Su questo tema, sulla rivista “Difesaonline”, è stata pubblicata una analisi di Andrea Gaspardo, di cui segnaliamo alcuni dati.
“I russi non solo non stanno rallentando il ritmo delle loro operazioni aeree, ma lo stanno addirittura accelerando.
La campagna di attacchi a mezzo di missili balistici e missili da crociera di tutti i tipi da parte della Russia sta continuando.
Tale stato di cose ha solo due spiegazioni razionali.
Ipotesi numero uno: i servizi d’intelligence occidentali e gli “esperti” vari ed eventuali hanno grandemente sottovalutato la consistenza numerica pregressa degli arsenali missilistici di Mosca. Ipotesi numero due: la Russia ha una capacità produttiva in corso d’opera che le garantisce di ripianare passo passo gli arsenali che vengono “consumati”.
Le Forze Armate Russe e le Forze Unificate della Novorossiya hanno sicuramente perso 584 carri armati (16 T-64, 357 T-72, 111 T-80, 18 T-90 e 82 carri di tipo non definito).
Nonostante sulla carta queste sembrino perdite gravi, data l’enorme disponibilità di carri da parte delle Forze Armate Russe (si stima che la Russia possieda tra i 23.000 ed i 25.000 carri armati, ma alcune stime parlano addirittura di 33.700, sia in servizio presso le unità di prima linea che immagazzinati in una delle molteplici basi che si trovano su tutto l’immenso territorio del paese), esse non possono certo essere definite “perdite debilitanti”.
Putin ha disposto l’arruolamento di 134.500 soldati di leva (la cosiddetta “leva di primavera”) i quali dovrebbero poi essere rincalzati da altri 134.500 che dovrebbero essere arruolati in ottobre (la cosiddetta “leva di autunno”).
La Russia avrebbe bisogno di schierare una forza di 3.000.000-3.500.000 di uomini supportati dalla necessaria potenza di fuoco da impiegare un’unica volta per un’operazione di breve periodo oppure in scaglioni successivi per un tempo più lungo.
Il fatto che la leadership di Mosca abbia deciso di schierare pesantemente in Ucraina anche le proprie forze paramilitari e di sicurezza interna (truppe adattissime ai compiti di controllo del territorio e di lotta antiguerriglia) è in realtà importantissimo segnale indicatore del fatto che i russi si aspettino un coinvolgimento in loco per molto tempo e di quali potrebbero essere i piani di lungo periodo del Cremlino per l’Ucraina.”