E’ l’appello lanciato da Guardaoltre, che si occupa della distribuzione di cibo e del monitoraggio delle persone senza dimora

“Aiutateci a ritrovare le persone che vivono in strada” chiede Guardaoltre in modo accorato alla cittadinanza. Il motivo è semplice: le associazioni conosco per nome, sanno la storia di moltissime persone senza dimora, che vengono quotidianamente assistite. La loro scomparsa preoccupa chi si rende conto di quanto difficile sia la vita in strada, soprattutto senza aiuti.

In via Roma, più in generale in centro, sono scomparse decine di persone, ma non solo: sono scomparse roulottes e camper, tipicamente di persone rom – lo sgombero di piazza d’Armi e cronaca recente – effetto dello sgombero di Appendino di via Germagnano, che ha “sparso” per Torino gli abitanti dell’ex campo nomadi.

La situazione delle persone senza dimora è una situazione sempre in divenire, tuttavia la scomparsa da un giorno all’altro di molte persone desta molti interrogativi. Il fatto che non risulti che il Servizio Adulti in Difficoltà e le unità di strada del Comune li abbiano presi in carico desta molti sospetti, difficile non pensare ad un vero e proprio sgombero.

Quest’amministrazione dichiarò “mai più sgomberi”. Eppure in occasione di Pasqua e soprattutto dell’Eurovision, molte persone senza dimora sono scomparse dal centro.

Le persone più sfortunate sopravvivono in strada grazie ad una serie di relazioni, Torino è una città accogliente, al di la delle molte associazioni che se ne occupano a titolo volontario, molte persone singole le aiutano, ma anche locali pubblici, che offrono bevande calde o generi alimentari. Ultimo aspetto ma non certo per importanza: il centro è ricco di portici, al contrario di tutte le altre zone della città.

Proviamo a metterci nei panni di una persona che dorma in strada: il suo posto è la sua casa, sa chi gli fa bere un caffè, chi passando gli lascia qualche soldo o del cibo, sa che in quella zona passano le associazioni, anche la Croce Rossa. Una volta che una persona viene spostata in modo coatto perde tutto ciò, deve ricominciare tutto da capo. I suoi riferimenti vengono azzerati, sappiamo bene quanto le persone anziane siano riluttanti a spostarsi da casa propria e quanto sia stressante un trasloco, non solo per la fatica dello spostamento dei propri averi, ma anche perché per molti versi si riparte da zero: negozi, vie, itinerari, ecc…

I riferimenti, per una persona senza dimora sono, benché labili, importantissimi, proprio perché labili. Rappresentano spesso anche fonte di sopravvivenza.

Certo spiacerebbe che le persone più sfortunate dovessero pagare un prezzo così alto per il divertimento di altre che possono permettere di divertirsi.

Sorge spontanea la domanda, benché immaginiamo non gradita: con Nosiglia ancora nel ruolo di Arcivescovo tutto questo sarebbe potuto succedere, e così in sordina?

Quindi: che il Sindaco risponda, sarebbe quanto mai opportuno che venisse posta un’interrogazione in questo senso in Consiglio Comunale. Dove sono queste persone? Sono state allontanate? Chi ha dato l’ordine? Quali sono gli assessori coinvolti in questa operazione? Come sono state allontanate? E ancora: è forse un’iniziativa della Prefettura e/o della Questura? Della Polizia Municipale?