Per la seconda volta in una settimana gli attivisti di XR Torino si sino incollati dal palazzo della Regione Piemonte

In occasione della prima dimostrazione l’Assessore Ricca (Lega) della Giunta regionale con deleghe alla sicurezza ha dichiarato che: “Manifestare è lecito, lottare contro l’inquinamento è giusto, ma imbrattare con la colla la Regione anche no”, virgolettato riportato da SkyTg24.

La manifestazione è iniziata come la scorsa volta alle 10.30 circa ed è terminata alle 13 circa.

Un’altra dimostrazione contro le politiche della Regione Piemonte. Questa volta, almeno per la prima ora e mezza e in particolare all’inizio, c’è stata tensione, nonostante il carattere indiscutibilmente nonviolento di questa dimostrazione, carattere tipico, tra l’altro, di tutte le proteste di XR.

2 attiviste sono state trascinate via dall’ingresso principale che è stato presidiato dalle FFOO. Si sono quindi sdraiate per terra. Fortunatamente la colla (al cianoacrilato) per qualche motivo non aveva fatto il dovuto effetto, sennò, molto probabilmente, sarebbero rimaste ferite, avevano evidenti tracce di colla secca sulle mani. Altri 2 attivisti hanno incollato le mani ai vetri di un un ingresso chiuso, altri due si sono seduti per terra ad un ulteriore ingresso, unɘ di questɘ ha incollato le proprie mani al pavimento.

Fortunatamente con lo scorrere del tempo la tensione si è abbastanza sciolta grazie a taluni funzionari e agenti delle FFOO, tra cui la Digos, che ha la necessaria professionalità e dimestichezza nel gestire queste situazioni. Anche questa volta gli ingressi in Regione da parte delle persone non si sono interrotti. La Digos come la volta scorsa ha identificato una quindicina di manifestanti.

Gli agenti hanno comunque presidiato l’ingresso principale ma c’era spazio per passare e in seguito i visitatori sono stati dirottati dagli operatori stessi delle FFOO all’altro ingresso a fianco.

Alcuni passaggi significativi degli interventi al microfono:

Se lo status quo è ciò che ci sta trascinando inesorabilmente verso il baratro della sesta estinzione di massa, allora abbiamo un grande problema.
Se avete deciso di candidarvi immagino che come me crediate nella democrazia.
Ma io credo anche che se la democrazia non alimenta e difende il bene comune non può essere sinonimo di giustizia.

Giunta e Consiglio sono stati nominati ed eletti per fare gli interessi dei cittadini, per proteggerli, per fare tutto quello che è nel suo potere per garantire un presente e un futuro in salute e sicurezza a noi cittadini di oggi come ai cittadini di domani.
Ma non fanno questo, tutt’altro. Non fanno abbastanza per contrastare gli effetti delle crisi climatica ed ecologica, e non fanno abbastanza per rispettare gli impegni che loro stessi hanno preso quando hanno dichiarato lo stato d’emergenza climatica quasi due anni fa. Parole Parole Parole. Bla Bla Bla. Fanno bei discorsi pieni di belle parole su quanto quello dell’ambiente sia un tema caro, ma l’effetto della loro azione ambientale è pressoché nullo.

Sul territorio regionale si osserva una diminuzione delle precipitazioni, soprattutto in inverno (riduzione del 13-14% negli ultimi 60 anni) mentre nella stagione estiva si registra una diminuzione del numero di giorni piovosi e parallelamente un incremento delle piogge intense. Aumentano dunque gli episodi di alluvioni e i periodi di siccità.
Negli ultimi 30 anni l’altezza della neve al suolo ha subito ovunque una riduzione. Un dato particolarmente importante riguarda l’anticipo della fusione della neve primaverile, che influenza pesantemente la disponibilità idrica – in particolare nei periodi estivi – dei territori a valle, aumentando la competizione e le difficoltà nell’approvvigionamento agricolo, idroelettrico, pastorale, ma anche domestico.
L’aumento delle temperature porta a una diminuzione delle esigenze di riscaldamento, ma soprattutto ad un aumento della necessità di raffrescamento estivo. Ciò implicherà un maggiore utilizzo di energia per tali fini a livello regionale.

Forse è giunto il momento che i signori e le signore del Consiglio e della Giunta Regionale ammettano di aver fallito nel loro compito di tutelare la popolazione e ascoltino il nostro appello di farsi aiutare dalla popolazione stessa, attraverso le assemblee di cittadini. La storia ci insegna che, in momenti di difficoltà di governi e istituzioni locali nel prendere scelte difficili, affidarsi al giudizio diretto dei cittadini può essere la scelta vincente per uscire dall’empasse, puntando insieme ad un futuro migliore per tutti e tutte.

E’ il momento di diventare custodi delle nostre terre, di preservare gli ecosistemi. Questo alla fine farà bene anche all’economia. Nessuno vuole vivere in terreni inquinati, in periferie degradate, respirando gas di scarico. La conseguenza non può che essere un aumento delle patologie respiratorie, oncologiche, degenerative, che rappresentano un costo per la sanità ed ha un costo in vite umane. Le nostre terre sono una ricchezza che va preservata dalla follia razziatrice dell’economia.

È ora che ci uniamo, che ci facciamo sentire, che pretendiamo di essere ascoltati prima che sia troppo tardi! Abbiamo il potere se lo vogliamo! Assemblee cittadine ora!

Le dichiarazioni di un’attivista:

Le ragioni per esserci, partecipare e dimostrare:

L'operazione, che ha richiesto qualche momento, di scioglimento della colla per poter staccare le mani