «Il trattato sulla plastica deve sostenere il diritto umano a un ambiente pulito, salubre e sostenibile».

Durante l’Assemblea generale tenutasi in ottobre, la Coalizione EcoWaste ha adottato la risoluzione di «difendere e sostenere un trattato serio con sistemi di controllo e obiettivi vincolanti che affrontano le minacce dell’intero ciclo di vita della plastica alla salute pubblica, all’ambiente, agli oceani e al clima».

Tra le strategie centrali per far fronte a tali minacce, come indicato nella risoluzione, troviamo: «la riduzione della produzione di plastica, la dismissione degli additivi tossici nelle plastiche, la messa al bando del riciclo delle plastiche con sostanze chimiche pericolose, la promozione di materiali sostenibili per una società circolare atossica, la progressione di strategie Rifiuti Zero e altre soluzioni alla crisi planetaria dell’inquinamento da plastica che evitino l’incenerimento».

Per rafforzare la propria richiesta di un trattato solido verso un futuro autenticamente circolare e non tossico, la Coalizione EcoWaste ha citato il documento “An Introduction to Plastics and Toxic Chemicals: How Plastics Harm Human Health and the Environment and Poison the Circular Economy” (Un’introduzione alla plastica e alle sostanze tossiche: I danni che le plastiche infliggono alla salute umana e all’ambiente, inquinando l’economia circolare, NdT).

Questo rapporto, pubblicato dalla Rete internazionale per l’Eliminazione degli inquinanti (IPEN), fornisce una panoramica dei danni alla salute provenienti dalla plastica e registra più di 2.400 sostanze usate nella plastica quando è risaputo che destano preoccupazione. Si tratta di sostanze che sono collegate ai tumori, all’infertilità, a un funzionamento intellettivo compromesso, a ritardi nello sviluppo fisico e ad altri problemi di salute. Inoltre, il rapporto propone gli ultimi studi scientifici riguardo le sostanze chimiche che alterano il sistema endocrino, studi riguardanti le sostanze chimiche organiche persistenti e altre che inducono rischi per la salute che vengono comunemente usate nella plastica.

Poi il documento rivela le false promesse degli schemi di smaltimento dei rifiuti plastici e mostra il falso mito del riciclo della plastica. Per esempio, delinea i fallimenti del riciclo chimico e “avanzato” nel corso dei decenni, i rischi per la salute e l’ambiente dovuti ai combustibili ricavati dai rifiuti plastici. Dimostra inoltre che il riciclo sposta semplicemente le sostanze chimiche della plastica in nuovi prodotti, mettendo più persone a contatto con materiali tossici e avvelenando l’economia circolare.

La Coalizione EcoWaste ha ulteriormente espresso il proprio sostegno alle raccomandazioni avanzate dall’Alleanza Globale per le Alternative agli Inceneritori (GAIA), in particolare riguardo alla necessità che il trattato «stabilisca un quadro per vietare i polimeri plastici, gli additivi, i prodotti e i processi di gestione dei rifiuti che danneggiano la salute umana o ambientale. Questi comprendono materiali che peggiorano l’inquinamento da sostanze tossiche e quelli che fanno circolare le tossine nell’economia, che minacciano la sicurezza idrica e intensificano l’ingiustizia ambientale. Per citare alcuni esempi, la conversione energetica tramite incenerimento, la pirolisi e la gassificazione, le esportazioni di rifiuti plastici».

Traduzione dall’inglese di Mariasole Cailotto. Revisione di Thomas Schmid.

Per approfondire:
https://ipen.org/sites/default/files/documents/ipen-plastics_booklet-finalspreads.pdf

https://www.no-burn.org/wp-content/uploads/2022/11/Recommendations-for-INC1.pdf