Pubblichiamo la nota diramata via social dal regista Alessandro Negrini, nella quale si esprime piena solidarietà ai ragazzi incensurati contro la criminalizzazione delle proteste sociali. “Ed è di qualche giorno fa – scrivono anche le “Mamme in piazza per la libertà di dissenso” che, con Nicoletta Salvi e Loredana Sancin, interverranno all’incontro con la stampa   – una nuova denuncia a carico di un sedicenne per la piazza del 28 gennaio a Torino e non si esclude che altre ne arrivino”. E concludono le Mamme nel loro comunciato: “Siamo ancora in attesa della risposta del governo alle due interrogazioni parlamentari per quella che è, a tutti gli effetti, una vera e propria intimidazione nei confronti del dissenso”. Alla iniziativa di Palazzo Madama saranno presenti i senatori Emanuele Dessì e Paola Nugnes e il segretario del PCI Marco Rizzo. Mentre da remoto interverranno gli avvocati: Valentina Colletti, Gianluca Vitali e Claudio Novaro. I  giornalisti che desiderano partecipare nel primo pomeriggio alla Conferenza possono  richiede l’accesso  scrivendo a emanuele.dessi@senato.it

 

La guerra più silenziosa che si perpetra oggi è quella contro il dissenso. Col timore che possa diffondersi, il pensiero critico viene sistematicamente delegittimato, ma se non basta, criminalizzato. E se anche questo non basta, arrestato.

Tra le vittime di questa silenziosa guerra, vi sono gli studenti di Torino.

A seguito della manifestazione del 18 febbraio, nata dopo le morti degli studenti durante l’alternanza scuola lavoro, la Digos usa la mano pesante: l’11 maggio, undici studenti vengono prelevati e portati in commissariato. Tre di loro vengono arrestati, altri agli arresti domiciliari.

Dopo oltre un mese, sono ancora agli arresti domiciliari tre studenti. Un altro studente, Francesco, è ancora recluso in carcere. Altri otto sono tuttora sottoposti ad altre forme di misure cautelari. Due di questi studenti si trovano ai domiciliari con braccialetto elettronico e il divieto di contatto con chiunque a parte i familiari.

A tutti questi studenti viene contestato il reato di resistenza a pubblico ufficiale. E tutti sono incensurati.

La mia totale solidarietà a questi studenti, e alle loro coraggiose mamme riunitesi nel gruppo Mamme in piazza per la libertà di dissenso per difendere non solo i propri figli da questa ingiustificata repressione – ma tutti noi: perché la libertà di dissenso pertiene a tutti. Se così non è, ancora una volta, l’ennesima, la Costituzione italiana diviene carta straccia, buona solo per riempire le bocche dei rappresentanti delle istituzioni, alle quali vi giungono con le loro auto con autista, nelle giornate di festa.

Sul nuovo totem – la “Competenza” – non si può né si deve sacrificare l’unico vero scopo di qualunque istituzione scolastica: essere fabbrica, sì, ma di cervelli critici, proprio in ragione dell’articolo 9 della nostra Costituzione che parla di sviluppo della cultura, cultura ampia, tesa sempre alla dignità, non alla aziendalizzazione del sapere.

Un abbraccio, lungo e perenne, a questi studenti che spero presto d’incontrare, ed anche a queste coraggiose, tenaci madri, madri che aprono il loro ruolo verso una parola dimenticata, Noi, e che rivendicano il diritto – per tutti noi – di poter dire, senza essere arrestati: gli studenti non sono pezzi di ricambio per le aziende.

Alessandro Negrini