Il 10 febbraio, dopo avere compiuto sei mesi di protesta permanente sotto il Broletto, una delegazione del “Presidio 9 agosto” è stata ricevuta dalla neo-Prefetta di Brescia e commissaria alla depurazione gardesana, Maria Rosa Laganà.

Dopo due ore e mezza di “confronto serrato”, a detta degli ambientalisti del Tavolo Basta Veleni, è stata confermata la “distanza abissale” tra la protesta e l’istituzione prefettizia.
La “granitica Prefetta” ha completamente sposato “la linea viscontea” del suo predecessore, il Prefetto Visconti.

“Si ricorderà che uno dei suoi compiti è quello di lavorare a favore dell’unità, della coesione e di essere interprete delle istanze territoriali?” – si è chiesto il Tavolo Basta Veleni.

Sabato 12 febbraio, durante l’assemblea annuale della Comunità del Garda, la Ministra Gelmini ha fornito aggiornamenti sul nuovo sistema di depurazione del lago ai Sindaci locali. Nel frattempo, i sindaci del Chiese hanno dato vita ad una singolare quanto efficace iniziativa, rimarcando l’assurdità del progetto che tanto piace alla Ministra ed annunciando un nuovo ricorso.

Continua così l’accerchiamento e la gente del Presidio applaude!

Sabato pomeriggio, i sindaci dell’asta del Fiume Chiese, che sono impegnati nei ricorsi contro l’iter per la realizzazione del depuratore del Garda a Gavardo e Montichiari, hanno indossato gli stivali e si sono fatti ritrarre nelle acque del fiume Chiese a Gavardo. Poi si sono spostati a Peschiera e hanno fatto una foto di gruppo in riva al Mincio con lo sfondo del Depuratore.

“Nel Chiese, come si può ben vedere nella foto che abbiamo voluto scattare come provocazione, l’acqua è davvero poca, mentre nel Mincio c’è e la portata è costante durante l’anno. Due foto che la dicono lunga sulla diversa situazione dei fiumi. Oggi annunciamo anche un nuovo ricorso contro la convenzione che il Prefetto Visconti ha firmato un paio di giorni prima di andarsene a Bologna, firmata anche dal presidente di Ato, Boifava, e dal presidente di Acque Bresciane, Delbarba, andando contro quelle che sono le indicazioni politiche espresse dalla Provincia. In questo momento ci chiediamo se Delbarba e Boifava si siano consultati preventivamente con la Provincia essendo due società partecipate. A noi sembra assurdo che si siano permessi di firmare una convenzione di questo tipo. Se il Commissario voleva procedere lo poteva fare senza che altri soggetti, in questo caso Ato e Acque Bresciane, lo seguissero. A questo punto Ato e Acque Bresciane, nelle persone dei due presidenti, sono completamente partecipi delle scelte del Commissario. Noi vogliamo sapere che cosa ne pensa la Provincia da cui ci aspettiamo una ferma presa di posizione per contrastare la scelta dei due presidenti e ci aspettiamo che ricorra come noi contro le firme di questa convenzione.” Queste le dichiarazioni del sindaco di Montichiari Marco Togni fatte a Prima Brescia, in occasione della dimostrazione.

Il “Presidio 9 Agosto”, dunque, annuncia il rilancio dell’azione politica con un’altra iniziativa. Dopo 200 giorni di presidio ininterrotto 24 ore al giorno, 7 giorni su 7, agevolati dall’allentamento delle restrizioni anti-Covid, sabato 26 febbraio alle ore 15 in Piazza Paolo Vi, a Brescia, sono tutti/e chiamati ad un messaggio collettivo ai soggetti coinvolti in questa complessa vicenda:
– la nuova Prefetta che ha sposato la linea del predecessore, disattendendo al proprio ruolo di coesione territoriale;
– la Provincia, in primis il Presidente Alghisi, che nulla di concreto ha fatto per difendere la propria dignità istituzionale, accettando passivamente un commissariamento assolutamente ingiustificato;
– i sindaci che devono far sentire la propria voce anche presso Regione Lombardia;
– i parlamentari bresciani: il loro silenzio è assordante e inaccettabile;
– la politica locale tutta che deve essere vicina alle istanze dei territori.

Il “Presidio 9 Agosto” resiste e continuerà la propria lotta con determinazione. Non un passo indietro.
(Comunicato stampa Tavolo Basta Veleni)