Invece di impostare una politica di rispetto e valorizzazione del territorio, ci muoviamo nel regno dell’effimero, speranzosi che una furbata d’artista produca tanto marketing. (…) E si potrà valutare il reale lascito di un esperimento che poco o nulla ha di artistico, ma che appare – a chi lo osservi con occhi disincantati – uno sfregio al paesaggio naturale: una trovata che rischia di legittimare nell’immaginario collettivo approcci invasivi e violenti del territorio. Entreremo davvero – come tanti profetizzano – nella storia dell’arte, o non piuttosto nel catalogo del Kitsch, per il proverbiale quarto d’ora di celebrità ?”1

Questo fu il commento di Mimmo Franzinelli, storico bresciano e camuno, al Corriere della Sera in vista dell’evento mondiale di The Floating Piers. Noi lo riproponiamo per tutte quegli venti che nulla hanno a che fare con la tutela e la valorizzazione del territorio: la moda delle passerelle.

Il Lago d’Iseo ospiterà in estate un’altra opera di questo genere, You Are the World di Lorenzo Quinn, ma sembra che Paratico voglia portarsi avanti. Sul Paese più a sud della sponda bresciana del Sebino, verrà infatti costruita una passerella a percorso pedonale, che si svilupperà a semianello davanti al Parco Taxodi, dopo il ponte stradale che unisce i centri abitati di Paratico e Sarnico. Si tratterebbe di una struttura «leggera» e flessibile, secondo i suoi sostenitori o addirittura un progetto di “turismo sostenibile”.

Talmente sostenibile che i costi verranno pagati in 20 anni di mutuo per il completamento dell’opera. La passerella aveva un budget preventivo di 800.000 euro, è stato aumentato a 1.050.000 con una variazione di bilancio proprio nell‘ultimo Consiglio del 26/11/2021 perché il budget èrisu ltato essere basso. Sono 650 mila gli euro erogati da un mutuo che graverà sui cittadini e gli altri 400mila arriveranno da Regione Lombardia.

Ad aggiudicarsi l’appalto per la costruzione della passerella, lunga circa 230 metri, che andrebbe a unirsi al percorso naturalistico esistente nel Parco Taxodi, è stata una ditta del Sebino: la Fratelli Ziliani e figli, ha vinto con un ribasso dello 0,50% per un importo di aggiudicazione di 855.745 euro (il valore totale della gara era di 860 mila euro).

La passerella in questione è talmente “sostenibile” che verrà costruita in una zona sensibile lungo la costa, tra canneti e luoghi di riproduzioni dell’avifauna selvatica tra anatidi, folaghe, cigni, upupe e svassi maggiori. Non a caso si tratta di specie che sono protette dalla Direttiva 79/409/CEE “Uccelli” concernente la conservazione degli uccelli selvatici. Inoltre c’è d’aggiungere che si tratta di un’area appartenente alla Rete Ecologica Regionale lombarda, sottoposta a vincolo idrogeologico e che meriterebbe tutela e salvaguardia. Tra 10 anni ci spaventeremo a vedere come e cosa è cambiato, o cosa è rimasto di questa zona. Non dimentichiamoci che per il 2029 c’è in progetto l’edificazione di tutta l’area ex Rio retrostante il parco Taxodi: una zona di passerelle, di chiostri e di abitazioni che, oltre ad incidere sull’area, strapperà alla comunità un gioiello naturale.

La lista di opposizione “Sosteniamo Paratico”, in questo ultimo anno, ha più volte proposto alternative valide, compatibili con il paesaggio, ma nessuna di esse è stata accolta. Si è detto in tutto i modi che il progetto non migliorerà la passeggiata a riva lago in quella zona, che non migliorerà la skyline del Parco Taxodi, che ci sono modi migliori per spendere 650.000 euro di nuovi mutui che pagheranno i cittadini paraticesi. Inoltre vergono molti dubbi sulla durata della passerella a filo d’acqua e su chi graveranno i costi di manutenzione.

La passerella poteva essere sostituita dalla sistemazione di un percorso ciclopedonale lungolago, costeggiando a monte il bosco Tassodi, partendo dalla stazione di Paratico (attuale Bar Bohème) sino alla diga. Un’altra proposta strategica sarebbe stato il percorso ciclopedonale con congiunzione delle due sponde in località Molino (Paratico)-Fosio (per Sarnico), ovvero il punto più stretto e più congeniale del lago. O addirittura un passaggio ciclopedonale che inglobasse la Diga: un’opera più utile di quella prevista e sulla quale varrebbe la pena di investire proprio per l’ecoturismo.

Gruppo Giovani Ambientalisti Paratico