Un giovane di 16 anni è deceduto in seguito alle ferite subite. Si chiamava Reza Kazemi, di Kamiyaran, nel Kurdistan Iraniano. I cecchini del regime lo avevano ferito 6 giorni fa con un colpo di fucile diretto alla testa.  Mahak Hashemi, una ragazza iraniana di 16 anni è stata brutalmente uccisa a manganellate da miliziani del regime mentre protestava nella città di Shiraz. Il suo corpo non è stato restituito alla famiglia, per non inchiodare i responsabili della sua morte.

Il 22enne Majidreza Rahnavard, giovane manifestante di Zahedan, nel Belucistan, è in attesa dell’esecuzione capitale.

Il portavoce del governo di Teheran ha affermato che non sarà accolta nel paese la commissione conoscitiva del Consiglio ONU per i diritti umani ed ha aggiunto che questo fa parte di un disegno di potenze straniere per la destabilizzazione della Repubblica islamica. “Abbiamo arrestato degli agenti stranieri coinvolti nell’incitamento ai disordini”. Si è scoperto che gli agenti stranieri non sono altro che giornalisti che seguivano la situazione, con regolare accreditamento pesso il ministero degli esteri di Teheran. È stato convocato l’ambasciatore tedesco a Teheran per la consegna di una protesta.

Le manifestazioni proseguono in tutto il paese ed assumono forme diversificate. Gli studenti di diverse università hanno protestato per il licenziamento di insegnanti che avevano espresso sostegno alle lotte delle donne per la libertà. Non mancano anche i gesti di protesta passiva, come quello di girare per le strade con i capelli al vento, da parte di un numero sempre più alto di donne.