Con la campagna “Leave No Child Alone” sono state formate oltre 1.000 famiglie ucraine; oltre 21mila persone si sono offerte di ospitare i bambini.
Prima della guerra oltre 90.000 bambini erano affidati ad istituti, il numero il più alto in Europa.

Grazie ad una campagna dell’UNICEF e dei suoi partner, più di mille famiglie ucraine sono state formate su come accogliere i bambini rimasti senza cure parentali. Sono tra le oltre 21.000 persone che hanno utilizzato il bot di Telegram @dytyna_ne_sama_bot offrendosi di ospitare i bambini dall’inizio della campagna “Leave No Child Alone” a marzo, mentre altre famiglie inizieranno la formazione a luglio.

Le famiglie selezionate hanno incontrato psicologi, insegnanti e specialisti che lavorano nel sociale per apprendere gli strumenti a supporto dell’adattamento, le modalità di accoglienza e l’educazione dei bambini accolti temporaneamente.

Milioni di bambini sono stati profondamente colpiti dal conflitto in corso in Ucraina, molti dei quali sono stati separati dalle loro famiglie ed esposti a eventi profondamente traumatici. Questi bambini hanno urgente bisogno di sicurezza, stabilità, servizi di protezione dell’infanzia e sostegno psicosociale, soprattutto quelli non accompagnati o che sono stati separati dalle loro famiglie.

La campagna “Leave No Child Alone” è stata lanciata dal Commissario del Presidente dell’Ucraina per i diritti dei bambini e la riabilitazione dei bambini, dall’Ufficio del Presidente dell’Ucraina, insieme all’UNICEF e al Ministero delle Politiche sociali.

“Questo numero enorme di persone disposte a dare ospitalità a un bambino è davvero impressionante”, afferma Daria Herasimchuk, Commissario del Presidente dell’Ucraina per i diritti dei bambini e la riabilitazione dei bambini. “È un passo importante verso la comprensione da parte dell’opinione pubblica del fatto che un bambino dovrebbe crescere in una famiglia, non in un istituto. Voglio ringraziare tutti coloro che hanno espresso il desiderio di ospitare un bambino e, per coloro che non sono ancora stati chiamati, vorrei chiedere di avere pazienza”.

I servizi per l’infanzia in tutta l’Ucraina hanno accesso a un elenco di famiglie e le contatteranno quando ci sarà bisogno di accogliere temporaneamente un bambino. Tra questi ci sono oltre 90.000 bambini che prima della guerra erano affidati a forme di istruzione istituzionale.

Come risultato della prima parte di famiglie formate, sei famiglie hanno già fornito una casa temporanea ai bambini. A ogni bambino viene assegnato un assistente sociale per garantire il superiore interesse del bambino e fornire sostegno e consulenza alle famiglie.

“Quando i bambini crescono al di fuori di un ambiente familiare, le loro possibilità di sviluppare al massimo le loro potenzialità diminuiscono”, afferma Murat Shakhin, Responsabile dell’UNICEF Ucraina. “Siamo impegnati a intensificare gli sforzi dei partner, aumentare il numero di famiglie formate e di affidatari che possano crescere i bambini nelle loro case o con le loro famiglie, curando i loro interessi sotto la supervisione diretta e costante degli assistenti sociali in tutta l’Ucraina. La nostra visione è quella di non lasciare nessun bambino da solo, e la formazione delle prime 1.000 famiglie è un passo enorme verso un ambiente familiare per ogni bambino in Ucraina”.

Secondo le condizioni dell’alloggio temporaneo, un bambino può rimanere con una famiglia affidataria fino alla fine della legge marziale o fino a quando non si trovano genitori o parenti. Se il bambino non ha parenti, la famiglia che fornisce l’alloggio temporaneo ha diritto all’adozione o alla tutela.

Nell’ambito della campagna “Leave No Child Alone”, è stato lanciato un sito web volto a prevenire le violazioni dei diritti dei minori.
Il sito fornisce informazioni su come sostenere i bambini privi di cure parentali, indicazioni su alloggi temporanei e su come affrontare i traumi psicologici. Inoltre, illustra le procedure per l’adozione e l’accoglienza temporanea, spiega il quadro normativo per la tutela dei diritti dei bambini e fornisce consigli a psicologi e giornalisti che si occupano di questo argomento nei media.

L’UNICEF ha collaborato con il governo ucraino e con i partner per sviluppare e promuovere l’assistenza familiare ai bambini, nell’ambito delle azioni per diminuire il numero di bambini negli istituti che, anche prima della guerra, era il più alto in Europa.