Colonia Basilicata è una disamina cruda e serrata di tutte le ingiustizie impunite, i reati ambientali e le devastazioni in terra lucana. Una terra colonizzata dalle grandi multinazionali del fossile, con la colpevole connivenza delle istituzioni e l’apatia di chi ci vive. Una terra devastata da pozzi petroliferi e metanieri, da discariche abusive, impianti inquinanti, sopra e sotto il suolo e una pervasiva omertà.

Giorgio Santoriello, l’autore del libro, racconta tutte le battaglie e le inchieste di Cova Contro, associazione da lui fondata nel 2013. “Inchieste ambientali,contrasto alle ecomafie ed alla corruzione” è questa la missione dell’associazione, attraverso una attenta pratica di “citizen science”, raccolta di dati, analisi, strumenti di monitoraggio innovativi come droni e satelliti (covacontro.org). Una piccola associazione che si è messa contro ai giganti fossili (Eni, Total, Shell) ma non solo.

La terra lucana è un esempio emblematico di razzismo ambientale, come l’Ilva di Taranto: il capitalismo ha bisogno di aree depresse da sfruttare, dove riversare rifiuti, con pochi controlli. La Basilicata, “regione da sempre a bassa densità demografica, con scarso senso civico, forte ricatto occupazionale” è stata la prescelta da tante multinazionali per fare lauti profitti. Per cercare e estrarre il petrolio, sono stati perforati suoli ricchi di falde acquifere, usando getti di acidi altamente inquinanti, col rischio (concreto) di inquinare le acque e di innescare sismicità. In queste terre sono stati abbandonati fusti e materiali radioattivi, sono state (e lo sono ancora) utilizzate cavità abbandonate, dove vengono gettati reflui e rifiuti speciali derivati da attività petrolifere, senza preoccuparsi se questi nei decenni potessero risalire poi in superficie.

Il libro è la storia di pochi e coraggiosi cittadini, che soli contro tutti, osteggiati dai politici, dalle agenzie deputate al controllo ambientale, e dalla stampa (a parte qualche eccezione), fanno ciò che è giusto. Denunciarono tutto, fornirono prove e dati fondamentali alle istituzioni, ma solo poche volte il loro sforzo fu premiato. “Facevamo le denunce, davamo dati e coordinate, ma spesso tutto veniva dimenticato e noi non ricevevamo risposte”. In cambio, Cova Contro ricevette decine di querele e una condanna.

Santoriello è stato più volte pedinato, minacciato, corteggiato, invitato a desistere, ma con un coraggio al limite dell’eroismo, a rischio della sua stessa vita, sta ancora continuando a lottare. Grazie anche alle denunce di Cova Contro, però, si è arrivati a processare Eni in Basilicata, con l’accusa di disastro ambientale, per gli sversamenti di 400 tonnellate di petrolio dal centro Olio di Viggiano tra il 2016 e il 2017, che finirono per contaminare il “reticolo idrografico” della Val d’Agri.

Ma non solo Eni: nel settembre 2020 Santoriello scoprì un traffico di rifiuti dall’ILVA all’impianto Tecnoparco in Valbasento, “venimmo a sapere che erano 6 mesi che quei camion con la polvere rossa sulle gomme portavano rifiuti da Taranto alla Valbasente, ma neppure i politici locali chiesero di sapere cosa portavano e nessuno ci diede una risposta”.

Nel 2022 Cova Contro denunciò una vasca di reflui petroliferi a Tempa Rossa (giacimento petrolifero della Total): “vasca i cui liquami sversano sulla strada sottostante nell’indifferenza generale”.

La determinazione, l’amarezza, il coraggio e l’isolamento traspaiono da ogni pagina del libro. Nonostante la loro consolidata preparazione scientifica, perfino a scuola Cova Contro non è ben accetta: “i presidi delle scuole spalancano le porte a Total, Shell, ed Eni ma sono sempre restii verso di noi”. Un libro che è un grido in mezzo ad un assordante silenzio, uno sprone a combattere, ad alzare la testa e ribellarsi, in difesa di una terra da decenni violentata:

“La questione ambientale lucana è il coacervo dei difetti storici di una terra ove acqua inquinate e multicolori, fusti di sostanze pericolose abbandonati e sepolti, pratiche industriali criminali prive di veri controlli e sanzioni, si intrecciano in una storia di mafia e di mancata programmazione ambientale.”

Giorgio Santoriello
Colonia Basilicata
Rakuten Cobo 2019