In Piemonte non c’è mai stata così poca acqua nelle falde, scrive Repubblica del 10 Agosto, riportando le parole di Angelo Robotto, direttore di Arpa Piemonte.
A Torino la situazione appare un po’ meno peggio degli altri luoghi monitorati, tuttavia c’è poco da rallegrarsi dato che “anche le falde si prosciugano e a Torino il livello di soggiacenza misurato dal rilevatore di piazza d’Armi è di 22,8 metri, di poco superiore alla media che è di 22,38, ma nemmeno troppo lontano dal valore peggiore mai misurato che è 23,39 metri”.

Non ci risulta che queste notizie allarmanti sulle condizioni delle risorse idriche di Torino abbiano sollecitato qualche consigliere comunale a chiedere al Sindaco di intervenire nei confronti di SMAT ma anche degli utenti.
Finora Comune di Torino e SMAT hanno sempre negato che Torino possa avere in futuro problemi di approvvigionamento in quanto i Comuni della pianura attingono alla falda profonda.

Tuttavia lo stato della falda superficiale descritto nell’articolo è l’ennesimo segnale di una crisi che non sarà temporanea, in quanto effetto della crisi climatica.
Pertanto ci rivolgiamo al Sindaco di Torino, all’assessora Foglietta, ai componenti della VI Commissione Consiliare e della Commissione Servizi Pubblici Locali chiedendo se sono a conoscenza della situazione e quali provvedimenti sono stati presi per fronteggiare la siccità.

Dal canto nostro, riteniamo fondamentale:

  • Un piano per la ristrutturazione della rete idrica obsoleta che perde più del 30% in tutto l’ambito, destinando ad esso gli utili delle aziende che gestiscono il servizio;
  • Una corretta informazione della cittadinanza sulla necessità di risparmio idrico;
  • Ordinanze per evitare almeno gli sprechi più evidenti: lavaggio veicoli, strade (salvo necessità urgenti di igiene pubblica), innaffiamento giardini (almeno nelle ore diurne) – sono sicuramente misure impopolari, ma sarà ben più sgradevole per i cittadini vedersi razionare l’acqua in un prossimo futuro;
  • Ammodernare gli impianti di irrigazione in agricoltura (ad es. irrigazione a goccia) e utilizzare le acque piovane;
  • Incentivare la realizzazione di reti idriche duali e l’installazione di dispositivi per il  risparmio idrico nell’edilizia di servizio, residenziale e produttiva.