Ma che brutta figura! Il governo italiano è l’unico dell’Unione Europea a far parte del nuclear sharing, il gruppo di Paesi che pur non producendo proprie armi nucleari ospitano testate di altri Stati alleati, ad aver deciso di non prendere parte alla Conferenza degli Stati parti del Trattato per la proibizione delle armi nucleari che ha preso avvio ieri a Vienna.

Germania, Belgio e Olanda, che sono nella nostra stessa condizione ospitando armi nucleari statunitensi, ci sono, l’Italia no. L’altro membro nuclear sharing che non ha accettato l’invito è la Turchia. Davvero una brutta figura per un’assenza ingiustificata che ci rende ancora più succubi delle politiche Usa.

I Paesi partecipanti sono cento. Sono tutti consapevoli che il possesso di armi nucleari non serva affatto a garantire la pace ed è piuttosto una seria minaccia verso l’umanità intera. Una scelta, quella italiana, ancora più incomprensibile e grave in questo momento storico segnato dalla guerra in Ucraina in cui la minaccia nucleare si fa seria. Peraltro la presenza delle testate Usa ad Aviano (Pordenone) e a Ghedi (Brescia) lungi dal garantirci, proteggerci e rassicurarci, ci rende solo più vulnerabili.

Come dice la campagna avviata da Senzatomica e dalla Rete italiana pace e disarmo: Italia ripensaci!