Rubrica su eventi e fatti dei movimenti sociali e culturali in Sicilia -a cura RedPA-

 

Giornate di studi panormiti con Giancarlo Gaeta, storico del Cristianesimo antico e dell’interpretazione scritturistica antica

 oggi ore 17,30 – Libreria Paoline (di fronte la Cattedrale)

domani ore 17:00 – BCRS sala consultazioni (corso Vittorio Emanuele, 429-431)

Nell’appuntamento di questo pomeriggio alle “Paoline” sarà presentato il volume curato da Isabella Adinolfi e Giancarlo Gaeta “Preghiera di Donna” (Il Melangolo). Gaeta parteciperà in presenza alla giornata di studi e si confronterà con la studiosa palermitana Maria Concetta Sala, esponente dell’UDI Palermo, nonché autrice di numerosi saggi – in particolare sul pensiero di Simone Weil – ed autorevole curatrice e traduttrice  delle pubblicazioni italiane per Adelphi della filosofa transalpina. I lavori saranno introdotti e coordinati da Fernanda De Monte, giornalista curatrice degli eventi “Librerie Paoline” di Palermo. Domani, il secondo incontro con Gaeta, organizzato dalla BCRS – Biblioteca Centrale Siciliana, si svolgerà nella Sala Consultazioni dell’ex complesso gesuitico dell’antico Cassaro. Al centro dell’iniziativa sarà la presentazione del volume dello storico “In attesa del Regno. Il Cristianesimo alla svolta dei tempi” (Quodlibet). Il libro raccoglie  “brevi studi e riflessioni intorno a ciò che ne è del cristianesimo alla svolta del millennio, nel convincimento che esso esca in frantumi dal lungo e duro confronto con la modernità, impossibilitato a proporsi ancora nelle forme istituzionalizzate che ne hanno lungamente garantito ruolo storico e potere”.  La giornata con Giancarlo Gaeta sarà aperta dalla direttrice della BCRS, Margherita Perez, e dalla giornalista Fernanda Di Monte. Interverranno sui temi dei saggi presentati  Maria Concetta Sala, Pietro Lauro e lo stesso autore.

 

Assemblea cittadina “Contro il Carovita a difesa dei diritti sociali”

Palermo, oggi  6 ore 17.30 – Comitato territoriale Olivella (via San Basilio 17)

Nelle scorse settimane, mobilitazioni contro il caro-bollette, contro la guerra e le spese militari, contro l’abolizione del reddito di cittadinanza e per il diritto all’abitare hanno attraversato i nostri territori. Lo sciopero generale di giorno 2 dicembre ha portato in piazza lavoratori, precari e disoccupati contro gli attacchi del nuovo governo alle classi sociali più deboli e ricattabili. Ma non basta: il costo della vita aumenta sempre di più, e milioni di famiglie non riescono più a pagare le bollette, vedono minacciato il posto di lavoro o soffrono lo sfruttamento con paghe da fame, rischiano lo sfratto o lo sgombero. In un contesto internazionale di guerra in cui miliardi vengono stanziati per le spese militari, mentre il governo si prepara a smantellare il Reddito di cittadinanza e boccia la proposta di salario minimo (che in Italia è il più basso d’Europa), UNIAMO LE LOTTE,

 comunicato 

 

Presentazione rivista femminista La Place

Palermo, stasera alle ore 19:30 – Arci Porco Rosso (Piazza Casa Professa)

L’assemblea femminista del Porco Rosso vuole essere un luogo di incontro, di alleanza e accoglienza in cui riconosciamo i corpi come luoghi politici, di potere, di sofferenza, di oppressione, ma anche come luoghi da cui partono la lotta, il cambiamento e l’espressione del sé. La nostra vocazione all’apertura verso l’esterno ci guida anche nella costruzione di uno spazio che sia parte di una rete più ampia di movimenti femministi internazionali che lottano in maniera intersezionale contro diverse forme di oppressione e disuguaglianza. Per questo abbiamo il piacere di ospitare martedì 6 dicembre alle ore 19.30 presso il circolo Arci Porco Rosso la presentazione della rivista femminista algerina La Place in presenza di Saadia Gacem, attivista femminista, dottoranda in antropologia del diritto e co-direttrice della rivista. La Place è uscita con il numero 0, bilingue arabo e francese, a marzo 2022 e pubblicata da éditions Motifs, la casa editrice di Maya Ouabadi, attivista femminista e co-direttrice della rivista. La Place vuole essere uno spazio di espressione, dialogo, analisi e riflessione per le donne. L’idea e la preparazione del progetto hanno luogo nel contesto di un paese in rivoluzione, appena dopo l’inizio del movimento Hirak, avviato nel 2019, che ha dato nuovo impulso al movimento femminista algerino, da sempre importante. I testi di diverse autrici toccano argomenti come la storia delle lotte e la loro attualità, la salute ginecologica, le cronache giudiziarie per raccontare il trattamento delle donne nei tribunali. Vi trovano spazio anche interviste e creazioni inedite di scrittrici, fotografe, giornaliste, artiste. Con questa serata vogliamo costruire un momento di ascolto e di dialogo a più voci per condividere storie e lotte dall’altra sponda del Mediterraneo e rafforzare le nostre alleanze femministe.

 

I Presidi del giovedì per la Pace della rete informale delle Donne dell’ Associazionismo palermitano: FUORI LA GUERRA DALLA STORIA parole pensieri corpi per la pace   

Giovedì 8 ore 17.00 in via  Generale Magliocco (angolo via Ruggero Settimo) 

Siamo in PRESIDIO PER LA PACE già da  otto mesi. Associazioni di donne e non  solo. Sin dall’inizio della guerra in Ucraina abbiamo detto NO ALL’INVIO DI  ARMI, non perché non riconosciamo al  popolo ucraino il diritto di difendersi, ma  perché sappiamo, dall’esperienza della  Storia delle guerre – quasi sempre subíte e non provocate o agíte dalle donne – che questo può solo prolungare la sofferenza. DA SUBITO abbiamo chiesto che ci si attivasse per NEGOZIARE LA PACE, ben  consapevoli che questo conflitto è il prodotto – oltre che dell’aggressione russa – delle scelte scellerate della NATO e degli USA. Anche loro (e noi al seguito)  responsabili di aggressioni ad altri paesi (Serbia 1999, Afghanistan 2001, Iraq  2003, Libia 2011) e grandi PRODUTTORI DI ARMI CON CUI ALIMENTIAMO DECINE  DI CONFLITTI IN TUTTO IL MONDO.  Ma ecco che ci accorgiamo della guerra solo quando ci tocca più da vicino,  soprattutto economicamente, con l’aumento delle bollette e dei beni di prima  necessità. Quando il rischio è ben maggiore: quello nucleare!!!  Noi donne vogliamo uscire del tutto dalla logica patriarcale della guerra. La Pace  non è solo mancanza di guerra, ma anche uguaglianza di diritti e giustizia sociale.  BASTA ARMI, BASTA DISUGUAGLIANZE. PACE E DISARMO SUBITO!!! 

UDIPALERMO – Le Rose Bianche – Donne CGIL Palermo – Coordinamento Donne ANPI – Emily – Donne Caffè filosofico Bonetti – Fidapa sez. Palermo Felicissima – Il femminile è  politico – #governodilei – Donne no Muos no war – CIF – Le Onde – Arcilesbica Palermo –  Contatti: bibliotecadonneudipalermo@gmail.com – UDIPALERMO onlus  

 

Ma quanto costano le B̵A̵N̵A̵N̵E̵ Case a Palermo?

sabato 10  ore 18:00Arci Porco Rosso (Piazza Casa Professa)

“E Palermo, devi vede’, com’è bella la città! I palermitani proprio si divertono, giocherelloni, zuzzurelloni! Proprio gente simpatica, hai capito? Ti vogliono bene! Ti fanno… Ah, l’unica cosa però, eh Lillo mi dimenticavo, se vai a Palermo, n̵o̵n̵ ̵t̵o̵c̵c̵a̵r̵e̵ ̵l̵e̵ ̵b̵a̵n̵a̵n̵e̵ cercare case! Lasciale perdere!” Così si rivolge Dante a Lillo nel film Johnny Stecchino a cui si ispira il nome di un’assemblea aperta il cui obbiettivo è quello di capire qual è il costo dell’abitare a Palermo.
Per farlo ci chiederemo letteralmente quanto costano le case a Palermo, dove di più e dove meno e dove invece il mercato è più attivo o no, cercando, attraverso l’aiuto di tutte le persone che interverranno, cercando di capire il perché, se ci sono delle storture del mercato e come affrontarle per rendere l’abitazione accessibile a tuttə. Per questo motivo invitiamo chiunque voglia condividere la sua esperienza e il suo punto di vista sul mercato immobiliare in uno spazio di confronto aperto.

nota Arci Porco Rosso

 

Presentazione del libro “Guerra o rivoluzione” con l’autore Maurizio Lazzarato

Palermo, sabato 10 ore 17:00 – Laboratorio Sociale  Malaspina (via Arrigo Boito)

Lo scoppio della guerra in Ucraina ha colto tutti di sorpresa. Mentre gli analisti geopolitici si affannano in improbabili previsioni, i media si appiattiscono sulla retorica dell’aggressore e dell’aggredito. Anche i teorici del pensiero critico e i movimenti sono spiazzati, divisi tra slogan rituali e impotenti. A cosa è dovuta questa clamorosa impasse? Per Lazzarato la risposta è chiara: la guerra è stata rimossa dal dibattito politico, relegata tra i ferri vecchi del passato, confinata a zone remote del pianeta. Al contrario, spiega l’autore, la guerra non è mai scomparsa: è un elemento costitutivo del rapporto tra Stato e capitalismo. L’autore analizza le cause storiche della guerra, gli errori delle teorie critiche degli ultimi decenni, il rapporto tra industria militare, divisioni di classe, razza e genere, crisi ecologica e, rileggendo le teorie critiche del Novecento, sviluppa una questione decisiva: come costruire un punto di vista rivoluzionario sulla guerra? Con lo stile del pamphlet e il rigore del saggio, questo volume è un punto di riferimento per il dibattito attuale sulla guerra che sembra non conoscere alcun dissenso.

/LaboratorioSocialeMalaspina/

 

Contro l’autonomia differenziata delle Regioni: un’Italia disunita è la prospettiva che si apre con il governo Meloni. Per fermarla, si può firmare per una legge d’iniziativa popolare che cambi gli articoli 116 e 117 della Costituzione

Il 10 novembre si è ufficialmente avviata la raccolta delle firme per una legge di iniziativa popolare di riforma degli articoli 116 e 117 della Costituzione. L’iniziativa è di un gruppo di cittadini che fanno riferimento al Coordinamento per la Democrazia Costituzionale, con primo firmatario Massimo Villone; all’iniziativa hanno aderito i sindacati della scuola. Sarà necessario raccogliere 50.000 firme entro sei mesi affinché la proposta abbia validità e possa essere trasmessa al Parlamento per la discussione. La proposta è un’iniziativa politica e giuridica anche in risposta alle richieste avanzate da alcune regioni, a partire dal 2017, di applicazione del terzo comma dell’articolo 116, attuando forme di autonomia regionale differenziata. Richieste che sono state con il governo Conte I vicinissime a concretizzarsi. E che sono tornate di strettissima attualità con il governo Meloni. La Presidente del Consiglio ha annunciato nel suo discorso programmatico alle Camere la volontà di concretizzare la concessione di maggiore autonomia. Ha affidato la materia al Ministro leghista Roberto Calderoli, da sempre collocato su una linea politica identica a quella dei presidenti leghisti delle regioni Lombardia e Veneto, Fontana e Zaia. Calderoli ha fatto circolare una bozza di “legge quadro” sulla materia e l’ha illustrata il 17 novembre scorso alla Conferenza delle regioni. È determinato a procedere nella maniera più rapida possibile. Si vedrà che esito avrà questa iniziativa. Il partito dei Fratelli di Italia viene da una cultura politica molto diversa da quella della Lega, di ispirazione centralista. Non a caso l’attuale Presidente Meloni aveva presentato nella XVII Legislatura un disegno di legge costituzionale che prevedeva l’abolizione dell’articolo 116 e con esso di ogni “specialità” regionale. D’altra parte, le forze di opposizione, in particolare il Partito Democratico, non hanno mai espresso una netta opposizione a queste richieste, anche perché uno dei principali esponenti politici di quel partito è il presidente dell’Emilia-Romagna Stefano Bonaccini, che è uno dei promotori dell’iniziativa delle regioni. Le richieste delle regioni Veneto, Lombardia ed Emilia-Romagna sono a nostro avviso assai negative e pericolose. Non si tratta di questioni amministrative; al contrario esse potrebbero, se approvate, ridisegnare radicalmente l’assetto dei poteri della Repubblica e influire pesantemente sui diritti di cittadinanza degli Italiani. Questo, per tre profili. Nel merito, le regioni chiedono competenze estesissime: praticamente tutte quelle teoricamente concedibili. In materie fondamentali come l’istruzione, la sanità, le infrastrutture, l’energia, l’ambiente e molte altre. Stiamo parlando della regionalizzazione della scuola pubblica italiana e della cancellazione (con l’attribuzione di competenze esclusive alle regioni) del Servizio Sanitario Nazionale. In secondo luogo, Lombardia e Veneto da sempre chiedono di ottenere molte più risorse di quante lo Stato oggi spenda per le stesse funzioni nei loro territori.

Una firma contro l’autonomia differenziata. I cittadini possono sottoscrivere la proposta anche telematicamente, grazie al possibile utilizzo della firma online, che si applica anche all’iniziativa legislativa popolare. Chi volesse firmare può agevolmente farlo tramite il sito www.coordinamentodemocraziacostituzionale.it.
 

Ponte sullo Stretto, un’opera irrealizzabile: il governo Meloni riesuma il progetto del ponte di Messina e la società collegata, già in liquidazione

In 50 anni mai è stato dimostrato che l’opera sia fattibile mentre impatterebbe su zone marine protette, con problemi di crescente rischio sismico e senza reali benefici. l’Ue non la vuole. Ma il governo  ha deciso di riesumare il ponte stabilendo all’articolo 82 del  disegno di legge di bilancio 2023, in estrema sintesi, che: il collegamento stabile viario e ferroviario tra la Sicilia e il continente ed opere connesse sia opera prioritaria e di preminente interesse nazionale; si arrivi a definire atti transattivi che facciano superare il contenzioso tra la concessionaria, Stretto di Messina SPA e le amministrazioni pubbliche e tra il generalc contractor Eurolink e la SdM SPA; si proceda alla revoca dello stato di liquidazione della società,  sia convocata l’assemblea dei soci e autorizzata da RFI SPA e ANAS SPA la ricapitalizzazione di SdM SPA. Un percorso che sembra lineare ma che non tiene conto di una storia consolidata che ha le sue origini 50 anni fa e che, ad oggi, non è riuscita a produrre alcun risultato. Sinora, infatti, è bene chiarirlo, non è stata ancora dimostrata la fattibilità tecnica, economico-finanziaria e ambientale del ponte sullo Stretto di Messina, da quando nel 1971 si decise per la prima volta che il collegamento stabile tra l’isola e il continente fosse opera di preminente interesse nazionale e dopo oltre 30 anni di elaborazioni progettuali finanziate dalla concessionaria Stretto di Messina SPA, che il governo in carica vuole rilanciare.

leggi integralmente l’articolo su sbilanciamoci.info

 

Presentazione del libro “Di Terra e di Pietra” (Multimage) di Gianmarco Pisa

Palermo, Martedì 13  ore 17.00 – Laboratorio Ballarò (Largo Rodrigo Pantaleone)

Promosso dal Caffè Filosofico “Bonetti” sarà presentato il volume di Gianmarco Pisa, operatore pacifista e mediattivista dell’Agenzia giornalistica internazionale “PRESSENZA”. Con l’autore che presenzierà all’incontro palermitano interloquirà Daniela Musumeci, scrittrice e poetessa. Il libro vuole cogliere il nesso tra pace, giustizia e cultura che – senza dubbio alcuno – è  “tra i più significativi nei percorsi di trasformazione del presente e nella lettura degli eventi del passato.  Attraverso i patrimoni culturali e i luoghi della memoria, mediate dalle memorie collettive e dalle pratiche sociali, le eredità del passato si stagliano sul presente e si proiettano verso il futuro, ridando densità a parole sempre attuali, solidarietà, fratellanza, unità. In un’ampia esplorazione sul campo, tra etica ed estetica negli spazi del conflitto, la ricerca-azione «di terra e di pietra» si interroga, al tempo stesso, sui percorsi della democrazia e sulle condizioni della trasformazione, nella prospettiva della pace con giustizia”.

                                

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