Il governo della Guinea Bissau ha approvato venerdì 7 luglio la Strategia nazionale di inclusione delle persone con disabilità. Si tratta del primo provvedimento di carattere nazionale, dopo che il Paese ha ratificato nel 2014 la Convenzione internazionale sui diritti delle persone con disabilità. Per ammissione del governo, le statistiche nazionali sottostimano il numero delle persone con disabilità, ma mettono comunque in evidenza la stretta correlazione tra disabilità e condizione socio-ecomica, ed in modo particolare la povertà estrema che riguarda oltre un terzo della popolazione. Il Ministero della famiglia e della solidarietà sociale riconosce che “non ci sono misure efficaci nel Paese per favorire la loro piena inclusione nella società, quelle che esistono o sono insufficienti o incoerenti”.

Il contesto in cui si inserisce la Stratega è dunque particolarmente difficile. Si nota infatti, sia da parte di alcune istituzioni che da parte della popolazione in generale, il prevalere del concetto di aiuto anziché di integrazione, affinché la persona con disabilità si senta coinvolta e assuma la piena realizzazione dei propri diritti . Pertanto, qualsiasi strategia di inclusione deve tener conto dei cambiamenti necessari a livello socio-culturale, per i quali è molto importante la creazione di istituzioni e un quadro normativo adeguati, e di misure coerenti. La Strategia nazionale si inserisce dunque in questa prospettiva.

Per raggiungere l’obiettivo il governo ha messo in atto un processo di analisi, consultazioni e confronto con le diverse istituzioni, la Federazione delle Associazioni di Difesa e Promozione delle Persone con Disabilità (FADPD) della Guinea Bissau, e alcune associazioni, tra queste AIFO, coinvolta fin dall’inizio nel processo che ha portato alla Strategia.

  AIFO è presente in Guinea Bissau da decenni e conosce molto bene il problema, avendo i suoi progetti sempre mirato all’inclusione delle persone con disabilità o comunque emarginate.

La metodologia attuata da AIFO nei suoi programmi nel paese è quella di superare il concetto di aiuto dall’alto, rendendo attori di cambiamento sia le persone a cui viene rivolta l’azione, sia le comunità che diventa consapevole e quindi accogliente.

Questo approccio è promosso dall’OMS e chiamato Sviluppo inclusivo su base comunitaria.

 In questa sua lunga esperienza AIFO ha adottato in Guinea Bissau un approccio, già consolidato in altri Paesi dove opera, che consiste nell’interloquire non solo col governo perché adotti politiche adeguate, ma soprattutto nel preparare le condizioni affinché queste siano efficaci.

  AIFO in modo particolare adotta una duplice strategia di sensibilizzazione e formazione: da una parte dei funzionari delle istituzioni competenti, nazionali e locali, e dall’altra della società civile, favorendo e sostenendo la nascita di associazioni di persone con disabilità. In questo modo le strutture amministrative e gli atti normativi sono il frutto di un percorso condiviso e partecipato di istituzioni e società. La società civile può così acquisire la capacità di advocacy, di interloquire cioè con le autorità locali e nazionali per il rispetto delle persone più fragili.

 Tra i partner tecnico-finanziari della Strategia nazionale appena adottata, ci sono oltre all’Unione Europea e all’Agenzia italiana per la cooperazione allo sviluppo (AICS), alcune Ong specializzate e tra queste la nostra associazione.

AIFO vede con soddisfazione il raggiungimento di questo obiettivo che si iscrive in una linea progettuale e di operatività volta a favorire politiche inclusive e a perseguire nei territori dove è presente il reale rispetto dei diritti e della dignità delle persone con disabilità e l’inclusione socio-economica nelle comunità locali dove queste persone vivono.

Per maggiori informazioni  visitare il sito www.aifo.it o rivolgersi a federica.dona@aifo.it