Ricordiamo così il nostro caro amico argentino Luis Milani, che tanto ha fatto per la diffusione dell’umanesimo nel mondo. Non piangiamo per averlo perso, ma ringraziamo per averlo avuto.

La morte, come una compagna discreta, cammina in punta di piedi, silenziosamente, accanto a noi, contando i giorni che mancano all’inevitabile incontro faccia a faccia.

Perché non la teniamo più presente, non le tendiamo la mano e non le diamo spazio nei nostri preparativi? Questo continuo sfuggirle quando poi colpisce ci fa rabbrividire e ci sorprende. Soprattutto quando appare senza preavviso, da un momento all’altro.

È stato così con Luis, senza che lo sospettassimo, senza malattie o incidenti precedenti da rimpiangere. Un malore fulminante, poi le ore di coma, i pochi momenti di attesa per una partenza definitiva.

Per lui non c’è stato dolore, ma solo il fugace momento in cui ha perso conoscenza.

Com’è possibile che la morte ci porti via un amico così vitale, con un’energia così luminosa e potente, sempre ottimista, sempre al lavoro, artefice di tante cose diverse, pieno di significato?

Possibile che la sua straordinaria disponibilità ad abbracciare il nuovo, la sua gioiosa apertura a ciò che trascende non sia stata sufficiente a eludere l’inevitabile? Oppure è stata proprio questa meravigliosa disposizione a salvarlo da inutili difficoltà, catapultandolo senza ulteriori indugi verso altri orizzonti?

La morte è in agguato dietro ogni angolo, veglia sempre su di noi e ci accompagna, indipendentemente dalle azioni che compiamo o dall’atteggiamento con cui le affrontiamo.

La morte, in quanto transito verso altre dimensioni, costituisce una porta spalancata attraverso la quale possiamo avventurarci nel radioso pulsare della Mente, liberati dai condizionamenti a cui siamo sottoposti.

Tutti noi lottiamo con il nostro destino. Ci troviamo nel mondo durante un tempo limitato tra il momento della nascita e l’istante finale della morte, che cerchiamo di aggirare ed evitare, nel tentativo di dare un senso alla nostra esistenza. Nascita, morte, tempo e spazio sono i fattori determinanti che regolano il nostro processo.

Eppure lo dimentichiamo così facilmente.

È necessario che un amico così caro se ne vada perché possiamo fare i conti con la nostra situazione fragile e provvisoria?

La partenza di Luis ci spinge a riportare al centro della vita la sua inesorabile finitezza. Così come il valore dell’amicizia, a lui tanto cara, della lealtà, dell’affetto, della gioia e del profondo amore per l’esistenza.

Ho avuto il privilegio di conoscerlo, di fidarmi di lui, di condividere momenti indimenticabili. Abbiamo costruito tanti progetti insieme, riso di noi stessi e instaurato una divertente complicità.

La sua calda presenza rimane per sempre nei nostri cuori.

Traduzione dallo spagnolo di Anna Polo