Si apre la settimana che porterà al 27 gennaio, la ricorrenza internazionale a memoria dello sterminio della popolazione ebraica e di tutti i deportati nei campi di concentramento nazisti.

I Giusti dell’Emilia-Romagna
Le loro storie di straordinario altruismo sono raccontate al Museo Ebraico di Bologna, nella mostra “I Giusti in Emilia-Romagna, piccole grandi storie di salvatori e salvati”, a cura di Vincenza Maugeri e di Caterina Quareni, e realizzata in collaborazione con Minerva edizioni. L’esposizione presenta documenti, video, immagini e testimonianze di 76 Giusti, persone che rischiarono la vita per salvarne centinaia dalle persecuzioni naziste. “Sono coloro che sono riconosciuti dallo Yad Vashem – racconta Vincenza Maugeri – l’istituto di Gerusalemme che dà questi riconoscimenti e onorificenze. Tratteggiamo i profili dei 76 Giusti del nostro territorio, sono storie in gran parte con il lieto fine, se così vogliamo dire, ma quello che più interessa è, da una parte, quanti ebrei quelle 76 persone sono riuscite a salvare – e infatti nella mostra abbiamo una rappresentazione dei volti dei salvatori e delle centinaia di nomi delle persone che loro hanno salvato –, l’altro aspetto sono le motivazioni: il perché queste persone hanno agito così, in quel momento e in quel quadro storico del tutto particolare, dall’ 8 settembre 1943 in avanti”.
Accompagna la mostra, che rimarrà aperta fino al 6 marzo, un volume che contiene i risultati delle ricerche sui Giusti, coordinate dal Museo Ebraico di Bologna e aggiornate al 1° gennaio 2021 (nel volume sono contenuti i QRcode per vedere le video interviste). Muratori, contadini, magistrati, militari, sacerdoti: il profilo dei Giusti varia per estrazione sociale, per cultura, per mestiere, ma tutti prosegue Maugeri, “hanno operato nel territorio emiliano-romagnolo per salvare, custodire, mantenere le famiglie ebree”.
Le ricerche condotte hanno portato a mettere insieme una banca dati consultabile sul sito del Museo, che è la base sulla quale poggia la mostra, che si sofferma in particolare su alcune storie di individui e di paesi, come Cotignola, Varsi, Nonantola, Verica di Pavullo nel Frignano, che hanno sostenuto, nascosto e creato le reti di assistenza e soccorso. È chiaro – conclude Maugeri – che in questi paesi i Giusti riconosciuti sono molti meno rispetto agli abitanti del paese, ma ciò non toglie il valore della solidarietà dimostrata da tutte queste persone”.
“E’ fondamentale continuare a fare memoria. Solo ritornando a ciò che avvenne a causa della follia criminale nazista, alle leggi razziali volute dal regime fascista in Italia, possiamo tenere sempre viva la lezione della storia e non ricadere in un passato tanto buio. Ed è altrettanto importante mantenere viva la memoria di chi si oppose a quella follia, schierandosi dalla parte giusta della storia e dell’umanità. Persone che hanno creduto fortemente nei valori di libertà, democrazia e eguaglianza. I Giusti, appunto, che nel nostro Paese e nella nostra regione hanno permesso il salvataggio di ebrei perseguitati e contribuito a diffondere quei valori nati dalla Resistenza al nazifascismo e sanciti nella Costituzione repubblicana”. Così il presidente della Regione, Stefano Bonaccini.
Le opere presentate fanno parte del progetto di mappatura completa dei Giusti tra le Nazioni emiliano-romagnoli realizzato dal Meb con il sostegno della Regione attraverso i fondi della legge regionale sulla Memoria.
L’onorificenza di “Giusto tra le Nazioni” fu istituita dallo Stato di Israele dopo la Seconda guerra mondiale per dare riconoscimento al coraggio di queste persone. Anche in Emilia-Romagna ci furono molti episodi di salvataggio, compiuti da persone comuni, spesso di umili condizioni, da sacerdoti e da figure vicine alla Resistenza, ma anche da interi Paesi che mantennero il silenzio intorno agli ebrei che sapevano nascosti nelle case dei vicini.
La mostra offre una ricca documentazione, foto e 11 video originali realizzati da Valentina Arena, con testimonianze filmate dei sopravvissuti, ormai pochi, e dei loro discendenti.
L’esposizione ripercorre e illustra un lavoro di ricerca ormai decennale, approfondendo i dati già raccolti dallo Yad Vashem di Gerusalemme e dal CDEC di Milano.
Nel 2013 il Museo Ebraico di Bologna aveva dedicato una prima esposizione ai 52 emiliano-romagnoli che fino ad allora erano stati insigniti dell’onorificenza. Ora con l’intento di proseguire, ampliare e conservare il lavoro di ricerca e il patrimonio di fonti storiografiche, il Museo Ebraico di Bologna ha dato vita, grazie al sostegno della Regione attraverso la legge sulla Memoria, al progetto di mappatura completa dei Giusti tra le Nazioni emiliano-romagnoli. Quindi il lavoro fin qui compiuto, già importante per ricostruire un quadro delle vicende accadute in regione, verrà ulteriormente ampliato nei prossimi anni.
Le storie dei Giusti sono visibili al link: http://giustiemiliaromagna.it/