La mattina del  23 dicembre,  alle 11:05 Julian Assange ha presentato una richiesta di autorizzazione per appellarsi alla Corte Suprema per la sentenza dell’Alta Corte secondo cui può essere estradato negli Stati Uniti per tre motivi.

La sentenza dell’Alta Corte nel caso USA contro Assange solleva tre punti del diritto di importanza pubblica generale che hanno un impatto sulle garanzie procedurali e sui diritti umani di un’ampia gamma di altri tipi di casi.

Il 10 dicembre, l’Alta Corte ha confermato la valutazione della Magistrates’ Court, basata sulle prove a sua disposizione, secondo cui esisteva un rischio reale che, qualora Julian Assange fosse stato estradato negli Stati Uniti, sarebbe stato sottoposto a un isolamento quasi totale, ivi incluso il regime delle SAM (Misure Amministrative Speciali) e/o dell’ ADX (massimo carcere amministrativo) e che tale isolamento avrebbe provocato un deterioramento delle sue condizioni mentali, al punto da comportare un alto rischio di suicidio. Tali accertamenti hanno portato il giudice di primo grado a bloccare l’estradizione ai sensi dell’art. 91 della Legge sull’estradizione, che vieta le estradizioni “oppressive”.

Tuttavia, l’Alta Corte ha annullato la decisione della corte inferiore di bloccare l’estradizione, basandosi sul mero fatto che dopo che gli Stati Uniti hanno perso nel caso di estradizione il 4 gennaio 2021, il Dipartimento di Stato USA ha inviato una lettera al Ministero degli Esteri del Regno Unito contenente assicurazioni condizionali in relazione alla collocazione di Julian Assange sotto i regimi di SAM e ADX. La lettera di assicurazioni afferma esplicitamente nei punti 1 e 4 che “gli Stati Uniti mantengono il potere” di “imporre le SAM” al signor Assange e di “assegnare il signor Assange all’ADX” se dice o fa qualcosa, dal 4 gennaio 2021, che indurrebbe il governo degli Stati Uniti a determinare, nella sua valutazione soggettiva, che Julian Assange dovrebbe essere posto in condizioni di SAM e/o di ADX Florence. Queste sole assicurazioni condizionali sono state ritenute sufficienti dall’Alta Corte per ribaltare la decisione del tribunale di grado inferiore.

Secondo il diritto inglese, affinché la domanda possa essere esaminata dalla Corte Suprema, in primo luogo gli stessi giudici dell’Alta Corte che hanno disposto l’estradizione di Julian Assange devono certificare che almeno uno dei motivi del ricorso alla Corte Suprema sia un punto del diritto di importanza pubblica generale (art.114 della legge sull’estradizione del 2003).

La domanda di Julian Assange per il ricorso alla Corte Suprema è quindi attualmente all’esame dei giudici dell’Alta Corte. Non si sa quanto tempo ci vorrà prima che la decisione venga presa, ma non è prevista prima della terza settimana di gennaio.

Per un ulteriore approfondimento, si prenda visione degli argomenti depositati da Julian Assange in opposizione al permesso di estradizione accordato agli Stati Uniti dall’Alta Corte.

Stella Moris

Traduzione dall’inglese di Veronica Tarozzi