Il Club di Parigi, gruppo informale di organizzazioni finanziarie dei 22 paesi più ricchi del mondo, ha deciso di cancellare la precedente raccomandazione di azzerare debiti esteri del governo sudanese per 64 miliardi di dollari.
Motivo della draconiana decisione è il ritorno dei militari al potere a Khartoum e la crisi istituzionale che è seguita al colpo di Stato del generale Burhan, con il conseguente defenestramento del premier Hamoduk.
La notizia arriva come una clava sulla testa dei golpisti che non sanno come uscire dalla crisi aggravata dalle condizioni economiche e di scarsezza delle derrate alimentari.
Secondo un rapporto internazionale dell’ONU, metà della popolazione sudanese è a rischio fame.