Rubrica settimanale su eventi e fatti in Sicilia -a cura RedPA-

 

Comunicato congiunto dalla piazza di sabato pomeriggio sotto la Prefettura di Palermo. Le organizzazioni sindacali di base della città, insieme a studenti, lavoratori e solidali, hanno espresso la necessità di convergere insieme per rispondere con unità e forza agli attacchi repressivi

Lo scorso sabato, in concomitanza con la manifestazione nazionale dei sindacati conflittuali svoltasi a Piacenza, i coordinamenti sindacali di base della città di Palermo (insieme a lavoratori, studenti e precari) hanno manifestato «piena solidarietà ai compagni arrestati e accusati dalla Procura di Piacenza di ‘’estorcere’’ migliori condizioni di lavoro per i lavoratori e le lavoratrici nei confronti del padronato». In questa fase di crisi economica e sociale che vede “la prosecuzione dello sforzo bellico imperialista e il progressivo arricchimento delle classi dirigenti, in cui la presenza dello Stato si palese esclusivamente in termini repressivi, le organizzazioni cittadine, i sindacati di base e i movimenti politici della città manifestano la necessità di convergere insieme a partire dai propri territori per rispondere con unità e forza agli attacchi degli apparati repressivi. “Se toccano uno, toccano tutti”. Questo è stato uno degli slogan del presidio che si è svolto sotto la prefettura di Palermo: “Le lotte condotte nei posti di lavoro minacciano lo status quo voluto dai padroni delle grandi aziende e delle multinazionali; a difenderli lo Stato e le sue istituzioni. Per questi motivi, anche noi, a partire dalle lotte, ci uniamo ai lavoratori del Si Cobas e dell’USB per chiedere l’immediata liberazione dei compagni e dei dirigenti delle suddette organizzazioni sindacali”. Il corteo di Piacenza ha dimostrato una grande partecipazione: “La forza delle classi lavoratrici, insieme agli studenti, disoccupati e precari non si è arrestata; per questi motivi abbiamo bisogno di una risposta forte in grado di rompere le condizioni di sfruttamento di milioni di lavoratori e lavoratrice in tutti i territori”.

Si Cobas Palermo\ Federazione USB Palermo \ CUB Palermo \ Slai Cobas per il sindacato di classe – Proletari Comunisti – Mfpr Palermo \ Potere al Popolo Palermo \ Partito Comunista dei Lavoratori – Palermo \ Comitato di Base No Muos – Palermo \ Federazione Anarchica Siciliana – Palermo

 

Vertenza sociale sull’emergenza abitativa. Accordo su via Gallo: transazione tra le Famiglie e il Policlinico di Catania

Dopo più di un anno di tira e molla [vedi pressenza 25.1.22], si è conclusa con una vittoria la battaglia per la regolarizzazione abitativa delle famiglie di via Gallo. A metà di questo mese è stata firmata, nell’incontro convocato dal Prefetto di Catania, alla presenza della dirigenza dell’Azienda sanitaria universitaria Policlinico, la proposta definitiva di transazione.

Ci eravamo lasciati e lasciate con una #proposta economica rilanciata dal #Policlinico che, a meno di 20 giorni dallo sgombero, rendeva insostenibile le condizioni per le famiglie, costrette a pagare fino a 800/900 euro mensili. Pensavano che questo ci avrebbe fermato? E invece no! Quell’ennesimo sgambetto ci ha solo fatto ancora di più arrabbiare. Conosciamo benissimo il giochetto da oltre un anno, ma non ci siamo arresi e arrese. Con #determinazione abbiamo annunciato che costi quel che costi saremo rimasti e rimaste in quelle case, con ogni mezzo necessario le avremo difese e che nessuno ce le avrebbe tolte. Con determinazione abbiamo anche annunciato di pubblicare le contraddizioni di un ente pubblico che tanto si era fossilizzato sulla nostra vicenda, piuttosto che trovare una reale soluzione a tutti gli altri beni pubblici abbandonati che hanno a disposizione e che abbiamo dettagliatamente documentato.

Ci siamo resi e rese conto che non c’era in gioco solo la difesa delle nostre abitazioni, ma anche di un #esempio per tutta la città!

Subito dopo le nostre parole e con l’intervento della Prefettura, il direttore generale dell’Azienda decide di fare dei passi indietro, confermando l’insostenibilità della proposta e rilanciando in linea con i bisogni delle famiglie. Proprio in questi giorni, è stato firmato l’accordo tra le parti.

UN ESEMPIO PER LA CITTÀ!

#Lottare per queste case non solo ci ha permesso di avere nuovamente serenità e dignità, ma anche di essere diventati e diventate un esempio positivo su come un immobile pubblico abbandonato può essere #riutilizzato a fini abitativi. Questa vicenda ci dimostra ancora una volta che solo attraverso la lotta incessante, la determinazione, la speranza si può piano piano cambiare qualcosa nelle nostre vite difficili. Dietro via Gallo, c’è un esempio di una piccola #comunità in lotta che, con sudore e sacrificio è riuscita pezzo dopo pezzo a riconquistare e costruire.

Dietro la nostra esperienza, vogliamo ne fioriscano altre perché abbiamo dimostrato che gli abitanti di una strada, di un quartiere, di una città possono proporre, riutilizzare secondo i bisogni di quel #territorio dove vivono. Quanti beni immobili ci sono ancora in giro che potrebbero essere riutilizzati per tantissimi bisogni e desideri? Tantissimi!

Questa vittoria la dedichiamo ai nostri cari e alle nostre care che non ci sono più e prima di noi si erano presi e prese cura di questi spazi. Ringraziamo chi ci è stato vicino negli ultimi 30 anni e in quest’ultimo anno e ci ha supportato esponendosi pubblicamente e prendendo a cuore la nostra vicenda.

Per condividere la gioia della lotta, vi annunciamo che organizzeremo una festa in quartiere [per aggiornamenti segui Comitato Reddito-Casa-Lavoro Catania].

Comunicato “Abitanti di via Gallo” 

 

USB Catania. Appello per una mobilitazione contro la gestionale dell’AMTS e contro l’aumento del costo del biglietto

È un vero e proprio disastro sociale la stragrande maggioranza del servizio del trasporto pubblico urbano. Linee che saltano le corse o che allungano i tempi di partenza per mancanza di personale. Chiamando il centralino, puntualmente si sente rispondere: “C’è personale ammalato…C’è personale in ferie…C’è…”. La verità è che la pianta organica AMTS è chiaramente sottodimensionata! Situazione che si catapulta pesantemente sulla vita delle cittadine e dei cittadini bloccati, a volte per ore, alle fermate e che colpisce violentemente le lavoratrici e i lavoratori che si spostano con i bus AMTS per raggiungere il lavoro: anticipano la corsa di partenza e non sanno quando riusciranno a salire sul bus per il ritorno a casa. Incurante del disastro, l’AMTS ha in cantiere un aumento del costo dei biglietti! Una situazione intollerabile, con le lavoratrici e i lavoratori dell’azienda spremuti come limoni e le cittadine e i cittadini “utenti” trattati come spazzatura. La Federazione del Sociale USB Catania lancia un appello per una mobilitazione contro la scellerata gestione dell’AMTS e contro l’aumento del costo del biglietto.

[comunicato Federazione del Sociale USB Catania]

 

“Gruppo Galatea di Catania”: le conclusioni critiche dell’analisi sulla strategia economica nella gestione del ciclo dei rifiuti  

La questione annosa dei rifiuti urbani in Sicilia, così come nel resto dell’Unione Europea, tra raccolta, gestione ed utilizzo in senso capitalistico è speculare, come detto in precedenza, alle logiche capitalistiche di produzione e distribuzione. Non basta eliminare le cosiddette nocività o prodotti inutili, così come non basterebbe diminuire la produzione in nome di una decrescita o di una circolarità che di felice ha solo chi possiede dei privilegi di razza, specie e di classe specifici.

Il punto è che diminuire la produzione senza controllare cosa viene prodotto non porterebbe a nulla, considerando che abbiamo a che fare con merci che spesso e volentieri sono inutili o dannose, o entrambe le cose insieme. Un sistema produttivo e distributivo come quello adottato dalla società in cui ci troviamo a vivere, è letteralmente un tritacarne che aspetta di mettere a valore il più possibile, finendo così per alimentare una sovrapproduzione di merci che non verrà riassorbita.

Non bisogna dimenticare inoltre che la qualità delle merci che vengono consumate viene tenuta artificiosamente bassa. Un esempio di ciò è rappresentato dal mercato dell’elettronica, dove le apparecchiature prodotte sono “programmate” per rompersi in un dato periodo di tempo (fenomeno dell’obsolescenza programmata), cosicché il consumatore debba poi ritrovarsi ad  acquistare un nuovo prodotto dopo pochi anni. Al di là dei fattori produttivi e distributivi, che si accompagno a fenomeni quali spreco di risorse e merci e consumismo, ci troviamo a che fare con un sistema economico globale alienante per i miliardi di individui che vi prendono parte.

Analizzeremo in altre sedi le questioni, ma ci sembra doveroso doverle almeno segnalare. Si tratta infatti di fenomeni che, soprattutto in questa fase storica in cui stiamo vivendo, andrebbero maggiormente esaminati: i rapporti lavorativi, al giorno d’oggi sono sempre più improntati al precariato e ad una accettazione quasi militaresca dei soprusi che lavoratori e lavoratrici subiscono.

Non è un caso, che a livello globale si sia verificato il fenomeno di una grande dimissione di massa (great resignation). La distribuzione efficiente delle risorse, che a partire dal periodo del lockdown fino ad oggi ha mostrato tutte le fragilità delle catene logistiche mondiali, con seri rischi di interruzione dell’approvvigionamento di merci.

Infine, l’utilizzo delle risorse energetiche, soprattutto legato alla cosiddetta “Transizione Verde” tramite cui si cerca di rimediare all’inquinamento prodotto dai combustibili fossili facendo ricorso a fonti “ecologiche”/rinnovabili, ma senza andare ad esaminare quali sono le industrie più energivore e perché. Una discussione del genere non è semplice, ma da parte nostra, con questo breve e sintetico scritto, abbiamo voluto iniziare un discorso che, partendo dal caso locale cittadino, è sempre stato trattato o con sufficienza o, vedasi il caso delle energie rinnovabili, come una sorta di panacea di ogni male.

 [su “malanova.info” versione integrale]

 

Da Cartesio a Wittgenstein, qual è la chiave di tutta la filosofia occidentale? Una sola parola: “SUCA”

Palermo, giovedì 28 ore 18:00 – Spazio Cultura Libreria Macaione (Via Marchese Villabianca,102)

Incontro con il noto autore televisivo, radiofonico e sceneggiatore Francesco Bozzi che presenterà il suo ultimo libro “Filosofia del Suca”, un singolare saggio pubblicato da Solferino. Lo ha pensato ogni filosofo, anche se magari non lo ha detto (o lo ha detto in un’altra lingua): suca. Si tratta infatti dell’argomentazione filosofica per eccellenza, perché ha molti significati e si può dunque inserire con profitto in diversi sistemi concettuali. Nel corso della storia, è stata capace di ispirare a Cartesio la prima (e migliore) versione del suo celebre Cogito. Di sedurre Wittgenstein con la sua nitidezza, che si avvicinava al sogno di una lingua perfettamente aderente alla realtà («Su ciò di cui non si può parlare: suca»). E non si tratta solo di un concetto centrale per la cultura del passato, ma anche di uno strumento per disegnare un futuro di armonia tra i popoli. Francesco Bozzi, siciliano e quindi filosofo, affronta in questo libro l’impresa di sviscerare le varie anime del suca, restituendone le molte sfumature ideali e sociali, storiche e psicologiche. Lo fa rinnovando la grande tradizione del dialogo filosofico, con buona pace di Platone. E con rigore concettuale e vis umoristica ci accompagna alla scoperta di una parola magica che ha cambiato la storia e può cambiarci la vita. A dialogare con l’autore sarà il libraio Nicola Macaione e… tanti filosofi ospiti a sorpresa.

[comunicato Spazio Cultura Libreria Macaione]

 

Dopo la giornata nazionale di mobilitazione lanciata da Europe for peace il presidio panormita per la pace  torna alla Statua di via Libertà

Palermo, giovedì 28 ore 18 – piazza Vittorio Veneto  

Proseguono gli appuntamenti settimanali della rete informale delle “Donne per la Pace”, con  la consapevolezza  che l’impatto crescente della guerra in termini umani, economici  e  civili  renderà  sempre  più  difficile  porre  fine  a  conflitto  in  modi  che  possano portare  ad una  pace  duratura. Quanto più si prolunga l’operazione militare, tanto più un eventuale  cessate il fuoco lascerà un’eredità di odio e di rancore difficile da smaltire e una tensione  politica che  costituirà la nuova norma  nelle  relazioni tra  la  Russia  e  la  maggior parte dell’Europa, così come tra la popolazione ucraina e  quella  russa. Se  davvero si  vuole fermare  questa  guerra,  salvare  vite  umane  e la rovina  totale  di  un popolo,  sfuggire ad una crisi economica senza precedenti in Europa e nel resto del mondo, occorre invertire la direzione. Per questo continueremo a denunciare i giochi di potere di coloro che hanno sia le risorse e  i  mezzi  di  informazione  per  fomentare  la  guerra  e  la  violenza, sia  la  responsabilità  del disastro  attuale; e  continueremo  a cercare  con  creatività  e  ragionevolezza  ad  impegnarci per l’obiettivo comune di promuove re la pace. Perché vogliamo la pace ora, mentre siamo ancora in vita.

UDIPALERMO – Le Rose Bianche – Donne CGIL Palermo – Coordinamento Donne ANPI – Donne caffè filosofico Bonetti – Il femminile è politico – #Governo di lei – Donne no Muos no War – CIF – Emily – FIDAPA sez. Palermo Felicissima – FIDAPA sez. Mondello – Associazione Donne Islamiche Fatima – LAB.ZEN 2 – Le Onde – Arcilesbica

 

ELEZIONI, CHE FARE? Dibattito Pubblico dei Movimenti cittadini

Palermo, lunedì 1 agosto ore 17:00 – Parco Villa Filippina (Piazza S. Francesco di Paola, 18)

La redazione di Pressenza di Palermo, con assoluto spirito di servizio e su sollecitazione di singoli ed associazioni, promuove un dibattito pubblico chiamando militanti e organizzazioni della sinistra radicale a confrontarsi: È possibile creare una alternativa al partito della guerra (col PD in prima linea)? Al degrado della scuola e della sanità? All’impoverimento dei ceti popolari? Ai diritti calpestati? Al monopolio dell’informazione di regime?
Da qualche anno ormai gli appuntamenti elettorali sono diventati per il mondo della sinistra radicale, (movimenti di lotta, organizzazioni territoriali, strutture verticali di tipo partitico ecc.) momenti di difficoltà che nella migliore delle ipotesi hanno prodotto liste di pura testimonianza.
È possibile invertire questa tendenza? È possibile riuscire a coagulare tutte le forze nazionali e locali, orizzontali e verticali, verso una possibile lista unitaria? Oppure, come pensano altri, bisogna lasciare perdere il terreno elettorale, dal quale non può venire nulla di utile?
In questo ultimo periodo a livello di organizzazioni nazionali qualcosa si è mosso. Ci riferiamo soprattutto alla nascita di “unione popolare” che mette insieme Potere al Popolo e Rifondazione Comunista. Citiamo anche l’accordo di Sinistra italiana e verdi.
È l’inizio di un nuovo processo che può coinvolgere movimenti e militanti, anche oltre la questione elettorale?
Sono tante le domande, ma intanto sulle elezioni, il tempo stringe e bisogna esprimersi subito.
La Red-Pa di Pressenza, senza alcuna pretesa di proporre soluzioni di merito, ma solo allo scopo di favorire un dibattito aperto e non precostituito, si fa promotrice di un incontro pubblico aperto a tutte le forze e a tutti i militanti dell’opposizione sociale della nostra città e della provincia, con l’obiettivo di arrivare a decisioni il più possibile condivise.
L’unica condizione che crediamo importante porre, per dare senso alla nostra comune critica di parte, distante dal ceto politico istituzionale e per non scadere nella indistinta genericità, è la dichiarata estraneità e incompatibilità, di chi a qualunque titolo si sente parte dell’opposizione sociale, con il Partito Democratico e le sue la logiche guerrafondaie e filo NATO.
Il nostro auspicio è che il dibattito non si fermi a calcoli puramente elettoralistici, ma affronti tematiche di contenuto, per arrivare a possibili ed auspicabili convergenze. Citiamo a titolo d’esempio: La lotta per la pace e contro la guerra; Le lotte e le tematiche ambientaliste; La centralità del reddito (salario minimo e reddito di cittadinanza); I movimenti di liberazione (delle donne, del pride, etc).

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Campeggio di lotta No Muos – Riserva naturale orientata Sughereta di Niscemi – 5\6\7 Agosto

PROGRAMMA

Venerdì 5 agosto

ore 10 / “Dal conflitto ucraino a tutte le guerre che ci coinvolgono: un quadro politico internazionale”

ore 16 / “La presenza delle basi militari in Sicilia e il ricatto difesa – salute” con il Network di Ecologia Politica

ore 21 / Mostra e comizio nel centro storico di Niscemi

Sabato 6 agosto

ore 10 / tavoli di lavoro paralleli:
• Formazione e guerra
• Donne e guerra

ore 16 / presentazione del dossier “Processiamo il sionismo” con il Centro di documentazione antimperialista “Olga Benario” di Milano

ore 22 / Serata musicale – dj set

 Domenica 7 agosto

ore 10 / Assemblea del Movimento No Muos

ore 16 / Manifestazione No Muos intorno alla base militare

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