È di 27 pazienti di cui 3 morti per ora il bilancio delle ammissioni al Centro chirurgico per vittime di guerra di EMERGENCY a Kabul a seguito dell’attentato avvenuto questa sera, 17 agosto, nel distretto 17 della capitale. Sono già 6 solo nel mese di agosto le mass casualty gestite nell’ospedale di EMERGENCY, 16 dall’inizio dell’anno.

A pochi giorni dal 15 agosto, anniversario dell’abbandono del Paese da parte delle forze internazionali e dell’instaurazione del governo talebano in Afghanistan, l’ennesima esplosione nella capitale ricorda che nonostante la guerra sia finita la situazione di sicurezza nel Paese rimane delicata.

 “A seguito dell’esplosione di oggi abbiamo ammesso nel nostro Centro chirurgico per vittime di guerra a Kabul 27 pazienti, di cui 5 minori, uno di loro è un bambino di 7 anni – spiega Stefano Sozza, Country Director di EMERGENCY in Afghanistan – Due pazienti sono arrivati morti, uno è morto al Pronto Soccorso. Solo nel mese di agosto abbiamo gestito nel nostro Centro 6 mass casualty per un totale di quasi 80 pazienti. Inoltre durante questo anno abbiamo continuato a ricevere quotidianamente feriti da arma da fuoco, da proiettili a schegge, da arma da taglio, soprattutto coltellate, da esplosioni di mine e ordigni improvvisati. Il Paese soffre le conseguenze di un lunghissimo conflitto che ha minato il suo futuro.”  

Dopo agosto 2021, infatti, sono continuati gli attentati nella capitale, in particolare attacchi terroristici ai danni di luoghi di culto e istruzione ad opera di gruppi armati o provocati da esplosioni di IED, Improvised Explosive Device, ordigni improvvisati. Secondo UNAMA nel periodo compreso tra metà agosto 2021 e metà giugno 2022 sono state 2.106[1] le vittime civili (700 uccisioni, 1.406 feriti) di attacchi riconducili a gruppi armati. EMERGENCY durante quest’anno ha gestito nel suo Centro chirurgico per vittime di guerra di Kabul 16 mass casualty.

A distanza di un anno dall’abbandono delle forze internazionali e dall’instaurazione del governo talebano in Afghanistan EMERGENCY conta più di 16.000 ammissioni negli ospedali di Kabul, Lashkar-gah, Anabah; 3.000 ammissioni solo a Kabul, dove ancora per più del 90% si è trattato di vittime di guerra. Questi i numeri dei centri ospedalieri dell’associazione in un Paese che si trova ora vicino al collasso con più di 23 milioni[2] di afgani a rischio di grave insicurezza alimentare, una crisi economica devastante, l’aumento della povertà, della criminalità e del bisogno di servizi essenziali. Ma EMERGENCY rimane e continua il suo lavoro di cura per tutti.


[1] I dati raccolti da EMERGENCY possono essere letti insieme a quelli di UNAMA. La raccolta dei dati avviene secondo criteri diversi: UNAMA applica la definizione di ‘civile’ stabilita dal diritto umanitario internazionale, cioè le persone che non partecipano o che hanno smesso di partecipare alle azioni di ostilità; EMERGENCY, in un elenco che inizia nel 2001, include tutti i pazienti vittime di guerra arrivati nei propri ospedali, nel rispetto dei principi di neutralità, imparzialità e umanità. Le tendenze rilevate, però, sono significative e comuni.

[2] Integrated Food Security Phase Classification, maggio 2022, https://www.ipcinfo.org/ipc-country-analysis/details-map/en/c/1155595/?iso3=AFG