Domenica di poteste colorata e dissacrante a Bologna, prima il carnevale della rete delle lotte e poi i blocchi stradali di Extinction Rebellion  Bologna e la Murga Bologna. Dalle 14 un corteo coloratissimo di circa 600 persone, partito da Piazza dell’Unità, ha attraversato l’affollato centro bolognese per dire no all’allargamento della tangenziale e rilanciare un piano per la rivoluzione ambientale a Bologna. Al termine del corteo gli attivist@ della rete delle lotte ambientali hanno richiesto ufficialmente l’elaborazione di VIS (valutazione di impatto sulla salute) dell’opera. Perché, sembra strano, ma non ci sono ancora dati certi dell’impatto delle emissioni dell’opera sui cittadini bolognesi. Al termine del corteo Extinction Rebellion Bologna ha bloccato due incroci cittadini, richiedendo a gran voce l’istituzione delle assemblee cittadine per il clima, per discutere insieme alla cittadinanza i provvedimenti per uscire dall’emergenza climatica ed ecologica.

Di seguito il foto reportage e il comunicato della rete.

fotoreportage di @Vittoria Sichi e @Daniele Bonazza
Parata
@daniele_bonazza
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Blocchi

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La salute delle/dei bolognesi viene prima di qualunque altra scelta, e le istituzioni locali e regionali ne sono responsabili: per questo, associazioni e gruppi riuniti nella Rete delle Lotte Ambientali Bolognesi (ReLoAB) e nella Rete Emergenza Climatica e Ambientale dell’Emilia Romagna (RECA EM) hanno scritto al sindaco di Bologna e al presidente della Regione Emilia Romagna per chiedere una ‘Valutazione Integrata di Impatto Ambientale e Sanitario’.
La ‘Valutazione Integrata di Impatto Ambientale e Sanitario’ deve stimare l’impatto sanitario ad oggi dell’inquinamento atmosferico causato dal traffico derivante dal sistema tangenziale/autostrada sulla popolazione ad esso esposta, considerando l’impatto sulla salute della popolazione negli ultimi dieci anni.
Inoltre, la valutazione deve stimare l’impatto sulla popolazione nello scenario risultante dall’odierna pianificazione di potenziamento dello stesso, sia al 2030 che al 2035.
Qualora emergesse un quadro sostanzialmente inalterato rispetto allo scenario attuale, le realtà firmatarie chiedono come si intenda far sì che la pianificazione rispetti  gli impegni di riduzione dell’impatto sanitario   previsti dallo Zero Pollution Plan dell’Unione Europea..
Le realtà firmatarie ricordano che la richiesta di monitoraggio della qualità dell’area era stata fatta al Comune di Bologna già nel 2016. A tale richiesta, il Comune non ha mai risposto.  Questo nonostante nel 2017 l’Ordine dei Medici di Bologna abbia inoltrato un’osservazione in sede di procedura di VIA, in cui invitava le istituzioni ad una moratoria di 12 mesi sull’esecuzione dei lavori per installare centraline di monitoraggio sul Passante ed eseguire una Valutazione di Impatto Sanitario (VIS).
Ora che le istituzioni affermano che i cantieri stanno per partire, non ci sono più scuse: chi non si impegna per attivare le misure necessarie per realizzare questa valutazione prima dell’avvio di qualunque cantiere, mette gli investimenti e il profitto prima della tutela della salute delle/dei bolognesi.