Avevamo intervistato tempo fa Silvia Zaru, musicista, non vedente dalla nascita, attivista per i diritti umani nella rete Mai Più Lager-No ai CPR di Milano, in Amnesty International. Due giorni fa ci chiama allarmata: hanno saputo che il presidente dell’Unione Italiana Ciechi e Ipovedenti si candida alle elezioni nazionali con la Lega. Mi racconta che si stanno agitando e animando in molti, stanno cercando di dire la loro, concordano sul fatto che avrebbe dovuto prima dare le dimissioni. E invece sta usando i fitti canali dell’Unione per farsi propaganda. Una vergogna, sono indignati e indignate. Stanno mettendo a punto una raccolta firme (qui) e nel giro di poche ore me la manda, l’ha presentata proprio lei. Ecco cosa ci racconta.

Silvia, spiegaci cosa è successo

La situazione è delicata, ti parlo ora a titolo personale, la discussione è viva ed in corso: il Presidente nazionale dell’Unione Italiana Ciechi e Ipovedenti si candida con uno dei due partiti di estrema destra, (la Lega), senza però rinunciare alla sua carica nell’associazione, sostenendo che è un partito vicino ai disabili e che per noi è una grande opportunità.

Fermo restando che questa valutazione è strettamente personale e che ognuno è libero, come individuo-cittadino, di fare le sue valutazioni e le sue scelte e candidarsi con chi vuole, penso che non possa farlo come rappresentante dell’associazione tutta.

E inoltre, come può un partito che discrimina altri esseri umani esserci vicino? E, al di là di tutto questo, vi è sicuramente una forte strumentalizzazione da parte del partito stesso, oltre al venir meno della terziarietà dell’associazione, che dovrebbe essere apartitica.

Qual è stata la reazione degli associati?

La reazione è stata di indignazione, non tanto per la candidatura in sé, quanto per le mancate dimissioni e soprattutto per la modalità della comunicazione e per l’uso dei canali pubblici dell’associazione a scopo elettorale.

Cosa chiedete immediatamente?

Le dimissioni del presidente, una presa di distanza netta da parte del Consiglio Nazionale di fronte a questa scelta e la convocazione di un congresso straordinario per indire nuove elezioni.

Avete in mente altre forme di pressione oltre alla raccolta firme?

Stiamo valutando l’idea di un comunicato stampa e stiamo pensando ad altre azioni, compresa l’idea di autosospenderci o non rinnovare la tessera.