Dichiara Non Una di Meno Torino: “Stanotte abbiamo serrato l’ingresso del cancello dell’Ordine dei Giornalisti di Torino, in occasione del 25 novembre, giornata internazionale della violenza sulle donne e le violenze di genere, con un grande cartello con su scritto “scusate il disagio, ci state uccidendo”. Con questa azione vogliamo obbligare i giornalisti a rallentare, a prendere il tempo per riflettere e per cambiare le narrazioni con cui comunicano i femminicidi e le violenze di genere. Crediamo, infatti, che esista una grande responsabilita sociale che i media continuano a disconoscere, portando avanti vere e proprie apologie delle violenze di genere di stampo mediatico. Le narrazioni scandalistiche e noir dei femminicidi o peggio gli articoli che lasciano intendere che la colpa della violenza sia in chi ha lasciato il compagno, che usano parole come “morta per troppo amore”, sono all’ordine del giorno e non ne possiamo piu.”

“Oggi pomeriggio ci vedremo in presidio in Piazza Castello alle ore 18.30.” – continuano le organizzatrici – “Pensiamo che sia importante essere in piazza insieme per urlare anche a nome di chi non puo piu essere con noi. Sono ben 104 le donne uccise per femminicidio da mariti, ex compagni o parenti, dall’inizio del 2021, a cui si aggiungono 4 transcidi. La giornata di oggi e per noi un’occasione per rendere esplicito che il femminicidio e solo la punta di un iceberg, fatto di tantissime violenze quotidiane che viviamo nelle relazioni, nei luoghi di lavoro, per strada. Il femminicidio non e causato da raptus, come rendono evidente questi altissimi numeri, ma da un sistema che giustifica e promuove la violenza di genere in tutte le sue forme, salvo poi indignarsi quando e oramai troppo tardi. Ci sentiamo in guerra, e una strage giornaliera di donne, ma le istituzioni non fanno nulla, anzi definanziano i centri antiviolenza e lasciano sole le donne che spesso sono messe alla gogna dei media e dei tribunali, subendo violenza due volte.”

“Oggi Non Una di Meno lancia il proprio osservatorio nazionale su femminicidi, lesbicidi e transcidi che continuera a monitorare il fenomeno, e possibile leggere i dati su https://osservatorionazionale.nonunadimeno.net/.”- conclude Non Una di Meno Torino: “Molte realta istituzionali si svegliano ogni anno il 25 Novembre con slogan, pubblicita e lacrime di coccodrillo. Ci ritroviamo a piangere una nuova sorella morta per mano di un uomo ogni 48 ore: non si puo piu trattare il femminicidio come un’emergenza spot che viene fuori ogni volta che ammazzano una di noi. Si tratta di una violenza ormai strutturale e intrinseca alla modalita con cui si costruiscono le relazioni e le famiglie, da riconoscere, prevenire ed affrontare con risposte altrettanto strutturali e con estrema urgenza. Ci vogliamo vive!”