L’escalation militare in Ucraina blocca le forniture russe di gas all’Europa, la bolletta energetica dei cittadini sale e deputati e ministri pensano all’energia nucleare invece di invocare la Pace

Sulla centrale nucleare di Krško, Europa Verde Friuli Venezia Giulia è coi Verdi Austriaci

Renzo Tondo, intervenuto in Parlamento sul raddoppio della centrale nucleare di Krško, ha proposto ad Istituzioni locali e nazionali di partecipare finanziariamente all’operazione, dichiarando che la centrale «non ha mai dato problemi». Ignorando i due voti referendari contrari al nucleare espressi dagli Italiani.

L’iniziativa segue il trend del Governo Draghi, che col Trattato Italia-Francia persegue lo sviluppo nucleare civile e militare di cui la Francia è leader europeo, e supporta il ministro Cingolani che alla pre-Cop 26 di Milano ha indirizzato la Tassonomia energetica Europea verso gas e nucleare, distorcendo il Green New Deal Europeo a discapito di eco-idrogeno ed energia rinnovabile.

Europa Verde nazionale ha chiesto le dimissioni di Cingolani che l’interessato avrebbe annunciato e ritirato. In Friuli Venezia Giulia la stessa Europa Verde ha avviato una consultazione coi Verdi Austriaci, che considerano irresponsabili i piani di mantenimento in vita della centrale nucleare sloveno-croata e il suo raddoppio, poiché Krško rappresenta una minaccia per l’intero continente.

L’area è scossa da forti terremoti; due recentissimi uno dei quali il 29 dicembre 2020 con magnitudo 6.4°. Il fisico tedesco Oda Becker ha rivelato che dieci anni dopo gli stress test del 2012, gli elementi centrali del sistema di sicurezza non sono stati aggiornati, a causa dei costi elevati. Il gruppo dei Regolatori europei della Sicurezza nucleare (ENSREG) ha raccomandato alla Slovenia di adeguare le basi della centrale, ma i lavori necessari non sono stati fatti. La centrale nucleare di Krsko è soggetta a incidenti nucleari anche in condizioni normali (https://www.global2000.at/akw-krsko). La questione dello smaltimento definitivo delle scorie radioattive, non è stata risolta. Le espansioni della durata di attività di questi impianti portano all’accumulo di rischi, causa la fragilità dei materiali di cui il reattore è fatto.

I Verdi austriaci hanno ripetutamente esortato la Slovenia a rinunciare a prolungare la vita del reattore esistente e alla costruzione di uno nuovo. Nel marzo 2021 hanno riunito in una dichiarazione comune in questo senso, tutti i partiti del Parlamento austriaco.

Europa Verde FVG chiede all’ex presidente Tondo di interessarsi piuttosto alla Valutazione in corso, sull’impatto ambientale trans frontaliero della centrale nucleare esistente, che il ministero del clima Austriaco ha sollecitato e sulla quale l’Italia dovrebbe esser già stata coinvolta.

I Verdi si propongono di prendere contatto anche con gli ecologisti croati, posto che la metà della centrale nucleare di Krško è detenuta dalla vicina Croazia, che fruisce dell’elettricità prodotta ma è stata nel contempo colpita dai forti terremoti.

E con gli ecologisti di Ungheria, dove si progetta l’espansione del nucleare esistente con due nuovi reattori, in un sito su una linea di faglia attiva, dove già i terremoti passati hanno fratturato il terreno. Il rapporto tecnico governativo non ha evidenziato questi fatti, e si teme una manipolazione atta ad imporre la costruzione dei nuovi impianti.

L’interesse comune di Verdi Italiani ed Austriaci per l’uscita dal nucleare non si limita agli impianti civili, ma proseguirà con la partecipazione alla Conferenza ONU di revisione del Trattato di Proibizione delle Armi Nucleari del marzo prossimo a Vienna.

Tiziana Cimolino, portavoce di Europa Verde FVG
Alessandro Capuzzo, incaricato di Europa Verde FVG per il nucleare