L’ Associazione AssopacePalestina, esprime la sua massima solidarietà alle 6 organizzazioni per la difesa dei diritti umani palestinesi, attaccate da Israele. Il loro reato è dire la verità e denunciare le violazioni quotidiane dei diritti umani e della legalità internazionale da parte di Israele.

Questa mattina, le forze di occupazione israeliane hanno invaso gli uffici di 6 delle organizzazioni palestinesi più importanti e riconosciute a livello internazionale per i diritti umani: Al Haq – un’associazione per i diritti umani, Addameer – un’associazione di sostegno ai prigionieri -, Bisan – un centro di ricerca e sviluppo per le comunità palestinesi emarginate, Defence for Children International – Palestina, Unione dei comitati del lavoro agricolo, Unione dei comitati delle donne palestinesi.

Sono state sfondate le porte degli uffici, sono state sequestrate attrezzature e sono stati emessi ordini militari che dichiaravano la chiusura forzata delle ONG in nome della sicurezza nella regione, e per combattere una infrastruttura del terrorismo.

In vista delle imminenti elezioni israeliane, le autorità israeliane stanno mettendo in campo e rafforzando ulteriori violazioni dei diritti umani, attacchi e bombardamenti nella Striscia di Gaza, incursioni dell’esercito di occupazione nelle città palestinesi, ondate di arresti in Cisgiordania e Gerusalemme, evacuazioni e distruzioni nella colline a Sud di Hebron e nella Valle del Giordano, attacchi dei coloni, alle proprietà e alla popolazione palestinese ,sotto la protezione dell’ Idf ed esecuzioni sommarie .

Lo scorso ottobre 2021, questi gruppi erano stati arbitrariamente designati come organizzazioni terroristiche e dichiarati associazioni illegali; secondo gli ordini militari israeliani. Da allora, le autorità israeliane hanno omesso di fornire alcuna prova per le loro affermazioni.

Così, il 12 luglio, i portavoce dei ministeri degli esteri di Belgio, Danimarca, Francia, Germania, Irlanda, Italia, Spagna, Svezia e Paesi Bassi hanno emesso una dichiarazione congiunta a sostegno delle sei organizzazioni. La dichiarazione rifiuta la designazione israeliana delle sei come organizzazioni terroristiche e  afferma che nessuna informazione sostanziale è stata ricevuta da Israele che giustificherebbe
la revisione della nostra politica nei confronti delle sei ONG palestinesi.

La dichiarazione ha inoltre riaffermato che i nove Stati membri UE continueranno a cooperare e sostenere la società civile palestinese, in particolare per il suo ruolo indispensabile nella promozione dei valori democratici.
Ma con la solita arroganza, Israele oggi è entrata nella città di Ramallah (che dovrebbe essere controllata dall’autorità palestinese), con largo schieramento di forze militari incurante delle richieste Europee.

E non se ne cureranno mai se l’Unione Europea ed i suoi governi non decidono di cessare le lamentale e rendere con azioni concrete Israele un paese non più al di fuori della legge.

L’ unione  europea deve difendere e proteggere le organizzazioni, i loro leader, i loro attivisti ei loro sedi, affinché possano svolgere la loro missione, che è assolutamente essenziale per la difesa della popolazione palestinese e avanzamento della causa del diritto nei forum internazionali e continuarne il finanziamento.

Italia ed Unione Europea devono chiedere la riapertura immediati delle sedi e la cancellazione dei decreti governativi e militari emessi nell’ Ottobre del 2021.


Il sistema apartheid instaurato da Israele e denunciato da tutte le maggiori
organizzazioni per la difesa dei diritti umani a partire da B’tselem organizzazione israeliana e altre, nei confronti della popolazione palestinese deve essere smantellato, ed il popolo palestinese libero da occupazione militare e colonizzazione.