Una settimana dopo il primo salvataggio, i naufraghi salvati dalla Sea Watch 3 sono sbarcati a Taranto.

Oltre 300 minori, tra cui diversi neonati di età inferiore a un anno, soccorsi dalla Ocean Viking, la nave di SOS MEDITERRANEE e dalla Geo Barents di Medici senza Frontiere  attendono invece in mare, in condizioni particolarmente difficili, l’autorizzazione a sbarcare in un porto sicuro.

Alcuni sopravvissuti hanno già trascorso fino a sei giorni in mare, sotto il sole cocente prima e negli spazi ristretti che rendono difficile le notti sui ponti delle nostre navi, poi. Ogni ora in più trascorsa in mare in attesa di sbarcare è un’ora di troppo. La situazione potrebbe peggiorare rapidamente, poiché è in gioco il benessere fisico e psicologico dei sopravvissuti. I sintomi di disidratazione, esaurimento fisico e tensione stanno già aumentando sui nostri ponti.

In attesa della designazione di un porto sicuro per lo sbarco, i nostri equipaggi non sono in grado di rispondere ad altre richieste di soccorso, lasciando così le persone al proprio destino nelle acque internazionali al largo della Libia: quelle attraversate dalla rotta migratoria marittima più pericolosa al mondo.

SOS MEDITERRANEE denuncia la situazione sempre più drammatica nella sua pagina Facebook.