2 presidi e una manifestazione hanno visto i sindacati di base e molte sigle aderenti, protagonisti di una mobilitazione torinese contro le guerre, in particolare la guerra in Europa, di cui le classi più deboli, come sempre, patiscono i peggiori effetti

Ieri mattina c’è stato un presidio in piazza Graf davanti a Collins Aerospace, azienda produttrice di materiale destinato agli armamenti, e davanti all’Iveco, anch’essa fornitrice di materiale destinato all’impiego bellico.

La giornata è culminata in serata con una bella, calda in senso umano, nonviolenta, manifestazione in piazza Castello. “Non nel nostro nome” è stato lo slogan di apertura al microfono.

Questa giornata di mobilitazioni è stata indetta dai sindacati di base, vicini anche ai lavoratori precari, agli atipici, ai lavoratori stranieri. I lavoratori titolari di contratti indeterminati oggi sono spessissimo pericolosamente vicini al limite della soglia di povertà, gli altri privi di questo “privilegio” rientrano purtroppo ampiamente nella cosiddetta “zona grigia”: ovvero quella fascia di persone che non riescono ad avere una vita dignitosa che garantisca loro i bisogni di base.

Una mobilitazione in totale disaccordo con le politiche dei sindacati confederati, sempre più lontane dai reali bisogni della gente e orientate alla salvaguardia di propri privilegi e di pochi lavoratori “storici”. Sindacati – come abbiamo visto nei fatti del 1° maggio a Torino – repressivi nei confronti del dissenso di una base sociale letteralmente ferita nella carne da politiche neoliberiste orientate sempre di più all’esacerbamento della forbice sociale, base sociale sempre più privata dei servizi di base, essenziali per una qualità di vita minimamente accettabile.

Una manifestazione civile, sebbene aspra nei contenuti, ma altrettanto aspri sono i problemi che la base sociale vive quotidianamente e che difficilmente, sempre più difficilmente, trova una casa nella politica di governo e nel sindacalismo “istituzionale”.

Una nota di colore: sul finire della manifestazione hanno fatto irruzione in piazza un camion e un’autoscala dei Pompieri a sirene spiegate, presumiamo per rimuovere lo striscione che è stato collocato sulla facciata di Palazzo Reale. Sono stati prontamente e, aggiungiamo, responsabilmente fermati e dirottati dalle forze dell’ordine nel rispetto della manifestazione. Tutto bene quindi, e lo diciamo con enorme piacere.

L’intervento al microfono di un esponente della CUB:

Le dichiarazioni di un’esponente della Federazione Anarchica Italiana:

L’intervento al microfono di Fausto Cristofari (Rifondazione):