Il “gruppo di lavoro contro i droni armati” interviene sull’armamento dei droni delle Forze Armate tedesche

Il “gruppo di lavoro contro i droni armati” critica la decisione della Commissione Difesa del Parlamento tedesco di dotare di armi i droni Heron TP delle Forze Armate, definendola l’inizio della guerra condotta con sistemi completamente automatizzati. In futuro, un moderno drone armato controllato dall’uomo potrebbe diventare un’arma letale completamente autonoma, con un semplice aggiornamento del software. Già nel novembre 2021, alcuni ricercatori di Germania, Gran Bretagna e Austria sull’intelligenza artificiale avevano lanciato l’allarme. La minaccia di una guerra automatizzata sta diventando sempre più concreta, a causa di armi telecomandate, automatiche, autonome in tutto o in parte. C’è anche il pericolo di un’escalation involontaria causata da hacker o cyber attacchi, e già da tempo in Israele si realizzano armi che possono essere impiegate contro i droni armati.

Il 20 dicembre 2019 il Parlamento tedesco aveva respinto con 526 voti contrari, 69 a favore e due astensioni, una mozione dei liberali FDP di procurare droni armati. “Con il ritiro delle Forze Armate dalle missioni all’estero, ci sono ancora meno ragioni rispetto al 2019 per discutere sull’armamento dei droni. È purtroppo davanti agli occhi di tutti quanto poco un mondo pesantemente armato favorisca la pace”, sostiene Susanne Grabenhorst a nome del gruppo di lavoro.

Il gruppo di lavoro teme inoltre che si acceleri la corsa al riarmo: ne potrebbero conseguire l’armamento dell’”Eurodrone” e il già pianificato progetto “Future Combat Air System” (FCAS) e con questo anche un avvio delle esportazioni di armi integrate nei droni. I droni da combattimento turchi, impiegati nella guerra in Ucraina, sono già dotati di parti fornite dall’industria bellica tedesca.

Sulla dotazione dei droni militari con armi non è stato condotto nessun ampio dibattito che coinvolgesse in modo sufficiente la società civile, né da parte del precedente né dell’attuale governo tedesco. L’accordo nel patto di coalizione, che i droni delle Forze Armate vengano dotati di armi “solo sulla base di condizioni vincolanti e trasparenti e tenendo conto degli aspetti etici e di sicurezza politica” non è stato mantenuto, contesta il “gruppo di lavoro contro i droni armati”. Inoltre, i considerevoli mezzi finanziari destinati all’armamento pianificato delle Forze Armate, di cui la dotazione di armi dei droni costituisce una parte, sono invece assenti per l’ammortizzazione sociale dell’abbandono delle energie fossili e per la lotta alla crisi climatica.

Il “Gruppo di lavoro contro i droni armati” è un’alleanza di organizzazioni, reti e campagne del movimento pacifista nazionale tedesco, fondata nel 2019. Il suo obiettivo è riunire l’intera gamma di movimenti della società civile impegnati contro la violazione dei diritti umani fondamentali con i droni militari nelle attività di sorveglianza e nelle operazioni armate. Il gruppo di lavoro informa sulla ricerca e lo sviluppo di nuove tecnologie relative ai sistemi armati autonomi e alla sorveglianza di persone attraverso sistemi automatici. L’alleanza informa sulla robotizzazione di sistemi armati con e attraverso l’intelligenza artificiale e altre tecniche di “machine learning”. Per ulteriori informazioni: http://drohnen.frieden-und-zukunft.de/

Una registrazione dell’audizione online “Guerre con l’intelligenza artificiale” del 10 marzo 2022 può essere ascoltata qui https://vimeo.com/690465548

Traduzione dal tedesco di Barbara Segato. Revisione di Thomas Schmid.