I governi della Finlandia e della Svezia stanno chiedendo di entrare nella Nato, abbandonando la loro lunga tradizione di neutralità. Ma cosa pensano davvero della Nato i cittadini europei? Che bisogna rimanerci o che è un’alleanza che non ha più ragion d’essere? Per sapere cosa pensano i cittadini europei, Europe for peace promuove un sondaggio ed invita tutti ad aderire e a diffonderlo il più possibile, soprattutto in vista del prossimo Summit Nato che si svolgerà a Madrid il 29 e 30 giugno per decidere la strategia del Patto Atlantico per il prossimo decennio.

Secondo il rapporto “Nato 2030” redatto da esperti nominati da Stoltenberg, il segretario generale dell’Alleanza, l’Alleanza dovrà infatti adattarsi a un ambiente internazionale caratterizzato da un multipolarismo “aggressivo”, in cui Russia e Cina sono visti dalla Nato come i principali competitors, situazione che potrà sfociare nel tempo in uno scontro bipolare Stati Uniti-Cina.

In opposizione alla politica aggressiva della Nato, le organizzazioni pacifiste e nonviolente si riuniranno in quegli stessi giorni a Madrid in un contro-vertice, anticipato il 26 giugno da una marcia da Atocha a Plaza de Espana, che discuterà dello scioglimento della NATO, che, da alleanza difensiva, è diventata in realtà una minaccia per la pace e la sicurezza mondiali, come dimostrano i fallimenti degli interventi in Iraq, Afghanistan e Libia e la rincorsa parossistica alla produzione e dispiegamento degli armamenti tradizionali e nucleari.

A questo proposito, a giugno si terrà a Vienna la prima conferenza delle parti sottoscrittrici del Trattato sulla proibizione delle armi nucleari, un trattato internazionale stipulato dalle Nazioni Unite già nel 2017 ed entrato in vigore il 22 gennaio del 2021, a cui ad oggi hanno aderito 86 paesi. La conferenza sarà preceduta da un forum di due giorni di ICAN, la coalizione di ONG che promuove l’implementazione del trattato. Purtroppo, l’Italia ha già deciso che diserterà la conferenza, anche se alcuni paesi membri della Nato (Germania e Paesi Bassi) vi parteciperanno come osservatori.

Ha ancora senso parlare nelle relazioni internazionali di competizione e deterrenza tramite gli armamenti nucleari oppure ha più senso pensare a un cambio di rotta, a una transizione verso un mondo multipolare collaborativo e pacifico che possa affrontare le enormi sfide a cui già ci troviamo di fronte (cambio climatico, migrazioni forzate, fame, per citarne alcune)? Ecco perché vorremmo conoscere a questo proposito cosa pensano i cittadini dell’Unione Europea, non i loro governi . È con questo obiettivo che Europe for peace promuove il sondaggio sulla Nato e invita tutti i cittadini ad aderire e a diffonderlo il più possibile.