La Commissione ONU per i diritti umani, alla fine delle sue inchieste, è arrivata alla conclusione che a uccidere la giornalista palestinese di Al-Jazeera Shireen Abu Akleh è stata una pallottola sparata da un soldato israeliano.

L’inchiesta si è basata sull’ascolto di testimoni, visione di video e foto dei luoghi nel momento dell’assassinio e soprattutto sulla visita a Jenin di un’equipe internazionale, che ha perlustrato la posizione e gli effetti degli spari. La portavoce ha aggiunto che la commissione ha passato in rassegna le dichiarazioni dell’esercito israeliano (che ha cambiato versioni diverse volte in pochi giorni) e il rapporto della procura palestinese, con l’analisi della pallottola sparata da un mitra di precisione M4, di fabbricazione statunitense e in possesso dell’esercito di occupazione. La commissione ha stigmatizzato la mancata inchiesta penale da parte delle autorità israeliane. Il segretario generale dell’ONU Guterres ha sostenuto in una dichiarazione le risultanze dell’inchiesta e ha rivolto un appello al governo di Tel Aviv perché venga avviata un procedimento penale. Il portavoce dell’esercito israeliano, come al solito, ha accusato la commissione ONU di essere di parte.